Lago Pusiano: a luglio riscaldamento dello strato superficiale e acque ben ossigenate
Un luglio da record a livello metereologico con temperature elevate e scarsità di precipitazioni.
Anche il lago di Pusiano ha risentito di questi fenomeni che hanno portato un deficit idrico prossimo al 90% nell'area in cui è compreso il bacino idrogeologico del Pusiano.
Il centro studi biologia e ambiente (Csba) di Erba, in collaborazione con Egirent, ha effettuato un'interessante analisi sulle dinamiche che hanno interessato il bacino lacustre nel mese precedente.
L'elevata abbondanza di precipitazioni che ha caratterizzato il 2014 e i mesi del 2015 fino a giugno ha infatti permesso di mantenere buoni livelli delle falde idriche. Nei periodi di siccità il tratto terminale del Lambro è interessato da scorrimenti in subalveo e, per via dei modesti temporali, è stata riattivata la circolazione idrica superficiale con scorrimenti modesti che dimostrano i livelli piuttosto elevati delle falde.
"Come conseguenza di tutto ciò, il lago, pur dimostrando una graduale tendenza all'abbassamento dei livelli registrati a fine giugno, ha dimostrato di beneficiare comunque dell'alimentazione da parte della falda acquifera sotterranea" spiegano dal centro erbese.
Sono due invece le variabili, legate all'andamento climatico, da considerare per proseguire il monitoraggio del lago: la temperatura e l'ossigeno disciolto. Nel primo caso, l'irraggiamento del mese di luglio è stato molto forte tanto che in superficie, durante nelle prime due settimane, la temperatura è salita fino a raggiungere i 30°C, con punte di 31°C presso le fasce litoranee più basse. Verso la fine del mese, invece, con l'arrivo di qualche leggera precipitazione, le acque dell'epilimnio hanno perso circa 2°C.
"Nonostante questo, il lago evidenzia comunque una marcata stratificazione termica. Il valore di 28°C registrato in superficie, che risulta inferiore a quello osservato nel luglio 2014, non deve trarre in inganno" aggiungono gli esperti. La termica dello strato 0-6 metri dimostra infatti come la grande quantità di calore immagazzinata ha favorito un riscaldamento generalizzato dello strato superficiale, più marcato di quanto non sia stato registrato l'anno precedente. Il termoclino, vale a dire lo strato di transizione tra lo strato rimescolato di superficie e lo strato di acqua profonda, si colloca nel lago a una profondità di circa 9 metri: qui c'è un brusco calo termico con una temperatura di quasi 10°C. Sul fondo, infine, a oltre 25 metri di profondità, si è registrata una temprata di 7.6°C.
C'è poi da considerare che, nonostante il forte caldo, le acque si sono mantenute ben ossigenate. Una condizione questa che va confrontata con i dati dello scorso anno che avevano mostrato un quadro incoraggiante sotto questo punto di vista.
Nello strato epilimnico, attorno ai 3 metri di profondità, negli anni passati si registrava un picco della concentrazione di ossigeno causato da alghe fotosintetiche planctoniche che si sviluppavano in abbondanza grazie alla presenza di nutrienti e di forte irraggiamento e che, morendo, si sedimentavano sul fondo del lago provocando, nel processo di decomposizione, un importante consumo di ossigeno negli strati più profondi.
"Fino al mese di luglio di quest'anno, invece, tale fioritura algale non si è verificata e, benché sia stato prodotto meno ossigeno in epilimnio rispetto al passato, il fatto che non ne sia stato consumato in ipolimnio per la loro decomposizione ha rappresentato senza alcun dubbio un elemento di maggior vantaggio per tutto il lago" specificano dal Csba. La minor presenza di questo tipo di alghe è confermata anche da una maggior trasparenza delle acque, soprattutto vero le rive.
"Resta ora da capire se questa dinamica sia dovuta a circostanze particolari ed occasionali oppure se si tratti di una tendenza evolutiva del lago. In ogni caso l'assenza di fioriture algali massicce rappresenta un fatto decisamente positivo e, qualora si confermasse anche in futuro, sarebbe un ulteriore conferma del miglioramento delle acque del Lago di Pusiano" concludono gli esperti.
Immagini tratte dal video del luglio 2015 "Riprese subacquee dell'emissario: Cavedani, Barbi, Carassi, Lucioperca e Siluri"
Anche il lago di Pusiano ha risentito di questi fenomeni che hanno portato un deficit idrico prossimo al 90% nell'area in cui è compreso il bacino idrogeologico del Pusiano.
Il centro studi biologia e ambiente (Csba) di Erba, in collaborazione con Egirent, ha effettuato un'interessante analisi sulle dinamiche che hanno interessato il bacino lacustre nel mese precedente.
L'elevata abbondanza di precipitazioni che ha caratterizzato il 2014 e i mesi del 2015 fino a giugno ha infatti permesso di mantenere buoni livelli delle falde idriche. Nei periodi di siccità il tratto terminale del Lambro è interessato da scorrimenti in subalveo e, per via dei modesti temporali, è stata riattivata la circolazione idrica superficiale con scorrimenti modesti che dimostrano i livelli piuttosto elevati delle falde.
"Come conseguenza di tutto ciò, il lago, pur dimostrando una graduale tendenza all'abbassamento dei livelli registrati a fine giugno, ha dimostrato di beneficiare comunque dell'alimentazione da parte della falda acquifera sotterranea" spiegano dal centro erbese.
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Sono due invece le variabili, legate all'andamento climatico, da considerare per proseguire il monitoraggio del lago: la temperatura e l'ossigeno disciolto. Nel primo caso, l'irraggiamento del mese di luglio è stato molto forte tanto che in superficie, durante nelle prime due settimane, la temperatura è salita fino a raggiungere i 30°C, con punte di 31°C presso le fasce litoranee più basse. Verso la fine del mese, invece, con l'arrivo di qualche leggera precipitazione, le acque dell'epilimnio hanno perso circa 2°C.
"Nonostante questo, il lago evidenzia comunque una marcata stratificazione termica. Il valore di 28°C registrato in superficie, che risulta inferiore a quello osservato nel luglio 2014, non deve trarre in inganno" aggiungono gli esperti. La termica dello strato 0-6 metri dimostra infatti come la grande quantità di calore immagazzinata ha favorito un riscaldamento generalizzato dello strato superficiale, più marcato di quanto non sia stato registrato l'anno precedente. Il termoclino, vale a dire lo strato di transizione tra lo strato rimescolato di superficie e lo strato di acqua profonda, si colloca nel lago a una profondità di circa 9 metri: qui c'è un brusco calo termico con una temperatura di quasi 10°C. Sul fondo, infine, a oltre 25 metri di profondità, si è registrata una temprata di 7.6°C.
C'è poi da considerare che, nonostante il forte caldo, le acque si sono mantenute ben ossigenate. Una condizione questa che va confrontata con i dati dello scorso anno che avevano mostrato un quadro incoraggiante sotto questo punto di vista.
Nello strato epilimnico, attorno ai 3 metri di profondità, negli anni passati si registrava un picco della concentrazione di ossigeno causato da alghe fotosintetiche planctoniche che si sviluppavano in abbondanza grazie alla presenza di nutrienti e di forte irraggiamento e che, morendo, si sedimentavano sul fondo del lago provocando, nel processo di decomposizione, un importante consumo di ossigeno negli strati più profondi.
"Fino al mese di luglio di quest'anno, invece, tale fioritura algale non si è verificata e, benché sia stato prodotto meno ossigeno in epilimnio rispetto al passato, il fatto che non ne sia stato consumato in ipolimnio per la loro decomposizione ha rappresentato senza alcun dubbio un elemento di maggior vantaggio per tutto il lago" specificano dal Csba. La minor presenza di questo tipo di alghe è confermata anche da una maggior trasparenza delle acque, soprattutto vero le rive.
"Resta ora da capire se questa dinamica sia dovuta a circostanze particolari ed occasionali oppure se si tratti di una tendenza evolutiva del lago. In ogni caso l'assenza di fioriture algali massicce rappresenta un fatto decisamente positivo e, qualora si confermasse anche in futuro, sarebbe un ulteriore conferma del miglioramento delle acque del Lago di Pusiano" concludono gli esperti.
M.Mau.