Molteno: una targa a Roberto Ripamonti per trent'anni nella Polisportiva S. Giorgio
Un riconoscimento per i trent’anni di instancabile impegno a favore dei ragazzi. Per Roberto Ripamonti, 56 anni, presidente della Polisportiva San Giorgio Molteno, quella di sabato 4 dicembre è stata una giornata davvero importante e ricca di emozioni: a Roma ha infatti ricevuto una benemerenza dalla Figc nazionale, presieduta da Carlo Tavecchio, per la sua lunga attività di dirigenza nella società sportiva del paese. Oltre a lui, solo altri due esponenti del calcio lecchese: Giovanni Colombo, presidente della Figc provinciale di Lecco e il presidente del Rovagnate.
La società, nata nel 1947 in ambito oratoriano, ha subito una battuta di arresto all’inizio degli anni Ottanta. Roberto era entrato come dirigente poco più che maggiorenne alla fine degli anni Settanta. “Dopo il periodo di interruzione delle attività, la voglia di fare qualcosa per i ragazzi che frequentavano l’oratorio e che volevano praticare sport, mi ha spinto a portare le mie idee all’allora parroco Don Carlo Ambrosoni che ha subito accolto la mia proposta, convinto dalla mia intraprendenza”. E così, nel 1987, comincia la sua “avventura” - che continua ancora oggi - come presidente della Polisportiva. Al suo fianco validi collaboratori che, pur essendo venuti a mancare, hanno lasciato un segno indelebile: si tratta dell’allora vice presidente Renato Ratti, del direttore sportivo Evandro Rigamonti, del segretario Giuseppe Brambilla. Solo Luigi Famlonga, altro membro fondatore, continua oggi a proseguire il cammino insieme a Roberto.
Tante le emozioni, le soddisfazioni, le fatiche, i momenti di sconforto che hanno accompagnato questa ricca carriera, fatta di tanti volti, tante storie e tanti compagni. “Un ringraziamento va ai membri fondatori della società, a tutti i collaboratori che sono passati negli anni, ai parroci che ci hanno sempre offerto gratuitamente le strutture e alle Amministrazioni comunali che si sono succedute per la vicinanza alla società” ricorda Roberto che aggiunge un ultimo, ma non meno importante pensiero a chi lo ha “sopportato” in questo lungo percorso. “Per fare tutto questo ho sottratto molto tempo alla mia famiglia, al mio lavoro e ai miei svaghi, ma sono felice di aver avuto questa opportunità. Rifarei sempre questa scelta perché quello che ho ricevuto da tutte le migliaia di ragazzi che sono passati in questi anni dalla Polisportiva mi hanno arricchito più di ogni altra cosa”.
L’obiettivo resta ora quello di “sfatare quel detto che giocare all’oratorio abbia un’importanza minore: siamo una società seria, con allenatori molto qualificati e persone preparate animate da tanta passione verso i ragazzi”.
Il momento della premiazione
“Una storia come presidente di una società oratoriale fatta di tantissime facce, di innumerevoli ricordi e di tantissime soddisfazioni affettive e sportive”: così lui stesso riassume in poche parole un trentennio fatto di momenti più e meno belli.La società, nata nel 1947 in ambito oratoriano, ha subito una battuta di arresto all’inizio degli anni Ottanta. Roberto era entrato come dirigente poco più che maggiorenne alla fine degli anni Settanta. “Dopo il periodo di interruzione delle attività, la voglia di fare qualcosa per i ragazzi che frequentavano l’oratorio e che volevano praticare sport, mi ha spinto a portare le mie idee all’allora parroco Don Carlo Ambrosoni che ha subito accolto la mia proposta, convinto dalla mia intraprendenza”. E così, nel 1987, comincia la sua “avventura” - che continua ancora oggi - come presidente della Polisportiva. Al suo fianco validi collaboratori che, pur essendo venuti a mancare, hanno lasciato un segno indelebile: si tratta dell’allora vice presidente Renato Ratti, del direttore sportivo Evandro Rigamonti, del segretario Giuseppe Brambilla. Solo Luigi Famlonga, altro membro fondatore, continua oggi a proseguire il cammino insieme a Roberto.
Al centro Roberto Ripamonti in una foto con Giovanni Colombo, presidente Figc Lecco
Gli obiettivi della società sono sempre rimasti immutati, nonostante il passate degli anni: “La Polisportiva, per sua natura, non ha mai avuto quale obiettivo quello di creare dei campioni o di mettere trofei in bacheca. Con le strutture e le risorse a disposizione, spesso poche, abbiamo sempre cercato di aiutarli a crescere al meglio, ad essere dei bravi sportivi, rispettosi e leali. Per noi i ragazzi contano più di ogni altra cosa e vengono prima di ogni risultato sportivo: devono divertirsi ed essere sereni, pur mantenendo la serietà” spiega il presidente che ha letteralmente visto “fiorire” questa pianta, cresciuta in seno all’ambiente oratoriano. Da due squadre (esordienti e giovanissimi) con cui ventotto anni fa è stato gettato il seme, si è arrivati oggi a otto formazioni, gestite da venticinque persone tra allenatori e aiutanti e otto dirigenti, tra cui un direttore sportivo e due segretari. Dai pulcini agli allievi sono oggi quasi 130 i giovani che girano attorno a questa realtà che non ha mai perso di vista i valori su cui è stata fondata, l’attenzione rivolta in primo luogo ai ragazzi, da far crescere in un ambiente sano e con principi concreti. “Non facciamo selezione per tenere solo i giocatori più forti, ma facciamo giocare tutti, senza distinzioni e, non da meno, come ho detto ai ragazzi, se vi ricordate anche di un solo consiglio che vi abbiamo dato, significa che abbiamo lavorato bene”.Con Carlo Tavecchio, presidente Figc nazionale
Il numero uno della Polisportiva San Giorgio non dimentica nemmeno le parole che aveva espresso in occasione di un’assemblea delle società del territorio: “Vincere selezionando i ragazzi migliori dalle varie società è facile, ma vincere con tutti i tuoi ragazzi è impagabile e queste sono le soddisfazioni che ti spronano ad andare avanti con tanta voglia di fare sempre di più e provare ogni anno a migliorare rispetto al precedente”. La società infatti cerca di restare sempre al passo con i tempi (quest’anno gli iscritti hanno ricevuto nuove divise con un kit personale), mantenendo alti livelli qualitativi: gli allenatori sono tutti preparati. Sono poi state introdotte nuove figure: un insegnante con laurea I.S.E.F. che collabora come consulente per gli allenamenti ed un preparatore per i portieri. Quello che accomuna tutti, ad ogni livello, è la collaborazione a titolo interamente gratuita che ha come unica finalità la crescita dei giovani in un ambiente familiare, che coniuga i valori oratoriani a quelli sportivi.Tante le emozioni, le soddisfazioni, le fatiche, i momenti di sconforto che hanno accompagnato questa ricca carriera, fatta di tanti volti, tante storie e tanti compagni. “Un ringraziamento va ai membri fondatori della società, a tutti i collaboratori che sono passati negli anni, ai parroci che ci hanno sempre offerto gratuitamente le strutture e alle Amministrazioni comunali che si sono succedute per la vicinanza alla società” ricorda Roberto che aggiunge un ultimo, ma non meno importante pensiero a chi lo ha “sopportato” in questo lungo percorso. “Per fare tutto questo ho sottratto molto tempo alla mia famiglia, al mio lavoro e ai miei svaghi, ma sono felice di aver avuto questa opportunità. Rifarei sempre questa scelta perché quello che ho ricevuto da tutte le migliaia di ragazzi che sono passati in questi anni dalla Polisportiva mi hanno arricchito più di ogni altra cosa”.
L’obiettivo resta ora quello di “sfatare quel detto che giocare all’oratorio abbia un’importanza minore: siamo una società seria, con allenatori molto qualificati e persone preparate animate da tanta passione verso i ragazzi”.
M.Mau.