Campofiorenzo: accolte dai ragazzi della comunità pastorale e dalle associazioni le spoglie del beato Piergiorgio Frassati
Bandiere, canti, palloncini colorati e un abbraccio gioioso e di festa.
È stata accolta così, giovedì mattina sul sagrato del santuario di Campofiorenzo, l'urna con le spoglie del beato Piergiorgio Frassati.
Da Torino a Cracovia: le spoglie del giovane santo torinese, nato nel 1901 e scomparso a soli 24 anni, sono in viaggio verso la Giornata Mondiale della Gioventù. È stato lo stesso Papa Francesco a scegliere Piergiorgio Frassati come testimone di misericordia per l'evento mondiale che radunerà tutti i giovani del mondo in Polonia dal 25 al 31 luglio.
E nel suo percorso verso la GMG, il beato torinese ha fatto visita a numerose parrocchie e realtà locali. Questa settimana, appunto, è stata la volta di Campofiorenzo, il cui oratorio è stato intitolato proprio a Piergiorgio Frassati e che giovedì è stato la casa di tutti i bambini dei tre centri estivi della comunità pastorale di Casatenovo, radunatisi per il Radiora insieme al vicario per la pastorale giovanile don Andrea Perego.
"Piergiorgio Frassati oggi è arrivato come compagno del nostro cammino. È un onore avere qui questo beato!", le parole di don Andrea, che ha accolto sul sagrato di Campofiorenzo l'urna con la salma, accompagnata dai volontari FOM, da don Luca Ramello, direttore della pastorale giovanile diocesana di Torino e scortata da un'automobile die Carabinieri. Con don Andrea, anche tutti i bambini dei centri estivi di Campofiorenzo-Rogoredo, Casatenovo e Galgiana-Valaperta con i loro animatori e i volontari, il Gruppo Alpini di Casatenovo, i volontari casatesi della Protezione Civile e della Croce Bianca di Missaglia.
L'urna, scortata sino al sagrato della parrocchiale da una pattuglia dei carabinieri di Casatenovo e poi condotta sulle spalle dagli animatori della comunità, è stata deposta -custodita dagli alpini- di fianco all'altare preparato sul sagrato del santuario, in un'atmosfera di gioia nel pieno stile di Piergiorgio Frassati. "Aver portato sulle proprie spalle un santo è un dono incredibile! Ricordiamoci che siamo tutti noi sulle spalle dei santi, che tracciano con il loro esempio il cammino della vita. Piergiorgio diventa una freccia che indica il nostro cammino. Come ricorda anche il tema del nostro oratorio, Perdiqua, la strada arriva verso l'alto, verso il cielo" ha ricordato don Andrea durante l'omelia nella messa celebrata subito dopo l'arrivo dell'urna.
E proprio la scritta "Verso l'Alto" è incisa sull'urna di legno, è la regola di vita del giovane torinese in costante crescita, ricerca, allenamento spirituale. Nato nel 1901 da una famiglia alto borghese torinese, il giovane, anche membro dell'Azione cattolica e amante della montagna, ha speso la sua vita tra lo studio e i poveri. "Piergiorgio ci consegna il desiderio di salire verso il cielo. Anche se siamo piccoli, anche da giovani, è possibile diventare santi. Della nostra vita ne stiamo facendo qualcosa di bello? Il beato ci ricorda che non bisogna vivacchiare ma vivere alla grande. Oggi siamo belli e colorati, pieni di entusiasmo, e dobbiamo esserlo sempre!", ha proseguito don Andrea, ricordando la visita dei fedeli di Campofiorenzo a Giovanni Paolo II, qualche anno fa.
"Da Roma, i nostri amici di Campofiorenzo portarono qui un'icona della Madonna di Czestochowa e la prima pietra dell'oratorio, che non è ancora stato completato ma che diventa il simbolo del cammino, qualcosa che è da costruire e che pietra dopo pietra diventerà nel futuro una casa. Questa prima pietra il papa l'ha voluta dedicare proprio a Piergiorgio Frassati. Voi bambini siete il nostro futuro: questo oratorio, pietra dopo pietra, nel lungo viaggio che è la storia della nostra comunità, si sta costruendo su fondamenta solide: l'amore e la misericordia di Dio che ci testimonia concretamente Piergiorgio".
Al termine dell'eucarestia, l'urna è stata trasferita in chiesa, sempre custodita dagli alpini casatesi, salutata da tutti i bambini e da numerosi fedeli casatesi. Grandissima è, da sempre, la devozione verso il beato torinese in particolare da parte dei fedeli campofiorenzesi, che lo considerano guida ed esempio, un vero e proprio "santo per amico".
"Grazie a tutti coloro che hanno contribuito in tutti i modi ad organizzare questa bellissima mattinata di festa, gioia e preghiera" ha ricordato don Andrea.
Dopo il pranzo insieme, i bambini hanno poi concluso la mattinata con una preghiera finale e salutato, con un suggestivo lancio di palloncini e canti di gioia, il beato torinese che prosegue il cammino verso la GMG. Poi, il Radiora è proseguito con un pomeriggio di giochi.
A Cracovia, a fine luglio, sarà presente anche una piccola delegazione di giovani casatesi accompagnata da don Andrea e suor Gabriela.
È stata accolta così, giovedì mattina sul sagrato del santuario di Campofiorenzo, l'urna con le spoglie del beato Piergiorgio Frassati.
Gli animatori della comunità pastorale di Casatenovo
Da Torino a Cracovia: le spoglie del giovane santo torinese, nato nel 1901 e scomparso a soli 24 anni, sono in viaggio verso la Giornata Mondiale della Gioventù. È stato lo stesso Papa Francesco a scegliere Piergiorgio Frassati come testimone di misericordia per l'evento mondiale che radunerà tutti i giovani del mondo in Polonia dal 25 al 31 luglio.
Il corpo volontari della Protezione civile della Brianza
Don Piergiorgio Fumagalli e il luogotenente Michele Gerolin, comandante dei carabinieri di Casatenovo
Il gruppo alpini di Casatenovo
E nel suo percorso verso la GMG, il beato torinese ha fatto visita a numerose parrocchie e realtà locali. Questa settimana, appunto, è stata la volta di Campofiorenzo, il cui oratorio è stato intitolato proprio a Piergiorgio Frassati e che giovedì è stato la casa di tutti i bambini dei tre centri estivi della comunità pastorale di Casatenovo, radunatisi per il Radiora insieme al vicario per la pastorale giovanile don Andrea Perego.
"Piergiorgio Frassati oggi è arrivato come compagno del nostro cammino. È un onore avere qui questo beato!", le parole di don Andrea, che ha accolto sul sagrato di Campofiorenzo l'urna con la salma, accompagnata dai volontari FOM, da don Luca Ramello, direttore della pastorale giovanile diocesana di Torino e scortata da un'automobile die Carabinieri. Con don Andrea, anche tutti i bambini dei centri estivi di Campofiorenzo-Rogoredo, Casatenovo e Galgiana-Valaperta con i loro animatori e i volontari, il Gruppo Alpini di Casatenovo, i volontari casatesi della Protezione Civile e della Croce Bianca di Missaglia.
L'urna, scortata sino al sagrato della parrocchiale da una pattuglia dei carabinieri di Casatenovo e poi condotta sulle spalle dagli animatori della comunità, è stata deposta -custodita dagli alpini- di fianco all'altare preparato sul sagrato del santuario, in un'atmosfera di gioia nel pieno stile di Piergiorgio Frassati. "Aver portato sulle proprie spalle un santo è un dono incredibile! Ricordiamoci che siamo tutti noi sulle spalle dei santi, che tracciano con il loro esempio il cammino della vita. Piergiorgio diventa una freccia che indica il nostro cammino. Come ricorda anche il tema del nostro oratorio, Perdiqua, la strada arriva verso l'alto, verso il cielo" ha ricordato don Andrea durante l'omelia nella messa celebrata subito dopo l'arrivo dell'urna.
E proprio la scritta "Verso l'Alto" è incisa sull'urna di legno, è la regola di vita del giovane torinese in costante crescita, ricerca, allenamento spirituale. Nato nel 1901 da una famiglia alto borghese torinese, il giovane, anche membro dell'Azione cattolica e amante della montagna, ha speso la sua vita tra lo studio e i poveri. "Piergiorgio ci consegna il desiderio di salire verso il cielo. Anche se siamo piccoli, anche da giovani, è possibile diventare santi. Della nostra vita ne stiamo facendo qualcosa di bello? Il beato ci ricorda che non bisogna vivacchiare ma vivere alla grande. Oggi siamo belli e colorati, pieni di entusiasmo, e dobbiamo esserlo sempre!", ha proseguito don Andrea, ricordando la visita dei fedeli di Campofiorenzo a Giovanni Paolo II, qualche anno fa.
Don Andrea Perego
"Da Roma, i nostri amici di Campofiorenzo portarono qui un'icona della Madonna di Czestochowa e la prima pietra dell'oratorio, che non è ancora stato completato ma che diventa il simbolo del cammino, qualcosa che è da costruire e che pietra dopo pietra diventerà nel futuro una casa. Questa prima pietra il papa l'ha voluta dedicare proprio a Piergiorgio Frassati. Voi bambini siete il nostro futuro: questo oratorio, pietra dopo pietra, nel lungo viaggio che è la storia della nostra comunità, si sta costruendo su fondamenta solide: l'amore e la misericordia di Dio che ci testimonia concretamente Piergiorgio".
Da sinistra don Andrea Perego, don Luca Ramello e don Luciano Galbusera
Durante la messa, celebrata da don Andrea e don Luca Ramello con don Luciano, vicario della comunità, i bambini hanno portato all'altare tre simboli del cammino e della figura di Piergiorgio Frassati. "Con gli scarponi possiamo camminare. Alziamoci e mettiamoci in cammino! La corda ci dice che non si cammina da soli, e il mio augurio è di essere Chiesa, oratorio, amici che camminano insieme. La piccozza serve per andare verso l'alto: abbiate nel cuore le mete alte nella vita e nella santità!" l'augurio di don Luca Ramello, al termine della celebrazione animata anche dai canti del coretto di volontari e animatori.Al termine dell'eucarestia, l'urna è stata trasferita in chiesa, sempre custodita dagli alpini casatesi, salutata da tutti i bambini e da numerosi fedeli casatesi. Grandissima è, da sempre, la devozione verso il beato torinese in particolare da parte dei fedeli campofiorenzesi, che lo considerano guida ed esempio, un vero e proprio "santo per amico".
"Grazie a tutti coloro che hanno contribuito in tutti i modi ad organizzare questa bellissima mattinata di festa, gioia e preghiera" ha ricordato don Andrea.
Dopo il pranzo insieme, i bambini hanno poi concluso la mattinata con una preghiera finale e salutato, con un suggestivo lancio di palloncini e canti di gioia, il beato torinese che prosegue il cammino verso la GMG. Poi, il Radiora è proseguito con un pomeriggio di giochi.
A Cracovia, a fine luglio, sarà presente anche una piccola delegazione di giovani casatesi accompagnata da don Andrea e suor Gabriela.
Laura Vergani