Arrestati dai carabinieri per un furto in bergamasca, sono indagati per il 'colpo' al REX di Monticello
Sono stati identificati i presunti autori del furto consumato lo scorso 10 marzo ai danni del supermercato Rex di Monticello. A conclusione delle indagini, i militari dell'aliquota operativa della Compagnia carabinieri di Riva del Garda, hanno disarticolato un sodalizio serbo-bosniaco composto da tre soggetti, dedito ai furti ai danni esercizi commerciali, arrestandone due in flagranza di reato il 17 marzo scorso a Chiuduno, nella bergamasca. Si tratta di Dragas Ognjen, 37enne bosniaco e Jankovic Sasa, 38enne serbo, entrambi pregiudicati e senza fissa dimora.
L'attività investigativa ha infatti consentito di raccogliere elementi probatori a carico degli indagati per ben sei furti, messi a segno tra Trentino, Veneto e Lombardia.
Le indagini di quella che i militari hanno denominato Operazione Svuota Tutto hanno preso il via il 5 novembre dello scorso anno, quando la profumeria Alpi di Comando Terme, provincia di Trento, subì un grosso furto di profumi e cosmetici per un valore pari a 75mila euro.
Gli indizi raccolti dagli investigatori dell'aliquota operativa, con l'ausilio dei colleghi della stazione carabinieri di Ponte Arche, hanno permesso di risalire ai mezzi utilizzati dai ladri per compiere le proprie scorribande: una Volkswagen Sharan, provento di un furto messo a segno nel milanese, che veniva costantemente ''scortata'' da una Fiat Punto intestata a un pregiudicato italiano residente in Lombardia, ma in uso ad un serbo, pluripregiudicato, individuata successivamente in un residence di Desenzano del Garda.
Le indagini sono state condotte in maniera serrata e non senza difficoltà, dato che il gruppo si spostava frequentemente per effettuare i sopralluoghi negli esercizi commerciali potenziale scenario dei furti.
Tra questi anche quello del 10 marzo scorso ai danni del supermercato Rex di Via Casati a Monticello. In quell'occasione i malviventi avevano agito intorno alla mezzanotte quando, dopo aver forzato una delle porte sul retro - in particolare quella collegata alla macelleria - erano riusciti ad accedere all'interno dell'esercizio commerciale. Raggiunto il box informazioni collocato accanto alle casse, i ladri avevano prelevato dalla cassaforte una consistente somma di denaro contante, 32mila euro secondo i dati resi noti dalle forze dell'ordine.
Nel loro mirino poi, altre attività del Nord Italia: la prima ad essere visitata era stata Varese Pellicce di Cunardo, lo scorso 28 gennaio. In quell'occasione la banda era riuscita a fuggire con 71 capi di pellicce per 170mila euro, anche se - per fortuna - l'intera refurtiva era stata recuperata il mese successivo. Risale alle settimane successive il furto di sigarette, gratta e vinci al bar Campana di Vetro di Villa d'Almè - più precisamente il 7 marzo - per un bottino di 7.500 euro. Due settimane più tardi a finire nel mirino della banda era stato il negozio Ottica Lov di Verona con un furto di occhiali per un valore di 200mila euro.
Il 17 marzo infine, la banda è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri a seguito dei furto ai danni della tabaccheria Brio di Chiuduno, dopo aver prelevato 1800 pacchetti di sigarette, e gratta e vinci per 15mila euro.
Pressochè il medesimo il modus operandi utilizzato dalla banda per mettere a segno i furti ai danni degli esercizi commerciali. I malviventi, caricata la refurtiva sul veicolo rubato, effettuavano una sosta in vicine aree di parcheggio in attesa dell'arrivo delle pattuglie sui luoghi depredati; all'alba poi, approfittando dell'intensificarsi del traffico cittadino, si rimettevano in movimento per recarsi in centro a Milano, utilizzando la Fiat Punto come ''staffetta-sentinella''.
Alle ore 5.30 dello scorso 17 marzo, sono state localizzate la Fiat Punto e la Volkswagen e predisposto un servizio, grazie alla preziosa collaborazione della locale Arma dei carabinieri, per bloccare i veicoli. Mentre gli occupanti della Punto sono stati immobilizzati, il conducente della VW ha speronato l'autovettura dei carabinieri, abbandonando poco dopo il veicolo e dileguandosi nel vicino quartiere popolare bergamasco.
Il sodalizio, di esperienza e ben determinato, per l'accesso utilizzava un ariete artigianale ed una mazza da cantiere modificata (avevano saldato una punta di piccone all'estremità per aumentare il potere dirompente) e dei sacchi ai quali avevano applicato un cerchio metallico rigido sull'apertura per essere più veloci a mettere la refurtiva. La perquisizione nell'unico domicilio noto del gruppo ai militari del Nucleo Operativo permetteva di rinvenire dei grimaldelli e devices elettronici indispensabili per rubare le vetture del gruppo Volkswagen. Infatti tutte le quattro auto oggetto di furto e recuperate appartengono al citato marchio.
Lo scorso 1 aprile il tribunale di Bergamo ha condannato i due arrestati per la flagranza del furto commesso a Chiuduno, condannando Dragas a 3 anni e 10 mesi di reclusione e Jankovic a 2 anni e 8 mesi, con espulsione immediata degli stranieri al termine dell'espiazione della pena detentiva. Entrambi sono detenuti nel carcere di Bergamo.
Nei giorni scorsi il GIP di Trento, dottor Francesco Forlenza, su richiesta del pubblico ministero Carmine Russo, ha emesso il provvedimento cautelare di custodia in carcere a carico dei due per tutti i furti scoperti e già richiamati. Prosegue ancora la caccia delle forze dell'ordine al terzo malvivente che a Chiuduno era riuscito ad allontanarsi in tempo facendo perdere le proprie tracce.
L'attività investigativa ha infatti consentito di raccogliere elementi probatori a carico degli indagati per ben sei furti, messi a segno tra Trentino, Veneto e Lombardia.
Le indagini di quella che i militari hanno denominato Operazione Svuota Tutto hanno preso il via il 5 novembre dello scorso anno, quando la profumeria Alpi di Comando Terme, provincia di Trento, subì un grosso furto di profumi e cosmetici per un valore pari a 75mila euro.
Gli indizi raccolti dagli investigatori dell'aliquota operativa, con l'ausilio dei colleghi della stazione carabinieri di Ponte Arche, hanno permesso di risalire ai mezzi utilizzati dai ladri per compiere le proprie scorribande: una Volkswagen Sharan, provento di un furto messo a segno nel milanese, che veniva costantemente ''scortata'' da una Fiat Punto intestata a un pregiudicato italiano residente in Lombardia, ma in uso ad un serbo, pluripregiudicato, individuata successivamente in un residence di Desenzano del Garda.
Le indagini sono state condotte in maniera serrata e non senza difficoltà, dato che il gruppo si spostava frequentemente per effettuare i sopralluoghi negli esercizi commerciali potenziale scenario dei furti.
Tra questi anche quello del 10 marzo scorso ai danni del supermercato Rex di Via Casati a Monticello. In quell'occasione i malviventi avevano agito intorno alla mezzanotte quando, dopo aver forzato una delle porte sul retro - in particolare quella collegata alla macelleria - erano riusciti ad accedere all'interno dell'esercizio commerciale. Raggiunto il box informazioni collocato accanto alle casse, i ladri avevano prelevato dalla cassaforte una consistente somma di denaro contante, 32mila euro secondo i dati resi noti dalle forze dell'ordine.
Nel loro mirino poi, altre attività del Nord Italia: la prima ad essere visitata era stata Varese Pellicce di Cunardo, lo scorso 28 gennaio. In quell'occasione la banda era riuscita a fuggire con 71 capi di pellicce per 170mila euro, anche se - per fortuna - l'intera refurtiva era stata recuperata il mese successivo. Risale alle settimane successive il furto di sigarette, gratta e vinci al bar Campana di Vetro di Villa d'Almè - più precisamente il 7 marzo - per un bottino di 7.500 euro. Due settimane più tardi a finire nel mirino della banda era stato il negozio Ottica Lov di Verona con un furto di occhiali per un valore di 200mila euro.
Il 17 marzo infine, la banda è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri a seguito dei furto ai danni della tabaccheria Brio di Chiuduno, dopo aver prelevato 1800 pacchetti di sigarette, e gratta e vinci per 15mila euro.
Pressochè il medesimo il modus operandi utilizzato dalla banda per mettere a segno i furti ai danni degli esercizi commerciali. I malviventi, caricata la refurtiva sul veicolo rubato, effettuavano una sosta in vicine aree di parcheggio in attesa dell'arrivo delle pattuglie sui luoghi depredati; all'alba poi, approfittando dell'intensificarsi del traffico cittadino, si rimettevano in movimento per recarsi in centro a Milano, utilizzando la Fiat Punto come ''staffetta-sentinella''.
Alle ore 5.30 dello scorso 17 marzo, sono state localizzate la Fiat Punto e la Volkswagen e predisposto un servizio, grazie alla preziosa collaborazione della locale Arma dei carabinieri, per bloccare i veicoli. Mentre gli occupanti della Punto sono stati immobilizzati, il conducente della VW ha speronato l'autovettura dei carabinieri, abbandonando poco dopo il veicolo e dileguandosi nel vicino quartiere popolare bergamasco.
Il sodalizio, di esperienza e ben determinato, per l'accesso utilizzava un ariete artigianale ed una mazza da cantiere modificata (avevano saldato una punta di piccone all'estremità per aumentare il potere dirompente) e dei sacchi ai quali avevano applicato un cerchio metallico rigido sull'apertura per essere più veloci a mettere la refurtiva. La perquisizione nell'unico domicilio noto del gruppo ai militari del Nucleo Operativo permetteva di rinvenire dei grimaldelli e devices elettronici indispensabili per rubare le vetture del gruppo Volkswagen. Infatti tutte le quattro auto oggetto di furto e recuperate appartengono al citato marchio.
Lo scorso 1 aprile il tribunale di Bergamo ha condannato i due arrestati per la flagranza del furto commesso a Chiuduno, condannando Dragas a 3 anni e 10 mesi di reclusione e Jankovic a 2 anni e 8 mesi, con espulsione immediata degli stranieri al termine dell'espiazione della pena detentiva. Entrambi sono detenuti nel carcere di Bergamo.
Nei giorni scorsi il GIP di Trento, dottor Francesco Forlenza, su richiesta del pubblico ministero Carmine Russo, ha emesso il provvedimento cautelare di custodia in carcere a carico dei due per tutti i furti scoperti e già richiamati. Prosegue ancora la caccia delle forze dell'ordine al terzo malvivente che a Chiuduno era riuscito ad allontanarsi in tempo facendo perdere le proprie tracce.
