Ferrari: chi è l'analfabeta spirituale?
I fatti accaduti alla scuola Badoni di Lecco sono la conferma che le mie preoccupazioni e l'invito a vigilare sui comportamenti irrispettosi e di vilipendio nei confronti del crocefisso all'interno degli istituti scolastici erano tutt'altro che campati in aria.
Cosa dice ora chi mi ha accusato di brandire la Croce come una clava? Colui che fa ragionamenti sprint visto che si chiama Ferrari? O magari un poco rozzo visto che ama il proprio soprannome di famiglia, la propria lingua locale, le proprie tradizioni, la propria terra, la sua cultura?
Chi è ora l'analfabeta spirituale? Il pagano, seguace del dio Po, fustigatore della mendicanti Spa, intollerante islamofobo?
Vorrei sentire se da queste persone si alzerà altrettanto veemente l'invettiva contro chi ha compiuto questo gesto, come è avvenuto contro la mia semplice richiesta di tutela del crocefisso nelle scuole. Fatto che per altro mi imponeva la legge che ho giurato di rispettare.
Attenderò fiducioso la loro filippica. Ma qualcosa mi dice che troveraano mille giustificazioni al gesto compiuto.
Chissà , magari sbaglierò, ma fino ad ora sono stato troppo facile cassandra.
Con cordialità ,
Roberto Paolo Ferrari
Caro sindaco di Oggiono " calzegigi " Ferrari. Il giornalista Alberico Fumagalli le risponde tranquillamente con le seguenti parole: 1) Non si tratta di fatti, ma di un fatto singolo il responsabile del quale - cittadino italianissimo - si è reso conto della stupidaggine che ha commesso, ne ha dato una spiegazione e soprattutto ha chiesto scusa. 2) Lei non ha invitato, lei ha ordinato con l'aggiunta di una sanzione priva di fondamento legale, quindi gratuita. 3) Lei continua a richiamare una legge che non esiste, insiste con l'affermare di avere dato esecuzione a una legge che nessuno ha scritto. La smetta di dire inesattezze e non se la prenda se tra mille creduloni ve ne è qualcuno di segno opposto. 4) Il suo soprannome lo mantenga all'interno degli aspetti della sua vita privata, sia cioè distintivo della sua persona e della sua storia familiare, non della figura istituzionale che rappresenta pro tempore perchà© può indurre all' ironia. 5) A mio modo di vedere lei non è facile Cassandra, è facile e basta. Ma lei ha il diritto di esserlo e io quello di farglielo notare. Con educazione, ma con chiarezza.
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