Costa M.ga: messa per la festa di S.Rocco in frazione Centemero. Benedizione del pane
Una lunga tradizione che si tramanda da decenni e che non smette di attirare fedeli. La festa dedicata a San Rocco, celebrata nella frazione di Centemero a Costa Masnaga, anche quest'anno ha richiamato non solo gli abitanti della frazione, ma più in generale numerosi cittadini del paese.
Nella mattinata di domenica 16 agosto la via principale della frazione è stata interdetta al traffico veicolare per consentire lo svolgimento della funzione religiosa, officiata da Padre Giuseppe Sesana. La piccola cappella in laterizi dedicata al santo infatti non avrebbe potuto contenere i tanti fedeli venuti ad adorarlo. Tutt'intorno, invece, le abitazioni così come la chiesa erano addobbate a festa.
"Dio non vuole abbandonare il suo popolo e continuerà il suo stile di salvezza anche tra noi. Leggendo Vangelo vediamo infatti che i sacerdoti del tempio e i farisei non hanno voluto ascoltare subito Gesù, mentre i peccatori che non potevano nemmeno entrare nel tempio, hanno seguito la sua parola. Questa missione di Gesù continua anche oggi" ha affermato il padre missionario, prima di ricordare la storia del pellegrino venerato come patrono in numerosi comuni italiani, soprattutto del Sud.
Rocco era nato a Montpellier, una cittadina del sud della Francia: dopo aver diviso i suoi beni tra i poveri è partito per un pellegrinaggio a Roma. Sulla strada del ritorno viene contagiato dagli ammalati che stava assistendo nei pressi di Piacenza. Per non mettere a rischio altre persone, decide di ritirarsi in una grotta sulla via Francigena. Durante la degenza di Rocco appestato, un cane provvede quotidianamente a portargli un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone. Il signore del luogo viene identificato in Gottardo Pallastrelli: dopo aver seguito il cane, è giunto alla capanna dove viveva Rocco che, soccorso e guarito, ha potuto riprendere il suo cammino.
"San Rocco è un esempio di grande amore e dedizione agli altri. Questi santi che veneriamo sono un esempio di carità, amore e donazione ai poveri da seguire per la vita cristiana" ha aggiunto padre Giuseppe, riassumendo l'insegnamento da trarre dalla storia del Santo. "È sempre un invito ad accorgerci degli altri perché siamo una famiglia, un popolo e dobbiamo aiutarci nell'unità. Dobbiamo riscoprire la gioia di amarci per poter giungere nella gloria del paradiso. San Rocco ci ha insegnato cosa vuole dire servire i poveri e gli ultimi: impariamo da lui" ha concluso il missionario.
Al termine della messa, dopo la benedizione del pane, è stato possibile baciare la reliquia del santo, mentre un piccolo rinfresco è stato offerto ai presenti.
La festa dedicata al santo pellegrino si concluderà questa sera. Alle 20 è infatti in programma la processione per le vie della frazione con la statua e, in conclusione, ci sarà un rinfresco presso l'ex bar Dorino.
Ultimo a destra Padre Giuseppe Sesana
Nella mattinata di domenica 16 agosto la via principale della frazione è stata interdetta al traffico veicolare per consentire lo svolgimento della funzione religiosa, officiata da Padre Giuseppe Sesana. La piccola cappella in laterizi dedicata al santo infatti non avrebbe potuto contenere i tanti fedeli venuti ad adorarlo. Tutt'intorno, invece, le abitazioni così come la chiesa erano addobbate a festa.
"Dio non vuole abbandonare il suo popolo e continuerà il suo stile di salvezza anche tra noi. Leggendo Vangelo vediamo infatti che i sacerdoti del tempio e i farisei non hanno voluto ascoltare subito Gesù, mentre i peccatori che non potevano nemmeno entrare nel tempio, hanno seguito la sua parola. Questa missione di Gesù continua anche oggi" ha affermato il padre missionario, prima di ricordare la storia del pellegrino venerato come patrono in numerosi comuni italiani, soprattutto del Sud.
Rocco era nato a Montpellier, una cittadina del sud della Francia: dopo aver diviso i suoi beni tra i poveri è partito per un pellegrinaggio a Roma. Sulla strada del ritorno viene contagiato dagli ammalati che stava assistendo nei pressi di Piacenza. Per non mettere a rischio altre persone, decide di ritirarsi in una grotta sulla via Francigena. Durante la degenza di Rocco appestato, un cane provvede quotidianamente a portargli un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone. Il signore del luogo viene identificato in Gottardo Pallastrelli: dopo aver seguito il cane, è giunto alla capanna dove viveva Rocco che, soccorso e guarito, ha potuto riprendere il suo cammino.
"San Rocco è un esempio di grande amore e dedizione agli altri. Questi santi che veneriamo sono un esempio di carità, amore e donazione ai poveri da seguire per la vita cristiana" ha aggiunto padre Giuseppe, riassumendo l'insegnamento da trarre dalla storia del Santo. "È sempre un invito ad accorgerci degli altri perché siamo una famiglia, un popolo e dobbiamo aiutarci nell'unità. Dobbiamo riscoprire la gioia di amarci per poter giungere nella gloria del paradiso. San Rocco ci ha insegnato cosa vuole dire servire i poveri e gli ultimi: impariamo da lui" ha concluso il missionario.
Al termine della messa, dopo la benedizione del pane, è stato possibile baciare la reliquia del santo, mentre un piccolo rinfresco è stato offerto ai presenti.
La festa dedicata al santo pellegrino si concluderà questa sera. Alle 20 è infatti in programma la processione per le vie della frazione con la statua e, in conclusione, ci sarà un rinfresco presso l'ex bar Dorino.
M.Mau.