Lago Pusiano: un giro in canoa nella zona più selvaggia tra piante e animali acquatici

Il Lago di Pusiano non smette di regalare emozioni. Cambiando la prospettiva, siamo riusciti a raggiungere veri e propri angoli di pace, dove solo i richiami degli uccelli e il silenzio dell’acqua ci fanno dimenticare di essere nella laboriosa Brianza.

Vista sul Cornizzolo e, in lontananza, Bosisio Parini

Un esemplare di svasso maggiore

Grazie alla preziosa compagnia di un istruttore di “Tour in canoa”, siamo saliti a bordo di una canoa canadese per un insolito giro sullo specchio lacustre. Oltre al club di affiliati canoisti, l’associazione si propone la diffusione della pratica sportiva "dolce" in ambiente naturale. Si occupa inoltre di guidare piccoli gruppi o famiglie alla scoperta di questo bacino lacustre, ma anche della didattica rivolta a tutti i tipi di scuole.
La canoa canadese, confortevole e silenziosa, ci ha permesso di navigare in tutta tranquillità e di avvicinarci quanto più possibile agli animali che popolano questo ambiente. Per questo primo viaggio abbiamo scelto di scoprire la zona più selvaggia, vale a dire la sponda sud che, costeggiando Rogeno, giunge fino a Merone e poi ad Eupilio.
Già in prossimità della Punta di Casletto abbiamo l’opportunità di imbatterci nello svasso maggiore, un uccello di piccole dimensioni che nuota sul filo dell’acqua alla ricerca del nutrimento. In un battibaleno l’esemplare avvistato scompare alla nostra vista per immergersi - hanno la capacità di restare con la testa sott’acqua fino a 20 secondi - a catturare i pesci di cui si nutre. Purtroppo non è la stagione ideale, ma questi animali in primavera sanno animare il lago con le loro danze per l’accoppiamento.

Gabbiani

Scontro tra folaghe

Ecco poi scorgere in lontananza un gruppo di gabbiani poggiati placidamente su un masso che sporge dall’acqua. Ci avviciniamo silenziosamente per scattare qualche fotografia e, poco lontano, riusciamo a distinguere alcune folaghe intente a “marcare” il territorio. Improvvisamente si attaccano vicendevolmente fino a tornare nei pressi del canneto, dove costruiscono i loro nidi a filo d’acqua. Le folaghe, che si distinguono per il  piumaggio nero e il becco bianco, sono anche chiamate in inglese “galline della palude” per il loro stile buffo di immersione: generalmente si tuffano poco lontano dalla riva per nutrirsi prevalentemente di molluschi, erbe e piccoli vermi e risalgono poi in superficie ‘a turacciolo’.
Il paesaggio inizia a cambiare radicalmente quanto più ci avviciniamo a Merone dove dominano i canneti e ampie distese di castagnole d’acqua. Queste ultime sono piante acquatiche superficiali che, lunghe diversi metri, hanno radici nei fondali e proliferano attraverso semi che si trasformano in bianchi fiori. Si sviluppano poi ‘a rosa’ e galleggiano grazie a rigonfiamenti pieni di acqua.

Distesa di castagnole

Un dettaglio della castagnola con la tipica forma ‘a rosa’

Riusciamo quindi a raggiungere il Lambrone, immissario del lago completamente in secca per via della stagione eccessivamente calda e priva di precipitazioni.
Purtroppo in questa zona non ci è stato possibile vedere gli aironi, sempre meno diffusi su questo bacino per via della pesca, attività in gran voga in questo momento: questi uccelli, che vivono in zone tranquille, si sono via via allontanati e i pochi esemplari rimasti ‘si rifugiano’ nel canneto tra Merone ed Eupilio.
Giriamo la nostra canoa canadese e, tra una pagaiata e l’altra, prendiamo la via del rientro incontrando anche un atleta della Canottieri impegnato nel quotidiano allenamento.

Galleria fotografica (36 immagini)



Il sole del tramonto, che si nasconde tra alcune nuvole, ci accompagna mentre osserviamo con stupore le colline moreniche che ci circondano. Nei pressi di Pusiano ed Eupilio termina infatti la pianura e si innalzano le Prealpi, a partire dal Cornizzolo. Sulla destra, in lontananza, si scorge il profilo seghettato del monte Resegone, mentre sulla riva di fronte a noi vediamo Bosisio Parini e la chiesa di Garbagnate Rota - dipinta anche dal pittore impressionista Giovanni Segantini - ammantata di una luce dorata.

Scorci


Sulla destra invece distinguiamo l’abitato di Casletto. Prima di tornare a riva, però, non dimentichiamo di volgere lo sguardo alle nostre spalle dove uno splendido tramonto ci regala una tavolozza incredibile di colori, che non immortaliamo con il pennello ma con un semplice scatto fotografico che, forse, non riesce a trasmettere la sensazione di quiete che, ancora una volta, questo lago ha saputo regalarci.
Michela Mauri
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