Cassago B.: riscoperto un quadro di Segantini che raffigura la salita al colle di Tremoncino

Arte, storia e cultura si intrecciano ancora una volta a Cassago Brianza. Questa volta l’oggetto d’interesse è un dipinto, risalente al 1885 e realizzato niente meno che da Giovanni Segantini, noto pittore italiano considerato tra i massimi esponenti del divisionismo.
Studio per “A messa prima” è il titolo dell’opera, già presentata ed esposta a maggio in occasione della tradizionale festa di Sajopp, ai piedi del Mausoleo Visconti a Tremoncino. Un luogo suggestivo e ideale per ospitare la tela, la cui cittadinanza sembra essere proprio il territorio brianzolo.

Il quadro riscoperto di Giovanni Segantini, che raffigura il colle di San Salvatore su cui sorge il mausoleo Visconti

A scoprire l’opera d’arte, gli amici dell’Associazione storico-culturale S. Agostino, che ha sede proprio a Cassago. “Siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di questo quadro a inizio anno. Un nostro socio aveva consultato, dopo aver visto la mostra milanese su Segantini, un catalogo delle opere del pittore. Fortunatamente si trattava di un catalogo completo delle sue opere. Ci ha informato di quanto aveva visto e ne aveva fatto una fotocopia in bianco e nero, dove tra l'altro non si leggeva nemmeno bene la didascalia. Il quadro è apparso subito, nel soggetto che presentava, di grande interesse per Cassago e per ricostruire la storia dell'edificato del colle di san Salvatore. Abbiamo fatto alcune ricerche, scoprendo dove attualmente si trova il dipinto e l'epoca della sua realizzazione” ci ha spiegato il presidente del sodalizio, Luigi Beretta.
Segantini ha voluto raffigurare proprio il viale che porta al colle di San Salvatore, al cui apice il duca Guido Visconti edificò verso la fine dell’Ottocento una chiesa con funzione di “sepolcreto” di famiglia. Lo scenario è dunque quello del viale alberato del colle di san Salvatore, sul cui sfondo si può intravedere l'antecedente Sepolcreto costruito nel 1837 dall'architetto Clerichetti, come viene ricordato anche da Ignazio Cantù nella sua "Guida per la Brianza".

Particolare del sacerdote che sale le scale nel quadro ' A messa primaì, realizzato a Veduggio nel 1885

L’artista ha però modificato in parte l'ambiente: un viale costeggiato da cipressi e piante di iucca è diventato un'imponente scalinata, su cui gli alberi gettano mutevoli ombre.
Il quadro, inoltre, risulta essere antecedente all’edificazione del monumento di Tremoncino, che sorse tra il 1887-1888 e che fu benedetto nel 1890.
Si può quindi ipotizzare che si tratti di uno studio collegato al tema di un altro dipinto, intitolato “A messa prima” e realizzato nella confinante Veduggio. L’opera in questione, del 1885, raffigura un sacerdote che sta salendo le scale della chiesa
“Il confronto fra il quadro di Veduggio e quello di san Salvatore mostra innegabili analogie nella postura, nella dinamica del prete e nella impostazione strutturale della scalinata. La cosa interessante, oltre al fatto di aver scoperto che Segantini è stato a Cassago e vi ha dipinto un quadro, sta nel fatto che l'opera fotografa, sia pure attraverso la visione artistica personale di Segantini che amava talora introdurre anche delle piccole varianti rispetto al reale, la situazione esistente prima della costruzione dell'attuale Sepolcreto Visconti” ha poi sottolineato Beretta.

Il mausoleo Visconti come appare oggi

L’opera cassaghese è un dipinto ad olio, realizzato su un cartoncino incollato sul legno, di dimensioni 79,8×58,2 cm. “Attualmente il quadro appartiene alla Collezione Georg Schaefer-Euerbach, un museo privato che si trova a Schweinfurt nella Germania Federale. Siamo riusciti ad averne una copia su carta telata da un rivenditore inglese, che è poi quella che abbiamo esposto a Tremoncino opportunamente incorniciata. Per l'importanza della scoperta o "riscoperta" di questo quadro - ha aggiunto Luigi Beretta - abbiamo pensato, vista la concomitanza della festa di san Giobbe lo scorso maggio, di presentare la copia della pittura inquadrandola nel contesto storico in cui è nata, sia attraverso le vicende personali di Segantini che attraverso le testimonianze storiche, ancora purtroppo lacunose, che riguardano i vari edifici sacri che si sono succeduti almeno dal XIII secolo fino ai nostri giorni sul colle di san Salvatore. Nello stesso tempo per lasciare un segno tangibile ai visitatori è stata predisposta una cartolina con una riproduzione del quadro e una breve spiegazione storica”.
Nella domenica di Sajopp, numerosi visitatori si sono accostati alla mostra, allestita in nove pannelli. Molti sono stati catturati dalla vista di un quadro sconosciuto del noto pittore Giovanni Segantini, restando anche meravigliati di fronte ad un mausoleo diverso da quello attuale e comunque carico di storia.
Simona Alagia
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