Casatenovo: Galbusera formaggi, è calato il sipario anche sugli ultimi lavoratori rimasti
Con la fine dell'anno anche gli ultimi dipendenti in forze alla Galbusera Formaggi srl di Casatenovo hanno perso il posto.
A confermarlo sono le sigle sindacali che nei giorni precedenti il Natale sono stati contattati da alcuni lavoratori dell'azienda con sede in località Cassina de' Bracchi.
''Abbiamo chiesto, invano, un incontro alla proprietà'' ci ha spiegato in proposito Stefania Sorrentino, segretario di Filcams Cgil. ''Ci è stato detto che ormai era inutile. I sei lavoratori rimasti sono ora in disoccupazione''.
''Abbiamo saputo della chiusura dell'attività poco prima di Natale - ha aggiunto Fabrizio Bonfanti, delegato Uiltucs Uil - non dall'azienda ma direttamente da alcuni dipendenti coinvolti, un'impiegata e la restante parte operai. Non avendo avuto alcun incontro, non conosciamo i motivi alla base di questa decisione da parte dell'azienda, possiamo soltanto ipotizzarli''.
A cessare l'attività - secondo le notizie raccolte - sarebbe stata la new-co costituita nell'estate 2014 alla quale la storica società alimentare casatese aveva affittato un ramo d'azienda, nel quale erano confluiti una decina di lavoratori, precedentemente occupati nel settore del commercio.
La restante forza lavoro di quello che è stato per decenni un vero e proprio fiore all'occhiello per l'artigianato casatese, aveva perso definitivamente la propria occupazione a giugno dello scorso anno. Stiamo parlando delle maestranze precedentemente occupate nella produzione del burro (operai e impiegati): per loro non si erano trovate alternative e a qualche mese di distanza dallo scadere della cassa integrazione in deroga sull'attività era calato il sipario.
La società casatese era in crisi da diverso tempo ormai: nell'estate 2013, a poca distanza dal recente trasferimento dalla storica sede di Valaperta alla più moderna struttura di Cassina de' Bracchi, era stata siglata la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti in forze alla società, tra il comparto della produzione del burro e quello commerciale. L'ammortizzatore sociale è stato prorogato per tre volte, sino alla scadenza definitiva.
Fortunatamente per molti di loro è stato possibile trovare una nuova occupazione. ''Nonostante il periodo difficile sono riusciti a ricollocarsi quasi tutti'' ha spiegato Roberto Frigerio di Fisascat Cisl.
Erano una ventina complessivamente tra uomini e donne, di cui la gran parte residenti nel territorio, che nella maggioranza dei casi lavoravano da anni, anzi, da decenni per Galbusera. Alcuni di loro, secondo quanto hanno referito i sindacati, sarebbero ancora in attesa di alcune spettanze e del tfr arretrato.
E a meno di un anno di distanza, anche per gli ultimi (pochi) lavoratori in forze alla new-co, è arrivato il licenziamento. Ignote restano al momento le eventuali intenzioni future da parte dei vertici dell'azienda.
A confermarlo sono le sigle sindacali che nei giorni precedenti il Natale sono stati contattati da alcuni lavoratori dell'azienda con sede in località Cassina de' Bracchi.
''Abbiamo chiesto, invano, un incontro alla proprietà'' ci ha spiegato in proposito Stefania Sorrentino, segretario di Filcams Cgil. ''Ci è stato detto che ormai era inutile. I sei lavoratori rimasti sono ora in disoccupazione''.
''Abbiamo saputo della chiusura dell'attività poco prima di Natale - ha aggiunto Fabrizio Bonfanti, delegato Uiltucs Uil - non dall'azienda ma direttamente da alcuni dipendenti coinvolti, un'impiegata e la restante parte operai. Non avendo avuto alcun incontro, non conosciamo i motivi alla base di questa decisione da parte dell'azienda, possiamo soltanto ipotizzarli''.
La Galbusera Formaggi di Casatenovo in un'immagine scattata quest'oggi
A cessare l'attività - secondo le notizie raccolte - sarebbe stata la new-co costituita nell'estate 2014 alla quale la storica società alimentare casatese aveva affittato un ramo d'azienda, nel quale erano confluiti una decina di lavoratori, precedentemente occupati nel settore del commercio.
La restante forza lavoro di quello che è stato per decenni un vero e proprio fiore all'occhiello per l'artigianato casatese, aveva perso definitivamente la propria occupazione a giugno dello scorso anno. Stiamo parlando delle maestranze precedentemente occupate nella produzione del burro (operai e impiegati): per loro non si erano trovate alternative e a qualche mese di distanza dallo scadere della cassa integrazione in deroga sull'attività era calato il sipario.
La società casatese era in crisi da diverso tempo ormai: nell'estate 2013, a poca distanza dal recente trasferimento dalla storica sede di Valaperta alla più moderna struttura di Cassina de' Bracchi, era stata siglata la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti in forze alla società, tra il comparto della produzione del burro e quello commerciale. L'ammortizzatore sociale è stato prorogato per tre volte, sino alla scadenza definitiva.
Fortunatamente per molti di loro è stato possibile trovare una nuova occupazione. ''Nonostante il periodo difficile sono riusciti a ricollocarsi quasi tutti'' ha spiegato Roberto Frigerio di Fisascat Cisl.
Erano una ventina complessivamente tra uomini e donne, di cui la gran parte residenti nel territorio, che nella maggioranza dei casi lavoravano da anni, anzi, da decenni per Galbusera. Alcuni di loro, secondo quanto hanno referito i sindacati, sarebbero ancora in attesa di alcune spettanze e del tfr arretrato.
E a meno di un anno di distanza, anche per gli ultimi (pochi) lavoratori in forze alla new-co, è arrivato il licenziamento. Ignote restano al momento le eventuali intenzioni future da parte dei vertici dell'azienda.
