Viaggio nelle stazioni lecchesi del "Besanino", da Oggiono fino a Cassago. Non mancano criticità e disservizi. Ecco le immagini
Ce ne siamo accorti "visitando" quattro stazioni della nota tratta del "Besanino": Oggiono, Molteno, Costa Masnaga e Bulciago-Nibionno-Cassago. Sono le fermate della linea Milano-Lecco via per Molteno, maggiormente utilizzate dai pendolari residenti del casatese-oggionese.
Ecco una panoramica dettagliata delle quattro realtà connesse alla linea del "Besanino":
OGGIONO
MOLTENO
La stazione di Molteno, situata al termine di un viale nei pressi dell'oratorio, è costituita da uno spiazzo con una rotatoria che consente il carico e lo scarico degli utenti dai veicoli, favorendo anche un corretto flusso veicolare.
Poco più lontano c'è anche un parcheggio dove lasciare i mezzi. Ricordiamo l'importanza della stazione come sede di interscambio tra la linea Lecco-Como e la linea Lecco-Milano.
All'esterno si presenta ben tenuta, con due ingressi, uno che conduce direttamente alla banchina e l'altro che porta all'interno dove la struttura è complessivamente pulita.
La sala d'attesa, piuttosto piccola, ha qualche posto a sedere, è dotata di una macchinetta per convalidare i biglietti, di un pannello con le informazioni e di uno schermo che informa della situazione dei convogli in viaggio.
Seppur spoglia e dai colori un po' spenti, la sala interna è dotata di quasi tutti gli strumenti che possono servire al viaggiatore, ad eccezione di una macchina automatica dove poter acquistare i biglietti.
Una mancanza non di poco conto per chi, per diverse ragioni, vi giunge sprovvisto e che, trovandosi a dover acquistare il biglietto sul treno, sarà costretto a pagare un sovrapprezzo di 4 euro, indipendentemente dal tragitto che si trova a dover compiere.
Vi è da segnalare anche l'assenza di una macchina con "snacks" e bevande, soprattutto in ragione della mancanza di un bar all'esterno. Sulle banchine la stazione si presenta ben attrezzata con cestini della spazzatura.
Qualche nota stonata l'abbiamo incontrata per i servizi che si trovano in una "dependance" all'esterno dell'edificio principale: sono chiusi, ma non ci sono indicazioni su come si possa accedere.
Oltretutto, l'edificio è stato imbrattato con scritte e simboli riconducibili a gesta vandaliche così come il fatto che la porta del bagno maschile sembrerebbe essere stata forzata.
COSTA MASNAGA
Degrado e sporcizia caratterizzano la stazione ferroviaria di Costa Masnaga. Vi si arriva da via Luigi Cadorna, l'arteria che mette in collegamento il centro del paese con l'ingresso sulla superstrada 36, direzione Milano.
Dopo aver percorso un breve viale alberato, si giunge al parcheggio per le auto antistante l'ingresso alla ferrovia, caratterizzata dalla presenza di due binari su cui transitano i convogli della linea S7 (Milano-Monza-Molteno-Lecco).
La disponibilità di posteggio nell'area non è ampia e in più la sosta è regolata da disco orario. In più, alcuni posti sono riservati ai dipendenti di FS. La zona, isolata rispetto al paese, risulta essere adiacente ad un polo lavorativo.
Un piccolo cancello, disposto tra lo stabile ferroviario ed una staccionata bassa, storta e ormai usurata, regola l'accesso ai binari del treno. Fin da subito si notano scritte di "writers", che hanno imbrattato tutti i muri della stazione.
Si tratta di un piccolo edificio ad un solo piano, che ospita un locale per i dipendenti ferroviari ed una sala d'aspetto per i viaggiatori. Anche quest'ultima presenta scritte di ogni genere, accanto alla macchina per la convalida dei biglietti e sopra i posti per l'attesa, antistanti il tabellone funzionante con gli orari dei treni. Polvere e carte sono sparse ovunque, sia all'interno del locale che all'esterno dell'edificio su cui campeggia la scritta "Costa Masnaga".
Accanto allo stabile, sul lato destro, è presente un altro piccolo edificio, che risulta chiuso e completamente imbrattato di scritte. Poco dietro, uno spazio - deserto - adibito per la sosta delle biciclette.
Il "Besanino" in stazione
Davvero raccapricciante invece la situazione dei bagni. Ubicato sul lato sinistro rispetto all'ingresso della stazione, vi è un piccolo immobile anch'esso ricoperto di scritte.
Delle due porte, una risulta chiusa mentre l'altra leggermente aperta, con un lucchetto sulla parte superiore.
Sbirciando all'interno, il locale angusto si presenta sporco e abbandonato, con bottiglie di plastica, terra e vegetazione che sale dai sanitari fino ai muri e al lavandino. Insomma, un ambiente tutt'altro che igienico.
CASSAGO-BULCIAGO-NIBIONNO



Per arrivarci, dalla vicina Bulciago, è necessario oltrepassare - dopo via Roma - il ponte a scavalco della ss342.

Da Nibionno, invece, la stazione si raggiunge dopo aver percorso la "Como-Bergamo" ed essere usciti per il polo industriale Rio Gambaione. Svoltando a destra, ci si immette infatti nella via che porta il nome proprio della stazione.


L'impianto, ubicato a ridosso della rotatoria che incrocia via Volta (che prosegue poi per il centro paese), fu aperto nel 1911. Inizialmente ebbe la funzione di stazione con binario di raddoppio e scalo merci e, solo successivamente, fu degradato a fermata.



La stazione è facilmente accessibile. Sono a disposizione, dall'altro lato della strada, due ampi parcheggi di cui uno leggermente rialzato e spostato verso via Volta, mentre l'altro - a livello della strada - condiviso con la piazzola ecologica e con alcuni stabilimenti del polo Rio Gambaione.

All'esterno del piccolo edificio ferroviario, un ampio spiazzo pedonale con gli stalli per la posa delle "due ruote" e una panchina proprio accanto all'ingresso della sala d'aspetto.

Quest'ultima risulta abbandonata a se stessa. Lo schermo, su cui normalmente dovrebbero comparire gli orari dei treni, è spento e per terra vi sono pezzi di carta. Il pavimento risulta essere sporco. In più, sono state collocate solo due panche al centro per la sosta dei viaggiatori.

Curioso il fatto che all'ingresso venga ribadito che il decoro dell'impianto è affidato al Comune di Cassago Brianza, mentre subito dopo, all'esterno viene scritto che la cura dell'ambiente è affidata a chi lo frequenta.

Accanto all'edificio ferroviario, con la sala per l'attesa dei treni e una porta chiusa, vi è il piccolo locale della toilette a cui pero non si può accedere. La chiusura è indicata da un cartello, su cui sono state anche apposte delle scritte. Sopra questo, un altro invito a tenere pulito l'ambiente.


Carte e rifiuti si trovano anche sui binari, anche a pochi metri di distanza dai cestini dell'immondizia, che risultano stracolmi.