Bosisio: ''La casa del vento'', installazione di Ausilia Minasi per la festa della donna

Fermarsi dalla frenesia quotidiana per riappropriarsi di quei valori intimi, ma tanto fondamentali per conoscere, ascoltare, rispettare ed entrare in relazione con l'altro. Un messaggio rivolto sì alle donne ma anche all'altra parte del loro mondo con cui sono quotidianamente in contatto, la componente maschile, a cui sono rivolte alcune poesie.



Da sinistra Ausilia Minasi e l'assessore Caterina Loprete

Ausilia Minasi, poetessa di Castello Brianza, ha scelto la piazza centrale di Bosisio Parini per realizzare la propria installazione temporanea, in occasione della festa della donna che si è celebrata nella giornata di martedì 8 marzo. L'iniziativa è stata appoggiata con entusiasmo dall'Amministrazione comunale che ha concesso una porzione dello spazio pubblico.
"La casa del vento", questo il titolo dell'iniziativa, è stato scelto come metafora per immaginare una casa senza le mura, dove è possibile mettere a nudo quello che c'è all'interno, senza artefatti. 


Al colpo d'occhio, la piazza si è presentata ai bosisiesi con alcuni panni stesi e una serie di poesie stampate su fogli colorati e appese ad un filo, che ha dato unitarietà e continuità alla composizione. Avvicinandosi era però possibile notare alcuni abiti che rappresentavano il percorso della vita di una donna, dal momento della ricerca del fidanzato, con vestiti dal colore sgargiante - rosso - segno dell'allegria e della vivacità del periodo. Ci sono poi il matrimonio, il momento in cui una donna si sente realizzata e l'attesa, quando da alla luce una creatura, creando una famiglia. C'è poi il momento del lutto, della tristezza, dell'abbandono, della valigia, quando non ci si comprende più: un abito nero vestito di poesia vuole suggerire come non ci si sia letti abbastanza. 



A completamento, un grande lenzuolo steso con la scritta "amami" e tante buste rosse, pronte per essere prese dai cittadini e riempite con il libero fluire del pensiero da dedicare all'amata: una parola scritta, destinata a restare nel tempo.
"E' un invito a fermarsi davanti alla lettura, a voler ritornare ai tempi indietro quando le relazioni si vivevano e si coltivavano di persona e non, come accade oggi, davanti a un freddo schermo attraverso cui le emozioni non passano" ha spiegato la poetessa Minasi. "L'idea è quella di trasmettere e fare in modo che venga emulato un messaggio positivo in un periodo in cui siamo "martellati" da notizie negative".


"Abbiamo voluto appoggiare l'iniziativa "poesie stese" intrapresa dalla poetessa Ausilia Minasi perché sosteniamo che la tematica "violenza contro le donna" debba essere sempre più al centro del dibattito pubblico" ha commentato l'assessore al turismo, promozione culturale del territorio ed Ecomuseo. "Quello che era il vecchio "sesso debole" pare sia scomparso e noi donne stiamo vivendo un grande momento di riscatto e riscoperta della nostra essenza in un mondo che sta pian piano cambiando; da ciò deduciamo che la società patriarcale e maschilista, incapace di concepire la donna come essere autonomo e non più succube del volere di padri e mariti, va sempre più scemando. La donna, dunque, ha il diritto di poter essere sé stessa, non ciò che gli altri vogliono e deve avere il diritto di costruirsi il futuro che desidera". 



Caterina Loprete, presente nella mattinata insieme alla poetessa, ha focalizzato l'attenzione su quello che accade quotidianamente. "Purtroppo questo non significa che la società sia definitivamente cambiata e che non siano rimaste incrostazioni del sistema maschilista che portano, in alcuni casi, a violenze subite dalle donne, alcune delle quali non hanno il coraggio di sporgere denuncia. Ma si pensi che il 31,5% delle donne tra i 16 ed i 70 anni (secondo i dati aggiornati al giugno scorso) ha subito una qualche forma di violenza nell'arco della propria vita, praticamente una donna su tre. E' molto importante non soffermarsi solo sulla violenza fisica, in quanto, spesso, la violenza morale può essere più lacerante di quella fisica e diverse donne, pur avendo vissuto almeno una volta nella vita delle violenze, non lo abbiano dichiarato perché non le consideravano tali o perché non si sentivano di ammetterlo". 


Da qui la scelta dell'Amministrazione di appoggiare la proposta, come ha ribadito l'assessore: "Con questa iniziativa, dunque, abbiamo voluto creare una sorta di "rivoluzione culturale" che sia un mezzo per far riflettere tutti noi, farci fermare un attimo e far sì che non passino inosservate, a causa della frenesia che caratterizza la nostra quotidianità, situazioni davvero spiacevoli che fanno soffrire in silenzio molte donne. Il nostro obiettivo è quello di una proposta di cambiamento civico e sociale, richiamando all'opera la società civile e le sue migliori risorse culturali. Su tali basi ci è imperativo ringraziare la poetessa Minasi per la sensibile proposta ed il nobile impegno".



Nel corso della mattinata anche un gruppo di studenti delle scuole è venuto in visita all'installazione e anche il sindaco Giuseppe Borgonovo ha espresso il proprio apprezzamento per quest'idea che, per una mattina, ha ravvivato il centro del paese suscitando un vivo interesse.
M.Mau.
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