Casatenovo: a ''Io tifo positivo'' gli alunni incontrano l'atleta di sitting volley Gamba
"Nulla è impossibile: non bisogna mai fermarsi ma continuare ad impegnarsi, per migliorare sempre".
È questo il messaggio che Massimo Paolo Gamba ha consegnato, martedì mattina, ai ragazzi delle scuole medie di Casatenovo. Il capitano della nazionale italiana di Sitting Volley -la pallavolo paralimpica- è stato infatti l'ospite "di onore" del progetto Io Tifo Positivo, l'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale casatese e organizzata da Comunità Nuova, di don Gino Rigoldi.
Come ormai da diversi anni e in tanti comuni del territorio, l'educatore Tony Supino con i suoi collaboratori -ma anche con l'aiuto di insegnanti e genitori-, si occupa di diffondere il progetto, incentrato sulla dimensione ludica ed educativa dello sport e sui valori di rispetto, tolleranza, amicizia e -appunto- tifo positivo. E grazie a questo progetto, gli alunni delle quattro classi prime delle scuole medie di Casatenovo hanno potuto trascorrere una mattinata speciale.
Non capita infatti tutti i giorni di incontrare un atleta, anzi un capitano, della nazionale italiana ed è ancora più raro scendere in campo insieme a lui, per giocare e divertirsi. "Oggi avremo l'opportunità di ascoltare le parole di Paolo Gamba, ma non solo. Potremo anche giocare con lui", ha ricordato Tony Supino di Comunità Nuova, presentando ai ragazzi l'atleta azzurro, bergamasco di nascita ma che milita da due anni nella squadra di sitting della Pallavolo Missaglia sotto la guida dell'allenatore missagliese Massimo Beretta.
"Io sono un allenatore di sitting volley e anche il responsabile tecnico federale di Lombardia e Nord Italia. Nella nostra squadra, a Missaglia, abbiamo l'onore di avere due atleti paraolimpici, Paolo e Massimo Barossi", ha spiegato coach Beretta, precisando che il sitting è una disciplina rivolta a tutti, sia disabili che normodotati. "Sul campo, quando ci sediamo, non esistono disabilità, siamo tutti uguali. Anzi, Paolo è molto più bravo di me".
Spazio poi all'ospite d'onore, accolto con un grande applauso da tutti i ragazzi. 47 anni, proprietario di una ditta, Paolo si è infortunato ad una gamba proprio mentre lavorava ed era alla guida di un muletto. "Ho subito diverse operazioni per un anno, nel tentativo di salvarla. Poi, insieme a mia moglie, ho deciso di amputarla. È stata una decisione meditata a lungo. La protesi mi ha cambiato la vita? Decisamente. Posso fare tutto, camminare, correre, sciare. È una protesi speciale, elettronica, che si adatta al mio peso, al terreno e alla velocità con cui cammino. Quando accadono queste cose non bisogna mai demoralizzarsi, anche perché la tecnologia ormai può fare tanto. È vero, c'è sempre la sensazione che ti manchi qualcosa di fronte agli altri, ma questa cosa non è vera. Quando giochiamo, l'ultima cosa che pensano i miei compagni, anche quelli normodotati, è che mi manca una gamba".
E quando hai iniziato a giocare a sitting? "Ho scoperto il sitting grazie al CIP -Comitato Italiano Paralimpico. Prima dell'incidente facevo molto sport; ho giocato a pallavolo e anche allenato per tanti anni. Sono stato felicissimo di tornare in campo". Dai primi allenamenti a Missaglia, nell'unica squadra di sitting volley della Lombardia, fino alla convocazione in nazionale, di cui è capitano. "Dopo l'incidente, sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso, perché non potevo più fare quello che facevo prima. Eppure mi è stata data una seconda opportunità: sono diventato capitano della nazionale, a 46 anni, non ci avrei mai creduto!". Gamba è appena tornato dai primi campionati europei a cui la nazionale italiana, nata pochissimi mesi fa, ha partecipato
Tante le domande e le curiosità da parte dei ragazzi, attentissimi alle parole del capitano azzurro. "Faccio questo lavoro da tanto tempo - ha ricordato agli alunni Tony Supino- e quando ci sono atleti paralimpici mi piace guardare la meraviglia nei vostri occhi. Tutte queste cose ci sono state nascoste per tanto tempo, ma lo sport ci permette di scoprirle. Lo sport non esclude nessuno!".
Poi, dalla teoria alla pratica: sotto la guida di coach Beretta, i ragazzi si sono seduti in campo e via al riscaldamento e agli esercizi propedeutici. Dalle scivolate a terra alle battute, ai palleggi e ai passaggi, scoprendo tutti i trucchi del sitting. Una rete, un pallone e due squadre: i ragazzi si sono anche divertiti in una partita vera e propria. Poi, il suono della campanella e tutti negli spogliatoi. Ma c'è ancora tempo per un grandissimo applauso e per "il saluto degli atleti", per ringraziare la bellissima mattinata, nel segno di "Io Tifo Positivo". E per un'ultima domanda a Paolo. "I miei sogni? Magari allenare la nazionale, e poi...ci sarebbero le olimpiadi di Rio 2016. Riuscire a gareggiare sarebbe fantastico".
Massimo Paolo Gamba
È questo il messaggio che Massimo Paolo Gamba ha consegnato, martedì mattina, ai ragazzi delle scuole medie di Casatenovo. Il capitano della nazionale italiana di Sitting Volley -la pallavolo paralimpica- è stato infatti l'ospite "di onore" del progetto Io Tifo Positivo, l'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale casatese e organizzata da Comunità Nuova, di don Gino Rigoldi.
Come ormai da diversi anni e in tanti comuni del territorio, l'educatore Tony Supino con i suoi collaboratori -ma anche con l'aiuto di insegnanti e genitori-, si occupa di diffondere il progetto, incentrato sulla dimensione ludica ed educativa dello sport e sui valori di rispetto, tolleranza, amicizia e -appunto- tifo positivo. E grazie a questo progetto, gli alunni delle quattro classi prime delle scuole medie di Casatenovo hanno potuto trascorrere una mattinata speciale.
Tony Supino di Comunità Nuova, Massimo Paolo Gamba e coach Massimo Beretta
Non capita infatti tutti i giorni di incontrare un atleta, anzi un capitano, della nazionale italiana ed è ancora più raro scendere in campo insieme a lui, per giocare e divertirsi. "Oggi avremo l'opportunità di ascoltare le parole di Paolo Gamba, ma non solo. Potremo anche giocare con lui", ha ricordato Tony Supino di Comunità Nuova, presentando ai ragazzi l'atleta azzurro, bergamasco di nascita ma che milita da due anni nella squadra di sitting della Pallavolo Missaglia sotto la guida dell'allenatore missagliese Massimo Beretta.
"Io sono un allenatore di sitting volley e anche il responsabile tecnico federale di Lombardia e Nord Italia. Nella nostra squadra, a Missaglia, abbiamo l'onore di avere due atleti paraolimpici, Paolo e Massimo Barossi", ha spiegato coach Beretta, precisando che il sitting è una disciplina rivolta a tutti, sia disabili che normodotati. "Sul campo, quando ci sediamo, non esistono disabilità, siamo tutti uguali. Anzi, Paolo è molto più bravo di me".
Spazio poi all'ospite d'onore, accolto con un grande applauso da tutti i ragazzi. 47 anni, proprietario di una ditta, Paolo si è infortunato ad una gamba proprio mentre lavorava ed era alla guida di un muletto. "Ho subito diverse operazioni per un anno, nel tentativo di salvarla. Poi, insieme a mia moglie, ho deciso di amputarla. È stata una decisione meditata a lungo. La protesi mi ha cambiato la vita? Decisamente. Posso fare tutto, camminare, correre, sciare. È una protesi speciale, elettronica, che si adatta al mio peso, al terreno e alla velocità con cui cammino. Quando accadono queste cose non bisogna mai demoralizzarsi, anche perché la tecnologia ormai può fare tanto. È vero, c'è sempre la sensazione che ti manchi qualcosa di fronte agli altri, ma questa cosa non è vera. Quando giochiamo, l'ultima cosa che pensano i miei compagni, anche quelli normodotati, è che mi manca una gamba".
E quando hai iniziato a giocare a sitting? "Ho scoperto il sitting grazie al CIP -Comitato Italiano Paralimpico. Prima dell'incidente facevo molto sport; ho giocato a pallavolo e anche allenato per tanti anni. Sono stato felicissimo di tornare in campo". Dai primi allenamenti a Missaglia, nell'unica squadra di sitting volley della Lombardia, fino alla convocazione in nazionale, di cui è capitano. "Dopo l'incidente, sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso, perché non potevo più fare quello che facevo prima. Eppure mi è stata data una seconda opportunità: sono diventato capitano della nazionale, a 46 anni, non ci avrei mai creduto!". Gamba è appena tornato dai primi campionati europei a cui la nazionale italiana, nata pochissimi mesi fa, ha partecipato
Tante le domande e le curiosità da parte dei ragazzi, attentissimi alle parole del capitano azzurro. "Faccio questo lavoro da tanto tempo - ha ricordato agli alunni Tony Supino- e quando ci sono atleti paralimpici mi piace guardare la meraviglia nei vostri occhi. Tutte queste cose ci sono state nascoste per tanto tempo, ma lo sport ci permette di scoprirle. Lo sport non esclude nessuno!".
Poi, dalla teoria alla pratica: sotto la guida di coach Beretta, i ragazzi si sono seduti in campo e via al riscaldamento e agli esercizi propedeutici. Dalle scivolate a terra alle battute, ai palleggi e ai passaggi, scoprendo tutti i trucchi del sitting. Una rete, un pallone e due squadre: i ragazzi si sono anche divertiti in una partita vera e propria. Poi, il suono della campanella e tutti negli spogliatoi. Ma c'è ancora tempo per un grandissimo applauso e per "il saluto degli atleti", per ringraziare la bellissima mattinata, nel segno di "Io Tifo Positivo". E per un'ultima domanda a Paolo. "I miei sogni? Magari allenare la nazionale, e poi...ci sarebbero le olimpiadi di Rio 2016. Riuscire a gareggiare sarebbe fantastico".
Laura Vergani