25 aprile: a Viganò la cerimonia unitaria per celebrare il 71° della Liberazione con i comuni del casatese e dell’oggionese

Una "folla" tricolore questa mattina a Viganò, dove è andata in scena la cerimonia intercomunale per ricordare il 71° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

I bambini della scuola primaria in un momento della manifestazione

La festa unitaria in occasione del 25 aprile ha radunato rappresentanze da quasi tutti i comuni del casatese e dall'oggionese, per celebrare l'importante ricorrenza con lo spirito di condivisione e collaborazione, che fu proprio anche degli uomini e delle donne che, oltre settant'anni fa, combatterono, anche a costo della propria vita, per i valori di libertà e giustizia.


La manifestazione ha preso il via intorno alle 9 con il raduno presso la palestra comunale. In corteo il gruppo si è quindi diretto, accompagnato dalla musica della Banda Santa Cecilia di Costa Masnaga, verso la chiesa, per la deposizione della corona d'alloro alla lapide dei caduti. Ci si è quindi diretti verso il Parco Il Gelso, dove il parroco don Enrico Baramani ha celebrato la messa, allietata dai canti del Coro Sonoritas di Viganò.

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Oltre a sindaci e assessori, seduti in prima fila, non mancavano le autorità militari, i rappresentanti delle associazioni e degli alpini. Terminata la funzione liturgica, spazio a un momento di gioioso intrattenimento che ha visto protagonisti i piccoli alunni della scuola primaria di Viganò, coordinati dalle maestre e dalla bibliotecaria Rossana Melillo, che ha anche "presentato" l'evento. I bimbi hanno infatti messo in scena brani ispirati alla Resistenza e alla Liberazione, interpretando poi con grande emozione l'Inno d'Italia.

Il parroco viganese, don Enrico Baramani

Il sindaco Renato Ghezzi

Al termine dell'esibizione dei bambini, è arrivato il momento dei discorsi ufficiali. Primo a prendere la parola, ovviamente, il sindaco di Viganò Renato Ghezzi, che ha iniziato coi ringraziamenti a tutti presenti, passando dalle autorità civili, militari, al parroco, agli alpini, all'Anpi, alla scuola, alla biblioteca, ai volontari del Piedibus, a tutte le associazioni e ai semplici cittadini.

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"Donne e uomini coraggiosi ci hanno liberato, con un alto prezzo di sangue e immensi sacrifici, affinché conoscessimo la democrazia. Il loro sguardo era sempre rivolto alla speranza, al coraggio, fiduciosi che una nuova era stava per iniziare, ricca di pace e libertà" ha detto il sindaco, che ha poi letto stralci di alcune lettere scritte da partigiani condannati a morte, giovanissimi contadini, studenti e sacerdoti che, consci del proprio destino sceglievano di dedicare le ultime parole alle persone che più amavano, i famigliari.

Il capogruppo alpini di Viganò Mauro Fumagalli e il rappresentante dell'ANPI Lecco Giuseppe Resinelli


Un parallelo poi tra il passato e il presente, con il pensiero alle guerre che ancora colpiscono altre parti del mondo e al dramma dei profughi. "Come collegarci oggi a queste persone, torturate e uccise per i propri ideali? Assistiamo a conflitti, sofferenze immensi e migrazioni di interi popoli. Non sfuggono alle stesse dinamiche di allora? I partigiani con la loro lotta hanno abbattuto dittatori e barriere. Chi oggi costruisce muri in Europa rimette in campo tutto ciò contro cui i partigiani hanno lottato. Davvero si sente libero chi si chiude in casa? Così si diventa solo prigionieri di sé stessi. Abbiamo il dovere di lottare per essere liberi e aprire strade di accoglienza".

La bibliotecaria Rossana Melillo


Ghezzi ha poi proseguito sul tema, citando Giorgio La Pira, Luisito Buschi, Papa Francesco e Sant'Ambrogio. "Se è vero che viviamo in un'epoca di globalizzazione, non lasciamo che l'unica cosa davvero globalizzata sia l'indifferenza. Dobbiamo essere partigiani di pace, di libertà, di diritti e di amore" ha concluso.

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Intervenuto poi il capogruppo degli alpini di Viganò, Mauro Fumagalli, il quale ha ricordato il ruolo delle penne nere nella Resistenza e di tutti i gruppi, anche ideologicamente divergenti, che collaborarono per raggiungere l'obiettivo comune della Libertà. "Oggi più che mai sono importanti i valori alpini, l'amore per la Patria, la devozione e il senso civico per il proprio territorio, la difesa e il rispetto dell'ambiente. Anche e soprattutto per contribuire alla crescita delle generazioni future" ha dichiarato.

Il Coro Sonoritas

In rappresentanza dell'Anpi di Lecco ha poi preso la parola Giuseppe Resinelli. "Ero ragazzino all'epoca ma ho conosciuto la guerra. Nel territorio lecchese e in ogni paese della Brianza la Resistenza è stata vissuta con forte voglia di riscatto verso la dittatura fascista e, soprattutto, verso l'occupazione tedesca. Così uomini e donne hanno combattuto per farsì che l'Italia tornasse ad essere rispettata per la sua civiltà" ha commentato.


L'esibizione del Coro Sonoritas ha quindi concluso la sentita cerimonia.
Alice Zerbinati
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