Oggiono: don Pierantonio Crippa ricorda il 50° di sacerdozio nella festa di S. Eufemia

Grande festa questa mattina presso la chiesa parrocchiale di Oggiono in occasione della patrona Sant'Eufemia, Vergine e martire. 



I sacerdoti nativi e del decanato di Oggiono intervenuti questa mattina per la messa solenne di S. Eufemia

I preti nativi e i sacerdoti che hanno svolto e ancora svolgono il loro Ministero nel decanato oggionese hanno presenziato alla celebrazione solenne, che ha avuto inizio alle 10.30. Ad officiare la messa, in paramenti color oro, l'oggionese don Pierantonio Crippa nel suo 50° anniversario sacerdotale.

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La funzione si è aperta con il tradizionale rito del pallone nella cappella sul lato destra della chiesa, dedicata appunto a S. Eufemia. "Questa solennità vuole essere per tutto noi un richiamo a vivere la nostra vita con la volontà di donarci completamente al Signore" ha così esordito il parroco della comunità pastorale di San Giovanni Battista con capofila Oggiono, don Maurizio Mottadelli.



Un birichino, che ha scelto di farsi prete per amore dell'Eucarestia e con tanta gioia. Così ha voluto definirsi don Pierantonio Crippa, invitato a condividere con la sua comunità natia mezzo secolo di vita consacrata a Dio.
"Ringrazio il buon Dio che ha avuto il coraggio di chiamarmi a servirlo nella Chiesa di Milano. Io ero un ragazzo vivace, disperato ed esplosivo eppure Lui si è fidato di me dandomi il grande dono del sacerdozio" si è così espresso, mostrando visibile commozione. "Il Signore mi è sempre stato vicino, in tutti questi anni ho sperimentato il suo amore maturando la convinzione sempre più profonda che Dio vuole veramente bene ai suoi preti. Io ho scelto questa vocazione con gioia. Sono contento di fare il prete. Credo che, pesante sì o no, il proprio lavoro fatto con passione e amore diventa bello e gratificante" ha poi aggiunto.



Il rito del pallone all'inizio della celebrazione

La vocazione sacerdotale per don Pierantonio è scaturita anche dalla forte venerazione per la Madonna: "Quando ero bambino salivo quotidianamente al Santuario della Madonna delle Lacrime di Lezzeno, sopra Bellano. Per me era diventato un punto di riferimento. Ho sperimentato la sua materna protezione e ora che sono a Pusiano ho trovato conforto nella Madonna della neve, a cui sono molto legato. Da quattro mesi, due volte alla settimana, celebro la messa al Santuario e quando posso la domenica pomeriggio vado lì a dire il rosario" ha raccontato.



Il parroco di Oggiono don Maurizio Mottadelli

Dopo l'operato a Civenna durato ben trent'anni, dal 2014 il sacerdote oggionese è stato infatti trasferito come residente con incarichi pastorali nella comunità di Santa Maria che comprende Cesana Brianza, Suello e Pusiano.
"Sono diventato prete per celebrare l'Eucarestia. Ringrazio il Signore per la salute che mi ha accordato, permettendomi di celebrare tantissime messe, almeno 30.000. La messa è la rinnovazione del sacrificio di Gesù sulla croce, è l'attualizzazione del Mistero della salvezza avvenuto duemila anni fa" ha sottolineato.



Da sinistra il comandante della Polizia locale Mauro Sala, il maresciallo dei Carabinieri Nicolino Ombrosi, 
il consigliere di maggioranza Emilio Villa e il sindaco di Oggiono Roberto Ferrari

Infine, un messaggio ai ragazzi e a tutti i fedeli presenti in chiesa: "Non dite mai che vi pesa andare a messa, piuttosto dovete dire che vi pesa non andare a messa. L'Eucarestia è importante, per tutti" ha concluso don Pierantonio Crippa invocando lo stesso entusiasmo e "gusto nel credere" di don Giovanni Moioli, maestro dei preti ambrosiani scomparso oltre 30 anni fa.



Don Pierantonio Crippa, in festa per il 50° anniversario sacerdotale

Alla celebrazione hanno preso parte anche le autorità civili e militari del territorio: oltre al sindaco Roberto Ferrari e al consigliere di maggioranza Emilio Villa, era presente anche il comandante dei Carabinieri di Oggiono, il maresciallo Nicolino Ombrosi, e il comandante della Polizia locale Mauro Sala.



Durante l'offerto il primo cittadino oggionese e il consigliere Villa, insieme ad alcuni volontari della Protezione Civile, hanno portato all'altare ostia e calice oltre ad un omaggio floreale che, al termine della messa, è stato adagiato sulla statua dedicata a Sant'Eufemia ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa parrocchiale. 



L'omaggio floreale dell'amministrazione comunale alla statua di S. Eufemia

Sul piazzale, per tutti i fedeli oltre che per le autorità e i sacerdoti intervenuti, la festa è proseguita con un rinfresco conviviale.
S.A.
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