Autostrada Varese-Como-Lecco: non la vogliamo nè "cinese", nè lombarda!

Egregio Direttore,

ogni tot mesi viene riproposta, evidentemente spinta da interessi speculativi, l'ipotesi dell'assurda autostrada Varese-Como-Lecco. L'ultima di questi giorni è la disponibilità di un fondo cinese, e sembra quasi una bufala, infatti ne ha parlato anche Maroni.

La nostra contrarietà nasce da considerazioni concrete. Il nostro territorio (il triangolo Milano-Varese-Bergamo, passando per la Brianza) è tra i più cementificati e asfaltati del mondo, una nuova strada non servirebbe a nulla!

Inoltre la teoria dell'autostrada totalmente pagata dai privati è una barzelletta, che non fa nemmeno ridere.

E i recenti casi della Bre.Be.Mi e della nuova tangenziale di Como, dimostrano che i nostri motivi di contrarietà sono concreti. Si tratta di due strade totalmente inutili (oltre che devastanti per l'ambiente), che infatti continuano a restare vuote di auto, ma piene di debiti, tanto che le tariffe sono talmente alte che scoraggiano ulteriormente gli automobilisti. E ora i privati costruttori, per rientrare dai debiti, battono cassa allo Stato!

Con questi scenari, pensare alla nuova autostrada Varese-Como-Lecco, che oltretutto risulterebbe poco più a nord della costruenda Pedemontana, è davvero assurdo.

In definitiva: si abbandoni questo progetto insensato e, piuttosto, si pensi a come valorizzare le ferrovie esistenti, queste sì che andrebbero potenziate sia nelle infrastrutture (binari e stazioni, quasi sempre fatiscenti) che nel materiale rotabile (carrozze, spesso risalenti a quarant'anni fa). Se serve uno sforzo della politica è proprio per promuovere la mobilità pulita, altro che nuove distese di asfalto!

Distinti saluti,

Roberto Fumagalli, Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
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