La giovane trovata nuda in un sacco nero era una prostituta romena nota come “La Zingara'

"La zingara". Questo il soprannome con cui una delle due donne trovate cadavere a Morterone, quella il cui corpo era meglio conservato, era conosciuta sulle strade milanesi. Infatti, come ha comunicato nel corso della conferenza stampa il comandante provinciale dei Carabinieri, tenente colonnello Alessandro De Angelis, alcune prostitute che frequentano i marciapiedi di viale Fermi a Milano hanno riconosciuto il volto del cadavere come quello di una loro collega, vista proprio in quella zona 4 giorni prima del ritrovamento dei due corpi.

il capitano Giorgio Santacroce nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di Merate
Le prostitute che frequentano la zona, tutte rumene, oltre al soprannome non hanno saputo fornire nessun'altra informazione agli investigatori che però sono risaliti ad una foto segnaletica della donna scattata circa un mese fa in occasione di un controllo effettuato dalle forze di polizia. In quell'occasione la donna ha dato un nome che però non è confermato poichà© non sono stati presentati documenti, non obbligatori essendo la donna una cittadina rumena e quindi appartenente all'Unione Europea. Neanche la donna rumena sentita ieri dagli inquirenti ha potuto fornire altre indicazioni, se non che "La zingara" viveva a Milano. Gli investigatori stanno comunque continuando a sentire persone del mondo della prostituzione ma attualmente non sono ancora state fatte segnalazioni di alcun tipo. Per quanto riguarda l'altro cadavere, nemmeno l'autopsia effettuata ieri ha potuto fornire dettagli utili al riconoscimento dell'identità , motivo per cui sono già iniziati gli accertamenti successivi, come l'analisi del DNA e il calco dei denti. Proprio l'autopsia ha però confermato che "La zingara" è morta per asfissia. Dai segni rinvenuti sul corpo si suppone sia stata strangolata ma che questo non sia stato sufficiente per ucciderla e che la morte sia giunta per successivo soffocamento, probabilmente nel sacchetto in cui è stata rinvenuta con addosso solo un bustino bianco. Sempre l'esame condotto ieri dall'anatomopatologo dell'ospedale di Lecco, Paolo Tricomi, hanno certificato la presenza di due tatuaggi sul corpo della donna. Sul braccio sinistro il nome "Alexandra",che gli inquirenti pensano possa essere quello della donna, mentre su quello destro il nome "Ramon", probabilmente il compagno o un figlio. Infine, l'esame tossicologico ha rivelato che nei due corpi non era presente alcuna sostanza alcolica o stupefacente. Intanto, tra le colleghe della "Zingara" sembra non esserci molto allarmismo, un po' di spavento, come se quello che è successo alla donna rumena sia un normale rischio del mestiere. Come già detto proseguono le indagini degli investigatori ed è rinnovato l'invito a collaborare a chiunque abbia qualche informazione utile, telefonando al numero 0341/2621.
Carolina Dell'Oro