Cassago: ''vivo grazie ad un cuore nuovo'', Padre Marco si racconta alla serata di Aido

Ho una gratitudine immensa nei confronti di chi ha detto “sì, dono”. Sono le parole di Padre Marco Panzeri, sacerdote passionista che giovedì sera è stato ospite nell’atrio del palazzo municipale del suo paese originario, Cassago Brianza, per l’assemblea pubblicata dedicata all’iniziativa “Una scelta in comune” con i rappresentanti locali e provinciali dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule.

A sinistra il sindaco di Cassago Rosaura Fumagalli e gli ospiti della serata

Il sacerdote, che lo scorso settembre ha festeggiato il 25° anniversario di ordinazione, vive grazie a un cuore nuovo. Grazie al trapianto Padre Marco ha così sconfitto la malattia, una cardiomiopatia dilatante di origine genetica scoperta nel 2010.
“Penso che donare sia l’atto più alto e grande che una persona può compiere. Nella nostra vita facciamo tante cose con amore e gratuitamente, ma donare per permettere ad una persona di continuare ad esistere è la cosa più bella che si possa avere. È un atto che dispone a godere della pienezza della vita che solo Dio ci regala. Io sono vivo perché un altro è morto. Gesù ha fatto la stessa cosa, morendo in croce per ciascuno di noi” ha sottolineato il religioso.
Prima di entrare nel vivo della serata però, il sindaco di Cassago Rosaura Fumagalli ha voluto spiegare le ragioni alla base dell'iniziativa. “Forse ci sono molti dubbi sulla donazione degli organi. Come Comune abbiamo voluto organizzare una semplice ma efficace comunicazione. Un cittadino, al momento del rinnovo della carta d’identità, può dare l’assenso o il diniego alla donazione. Questa scelta è un segno di grande civiltà e aiuta a salvare la vita ad un proprio simile”.

Da sinistra Padre Marco Panzeri. dott. Alessandro Dell'Oro e il dottor Francesco Lusenti

Da destra il presidente di AIDO Cassago Piero Fumagalli, vicepresidente Giacomo Colombo e
presidente AIDO provinciale Carlo Casari, il vicesindaco di Cassago Guglielmo Giussani

Il vicesindaco e assessore ai servizi alla persona Guglielmo Giussani ha poi fatto gli onori di casa presentando gli ospiti della serata: oltre al Passionista sono intervenuti Piero Fumagalli di AIDO Cassago, il presidente della sezione provinciale Carlo Casari con il vicepresidente Giacomo Colombo, il dottor Francesco Lusenti, direttore del reparto di Neurorianimazione e Responsabile del Coordinamento Locale Prelievi d'organo dell'Ospedale di Lecco, con il suo collaboratore, dott. Alessandro Dell’Oro.

Padre Marco e Piero Fumagalli

 “Questa serata serve per sfatare miti e per chiarire i dubbi. Il discorso della scelta in Comune non riguarda tanto la comodità, quanto la volontà di sensibilizzare i cittadini su una tematica che ha un valore importante nella crescita culturale e motivazionale della cittadinanza. L’obiettivo è la partecipazione” ha dichiarato.
La testimonianza di Padre Marco è stata preceduta dall’appello lanciato dal presidente del gruppo cassaghese AIDO. “A breve rinnoveremo il consiglio. Ci servono giovani con una grinta nuova. Far parte dell’AIDO è una bella esperienza. L’auspicio – ha sottolineato Fumagalli – è quello di continuare a crescere. Ci daremo da fare anche se resteremo in pochi”.

Guglielmo Giussani, Carlo casari e il dottor Lusenti

Alla serata è intervenuto anche il presidente della sezione provinciale di Lecco: “Siamo un’associazione apartitica e apolitica. Lavoriamo per la solidarietà. Sul nostro territorio sono attivi 36 gruppi comunali e abbiamo quasi 22mila iscritti. Il nostro scopo è quello di informare i cittadini sull’importante tema della donazione, affiancando gli enti locali che già da un anno e mezzo possono raccogliere sia assensi che dinieghi” ha affermato Casari.
Spazio infine al dottor Francesco Lusenti, che ha presentato quello lecchese come un polo all’avanguardia, con un’eccezionale sensibilità alla donazione di organi e tessuti su cui si lavora sin dagli anni Settanta. Il medico ha rassicurato i presenti dicendo che la sicurezza del prelievo è garantita dal fatto che questa operazione avviene solamente nei casi irreversibili, di morte celebrale. Il dottor Lusenti ha infine intrattenuto il pubblico spiegando i diversi tipi di donazione ad oggi consentiti dalla legge.
S.A.
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