Monticello: la vedova di Augusto Daolio e Omar Pedrini parlano di passione e musica
Un dialogo a più voci, tutto incentrato sulla musica come passione e stile di vita, quello proposto giovedì sera dall'associazione "Amici del Teatro e dello Sport" di Monticello Brianza.
Ospiti presso il salone dell'oratorio Rosanna Fantuzzi, vedova del leader storico dei Nomadi Augusto Daolio, e Omar Pedrini, artista e cantautore italiano, ex leader dei Timoria.
L'incontro, dal titolo "Vivi di forza e passione", si è aperto con le parole di "Rosi" Fantuzzi. "Augusto ha vissuto bene. Era molto orgoglioso del rapporto che aveva con il pubblico. È sempre stato molto disponibile e ancora oggi i fans lo testimoniano. Lo hanno amato per come era. Cantare e viaggiare facevano parte della sua natura autentica" ha esordito.
L'amore per l'arte musicale ha accompagnato anche la vita di Omar Pedrini che, fin da piccolo, è stato abituato a ricordare che "con la musica non ci si sente mai soli". "È qualcosa di magico, che non si lega solo al successo. La musica mi ha sempre fatto sentire ricco ed importante, fin da quando sono salito per la prima volta sul palco di San Remo con i Timoria e quando poi ci sono tornato da solo per due volte. La musica riesce a dare conforto là dove non arrivano altre cose e può insegnare ai ragazzi a sviluppare una sensibilità straordinaria".
Un linguaggio universale, dunque, che può aprire agli altri. "L'uomo, ancor prima della lingua, cerca il suono. La musica ci fa amare gli altri, chi è diverso da noi, perché magari ha uno stile e un suono che noi non abbiamo. Insegna a dialogare soprattutto oggi, che siamo dominati dalla paura. Con la musica la vita è più bella" ha aggiunto l'ex leader dei Timoria.
Gli ospiti sono stati poi interrogati sul senso della fatica durante il proprio percorso musicale. Rosanna Fantuzzi ha ovviamente parlato di Augusto, dicendo che "si è sempre scontrato con l'ipocrisia e con tutto ciò che era artefatto. La musica per lui come per i Nomadi non era business. Augusto i Nomadi sono andati oltre la musica perché avevano dei valori e forse per questo sono sempre stati penalizzati dagli impresari e dalle grandi case discografiche. Nonostante questo, facevano concerti in tutta Italia. Augusto era caparbio e testardo e diceva sempre di cantare non per arricchirsi, ma perché era il suo modo di comunicare con la gente".
Le difficoltà non sono mancate nemmeno nel percorso di crescita di Pedrini. "Ho iniziato con la mia band a 15 anni. Scrivevo testi e mi dispiacevo che le persone non riuscivano a capirli. Questa cosa mi faceva arrabbiare, perché non riuscivo ad esprimermi come volevo. Quando abbiamo voluto presentarci come band di rock italiano, abbiamo trovato tante porte chiuse ma non ci siamo arresi e così sono arrivati i primi successi".
La passione è quindi un ingrediente fondamentale per una carriera musicale ricca di gioie e soddisfazioni: "Mi sento più un artigiano che un artista, perché amo scrivere canzoni e poi lasciarle riposare. La passione ci aiuta a fare bene le cose, è come una carezza che ci sprona a fare bene il nostro mestiere" ha commentato Omar Pedrini. Tra i tanti ostacoli incontrati sulla propria strada, la malattia e il "cambio di rotta" verso nuovi orizzonti tra cui la televisione, con la scoperta di nuove passioni come quella per il vino e per lo spettacolo.
"Sono contenta di essere qua con Omar questa sera, perché in lui rivedo un po' mio marito. Augusto non è mai stato trascurato o superficiale. Mi ha aiutato a scoprire la mia passione per la manualità e insieme abbiamo aperto un negozio dove lavoravamo diversi materiali. Era un modo per stare insieme e per fare qualcosa che ci accomunava. Augusto aveva sempre voglia di trasmettere qualcosa. Con lui ho vissuto degli anni bellissimi, sono stata davvero fortunata ad averlo incontrato" ha poi sottolineato "Rosi" Fantuzzi.
Un artista poliedrico, dunque, che ha dedicato il proprio tempo anche ad altre grandi passioni come la pittura. È proprio l'Augusto pittore, rimasto sconosciuto ai più, che la moglie ha voluto far conoscere attraverso una mostra itinerante di opere inedite che sono arrivate di recente anche a Monticello.
Nel 1992 la moglie di Daolio ha dato vita all'associazione "Augusto per la vita", nata per commemorare il grande artista dei Nomadi attraverso diversi progetti indirizzati soprattutto a giovani impegnati nella ricerca oncologica. In ventiquattro anni il sodalizio è riuscito a raccogliere oltre 900.000 euro e a consegnare sessanta borse di studio a favore della ricerca.
"L'affetto della gente è qualcosa di meraviglioso e ha dato un senso alla mia vita. Vale la pena lottare per una vita bella. L'amore va oltre la morte e sono convinta che Augusto ce lo stia dimostrando ancora oggi" ha infine sottolineato la moglie di Augusto Daolio.
Al termine della serata, intervallata da brani cantati e suonati alla chitarra da Omar Pedrini, l'associazione "Amici del Teatro e dello Sport" ha consegnato un assegno del valore di 1000 euro a Rosanna Fantuzzi a sostegno dell'associazione "Augusto per la vita".
Rosanna Fantuzzi e Omar Pedrini
Ospiti presso il salone dell'oratorio Rosanna Fantuzzi, vedova del leader storico dei Nomadi Augusto Daolio, e Omar Pedrini, artista e cantautore italiano, ex leader dei Timoria.
L'incontro, dal titolo "Vivi di forza e passione", si è aperto con le parole di "Rosi" Fantuzzi. "Augusto ha vissuto bene. Era molto orgoglioso del rapporto che aveva con il pubblico. È sempre stato molto disponibile e ancora oggi i fans lo testimoniano. Lo hanno amato per come era. Cantare e viaggiare facevano parte della sua natura autentica" ha esordito.
A sinistra Ernesto Motto dell'associazione ''Amici del teatro e dello sport''
L'amore per l'arte musicale ha accompagnato anche la vita di Omar Pedrini che, fin da piccolo, è stato abituato a ricordare che "con la musica non ci si sente mai soli". "È qualcosa di magico, che non si lega solo al successo. La musica mi ha sempre fatto sentire ricco ed importante, fin da quando sono salito per la prima volta sul palco di San Remo con i Timoria e quando poi ci sono tornato da solo per due volte. La musica riesce a dare conforto là dove non arrivano altre cose e può insegnare ai ragazzi a sviluppare una sensibilità straordinaria".
Un linguaggio universale, dunque, che può aprire agli altri. "L'uomo, ancor prima della lingua, cerca il suono. La musica ci fa amare gli altri, chi è diverso da noi, perché magari ha uno stile e un suono che noi non abbiamo. Insegna a dialogare soprattutto oggi, che siamo dominati dalla paura. Con la musica la vita è più bella" ha aggiunto l'ex leader dei Timoria.
Gli ospiti sono stati poi interrogati sul senso della fatica durante il proprio percorso musicale. Rosanna Fantuzzi ha ovviamente parlato di Augusto, dicendo che "si è sempre scontrato con l'ipocrisia e con tutto ciò che era artefatto. La musica per lui come per i Nomadi non era business. Augusto i Nomadi sono andati oltre la musica perché avevano dei valori e forse per questo sono sempre stati penalizzati dagli impresari e dalle grandi case discografiche. Nonostante questo, facevano concerti in tutta Italia. Augusto era caparbio e testardo e diceva sempre di cantare non per arricchirsi, ma perché era il suo modo di comunicare con la gente".
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Le difficoltà non sono mancate nemmeno nel percorso di crescita di Pedrini. "Ho iniziato con la mia band a 15 anni. Scrivevo testi e mi dispiacevo che le persone non riuscivano a capirli. Questa cosa mi faceva arrabbiare, perché non riuscivo ad esprimermi come volevo. Quando abbiamo voluto presentarci come band di rock italiano, abbiamo trovato tante porte chiuse ma non ci siamo arresi e così sono arrivati i primi successi".
La passione è quindi un ingrediente fondamentale per una carriera musicale ricca di gioie e soddisfazioni: "Mi sento più un artigiano che un artista, perché amo scrivere canzoni e poi lasciarle riposare. La passione ci aiuta a fare bene le cose, è come una carezza che ci sprona a fare bene il nostro mestiere" ha commentato Omar Pedrini. Tra i tanti ostacoli incontrati sulla propria strada, la malattia e il "cambio di rotta" verso nuovi orizzonti tra cui la televisione, con la scoperta di nuove passioni come quella per il vino e per lo spettacolo.
"Sono contenta di essere qua con Omar questa sera, perché in lui rivedo un po' mio marito. Augusto non è mai stato trascurato o superficiale. Mi ha aiutato a scoprire la mia passione per la manualità e insieme abbiamo aperto un negozio dove lavoravamo diversi materiali. Era un modo per stare insieme e per fare qualcosa che ci accomunava. Augusto aveva sempre voglia di trasmettere qualcosa. Con lui ho vissuto degli anni bellissimi, sono stata davvero fortunata ad averlo incontrato" ha poi sottolineato "Rosi" Fantuzzi.
Un artista poliedrico, dunque, che ha dedicato il proprio tempo anche ad altre grandi passioni come la pittura. È proprio l'Augusto pittore, rimasto sconosciuto ai più, che la moglie ha voluto far conoscere attraverso una mostra itinerante di opere inedite che sono arrivate di recente anche a Monticello.
Nel 1992 la moglie di Daolio ha dato vita all'associazione "Augusto per la vita", nata per commemorare il grande artista dei Nomadi attraverso diversi progetti indirizzati soprattutto a giovani impegnati nella ricerca oncologica. In ventiquattro anni il sodalizio è riuscito a raccogliere oltre 900.000 euro e a consegnare sessanta borse di studio a favore della ricerca.
"L'affetto della gente è qualcosa di meraviglioso e ha dato un senso alla mia vita. Vale la pena lottare per una vita bella. L'amore va oltre la morte e sono convinta che Augusto ce lo stia dimostrando ancora oggi" ha infine sottolineato la moglie di Augusto Daolio.
Al termine della serata, intervallata da brani cantati e suonati alla chitarra da Omar Pedrini, l'associazione "Amici del Teatro e dello Sport" ha consegnato un assegno del valore di 1000 euro a Rosanna Fantuzzi a sostegno dell'associazione "Augusto per la vita".
Simona Alagia