Arrestato dai carabinieri di Oggiono al termine di un inseguimento il  32enne di Civate autore di 3 furti a distributori e autolavaggi del comasco

Quella Fiat Panda grigia, con oltre una ventina di anni di vita e decine di migliaia di chilometri macinati, aveva probabilmente scelto di utilizzarla perchè facile da forzare e da rubare.
Mai si sarebbe immaginato però, che la piccola utilitaria montava a bordo un dispositivo gps che ha consentito ai carabinieri della stazione di Oggiono di individuarla la notte scorsa, al confine tra Civate e Galbiate.

Da sinistra il maresciallo Nicolino Ombrosi (comandante della stazione di Oggiono)
e il capitano Roberto De Paoli, alla guida della Compagnia carabinieri di Merate

Luca Ghislanzoni, civatese classe 1984, è finito in manette venerdì mattina, al termine degli accertamenti. I militari della Compagnia di Merate gli attribuiscono tre furti - di cui uno solamente tentato - messi a segno poche ore prima nel territorio comasco, tra Novedrate e Mariano Comense, ai danni di due stazioni di servizio e di un autolavaggio.
Nel mirino del giovane, nullafacente, le monetine inserite nelle macchinette del caffè o nelle colonnine del self-service delle strutture commerciali. I carabinieri della stazione di Oggiono, agli ordini del maresciallo Nicolino Ombrosi, lo hanno sorpreso nei pressi di un cascinale abbandonato, un vecchio ristorante situato in prossimità del cavalcavia che conduce nel tunnel del Barro.

La Fiat Panda intenta a mettere a segno il furto all'autolavaggio di Novedrate

Alla vista dei militari, il 32enne ha messo in moto la piccola utilitaria di colore grigio - rubata un paio di ore prima a Cantù - imboccando contromano la vecchia statale 36, in direzione Lecco. I carabinieri lo hanno tallonato per qualche chilometro, in uno spettacolare inseguimento che ha visto il giovane conducente speronare ripetutamente l'auto di servizio dei militari oggionesi, riusciti a fermarlo in Via 24 Maggio a Civate, dove il Ghislanzoni alla guida della Panda era andato a sbattere contro un muro di recinzione. A bordo della vettura i militari hanno rinvenuto uno zaino pieno zeppo di monete, oltre ad attrezzi atti allo scasso e a due grammi di hashish.
''A quel punto sono scattate le verifiche'' ha spiegato il capitano Roberto De Paoli, comandante della Compagnia di Merate nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina per illustrare i dettagli dell'operazione. ''Abbiamo incrociato i dati in nostro possesso con quelli dei colleghi della Compagnia di Cantù e del comando provinciale di Como, territorio nel quale si erano verificati i tre furti ai danni dei due distributori di benzina e dell'autolavaggio''.

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Nel comasco i furti erano iniziati nella tarda serata di giovedì con una Fiat Panda di colore bianco - alla guida della quale secondo i militari, vi era ancora una volta Ghislanzoni - risultata provento di un furto commesso il 2 maggio scorso a Oggiono. Nel tentativo di colpire ripetutamente, con la parte anteriore del mezzo, le strutture scenario dei colpi, la piccola utilitaria non andava più. Così - secondo la ricostruzione effettuata dai militari della Compagnia di Merate - Ghislanzoni avrebbe rubato lo stesso modello di auto, questa volta di colore grigio, a Cantù. Dai filmati del sistema di videosorveglianza infatti, si nota la vettura condotta dal civatese intenta a mettere a segno i furti che gli vengono contestati. La stazione di servizio Eni di Novedrate, un autolavaggio nel medesimo comune e infine, un altro distributore di carburante a Mariano Comense: inferiore a 150 euro il bottino fruttato al 32enne, a fronte invece di danni molto più ingenti arrecati alle strutture.
Nell'ultimo caso però, il civatese è stato sorpreso dai vigilantes della Sicuritalia: ne è scaturito un inseguimento fino a Seregno, dove il 32enne è riuscito a far perdere le proprie tracce. La comunicazione che la centrale operativa della Compagnia di Cantù ha diffuso ai colleghi dei territori limitrofi, ha consentito intorno alle ore 3, di individuare l'autovettura al confine tra l'oggionese e l'hinterland di Lecco, anche grazie al gps installato a bordo.


Per quanto riguarda invece la provenienza dell'hashish rinvenuto sull'auto in uso al Ghislanzoni, i sospetti dei carabinieri li hanno condotti sino a Molteno, dove all'interno dell'appartamento di un senegalese, è stato trovato Adil Mhijir, classe 1982, senza fissa dimora. Sotto il suo letto i militari hanno rinvenuto nove palline di cocaina, quattro telefoni, oltre a numerosi bilancini e al materiale per il confezionamento dello stupefacente. All'esterno dell'abitazione inoltre, vi era posteggiata una terza Fiat Panda, questa volta di colore verde, risultata provento di furto commesso a Inverigo. Il sospetto dunque è che il magrebino - tratto in arresto al termine degli accertamenti - possa essere coinvolto nei furti che il civatese potrebbe aver messo a segno nel territorio lecchese. L'attività di indagine dei militari si sta concentrando infatti sui numerosi colpi verificatisi nelle scorse settimane ai danni di autolavaggi, macchinette del caffè e casette dell'acqua dell'intero oggionese: da Costa Masnaga passando per Molteno, Nibionno, Oggiono, sino a Valmadrera. Furti - rimasti sino ad oggi senza un colpevole - che in tutti i casi avrebbero fruttato un bottino davvero misero agli autori: poche monete, utili forse ad acquistare appunto lo stupefacente. Ghislanzoni e Mhijir sono stati infatti definiti dai carabinieri ''figure complementari e alterne''.


Il civatese e il magrebino sono finiti in manette ieri mattina. A Ghislanzoni sono contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento di veicolo militare, ricettazione di auto, possesso di arnesi atti allo scasso, oltre alla sanzione amministrativa per il possesso della droga. Adil Mhijir invece, deve rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e ricettazione dell'auto rinvenuta all'esterno dell'abitazione moltenese. Proprio questa mattina i due sono stati tradotti in tribunale a Lecco per l'udienza di convalida del fermo.
Gloria Crippa
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