Bulciago: la famiglia Ciappesoni racconta la transumanza da cima a valle a Pasturo
La transumanza: una tradizione ricca di storia e cultura, quella del mondo contadino al giorno d'oggi quasi sconosciuto, specialmente alle giovani generazioni. Lo può ben testimoniare l'azienda agricola Ciappesoni di Bulciago, che venerdì scorso ha partecipato alla migrazione del bestiame da cima a valle organizzata in occasione della mostra zootecnica di Pasturo, quest'ultima andata in scena nel fine settimana.

Poco prima dell'alba Riccardo, figlio di Antonio Ciappesoni, è partito dall'azienda di famiglia con 45 bovini ed è arrivato intorno alle 7.30 del mattino alla Costa del Palio, località di Morterone. Da qui le mandrie sono state condotte a piedi fino al Culmine di San Pietro, in Valsassina, dove sono state suddivise alla presenza di altri allevatori locali che hanno preso parte all'iniziativa. Dopo un buon pranzo in agriturismo per tutti i contadini, la transumanza è proseguita e alle bestie al pascolo si sono uniti circa 70 cavalli liberi. Altri proprietari di cavalli hanno poi aiutato gli allevatori a condurre le manze fino a valle.

Una pratica antica, che è stata messa in mostra soprattutto per i più piccoli che non la conoscevano, come ci ha spiegato Riccardo che si è reso protagonista dell'avventura.
"Ho percorso insieme ad altri allevatori 30 chilometri a piedi per sette ore di cammino. La fatica è stata tanta. Non è stato semplice gestire tutti gli animali, ma ne è valsa la pena" ci ha raccontato il giovane, che ha ereditato dal padre il mestiere di contadino.
Collaborazione con allevatori del territorio, cura per il proprio bestiame e per i prodotti a "Km 0" sono da sempre delle priorità per i Ciappesoni. Già da diverso tempo, infatti, l'azienda agricola bulciaghese conduce manzi dai 9 agli 11 mesi, vacche gravide e da mungere in alpeggio tra Morterone, Premaniga, Vendronio e Barconcelli. Solitamente il "gemellaggio" in alta quota avviene in estate, come ci ha spiegato Antonio Ciappesoni: "Agli alpeggi abbiamo dei pastori che ci aiutano. Le bestie sono libere al pascolo, a trarne beneficio non è solo il letame o il miglior cibo che diamo loro ma anche il territorio che viene mantenuto pulito" ha detto. Ora i bovini sono a casa, ma in primavera ritorneranno in alpeggio e il ciclo così ricomincerà all'insegna del benessere degli animali e della freschezza dei loro prodotti.

"Qua in azienda c'è sempre molto da fare. Ci svegliamo alle 5.30 del mattino per la mungitura, diamo il cibo ai vitelli e poi abbiamo le manze da guardare o da fecondare. A manze e vacche diamo da mangiare e poi cerchiamo di capire i valori del latte. Conosciamo le bestie ad una ad una e ci prendiamo cura della loro salute. Dietro i nostri prodotti c'è un lavoro fatto di conoscenza quotidiana. Il nostro è un mestiero impegnativo, la gente a volte non capisce quando chiediamo di aumentare il prezzo del nostro latte, che è ricercato ma è pagato poco, 0,31 € e mezzo al litro, perché facciamo riferimento ad una cooperativa. C'è tanto lavoro umano dietro ai nostri prodotti, le spese per mantenere controlli e visite al bestiame sono costose": è lo sfogo dell'allevatore bulciaghese Antonio Ciappesoni.
Titolare di due aziende agricole, a Bulciago in Via Conte Taverna e ad Abbadia, la famiglia Ciappesoni attiva nel settore da almeno tre generazioni si trova a gestire quotidianamente 320 animali. Il burro è l'alimento principe, mentre il latte viene prodotto solo in seconda lavorazione. "I nostri prodotti sono tutti fatti in casa al momento, freschi e di qualità" hanno riferito i Ciappesoni.

Da sinistra Antonio Ciappesoni e il figlio Riccardo
Il pascolo è sceso così fino alla località Prato Buscante, tra Pasturo e Barzio, facendo poi ritorno nel tardo pomeriggio al centro zootecnico di Pasturo.

I bovini dell'azienda agricola Ciappesoni durante la transumanza
"Ho percorso insieme ad altri allevatori 30 chilometri a piedi per sette ore di cammino. La fatica è stata tanta. Non è stato semplice gestire tutti gli animali, ma ne è valsa la pena" ci ha raccontato il giovane, che ha ereditato dal padre il mestiere di contadino.
Collaborazione con allevatori del territorio, cura per il proprio bestiame e per i prodotti a "Km 0" sono da sempre delle priorità per i Ciappesoni. Già da diverso tempo, infatti, l'azienda agricola bulciaghese conduce manzi dai 9 agli 11 mesi, vacche gravide e da mungere in alpeggio tra Morterone, Premaniga, Vendronio e Barconcelli. Solitamente il "gemellaggio" in alta quota avviene in estate, come ci ha spiegato Antonio Ciappesoni: "Agli alpeggi abbiamo dei pastori che ci aiutano. Le bestie sono libere al pascolo, a trarne beneficio non è solo il letame o il miglior cibo che diamo loro ma anche il territorio che viene mantenuto pulito" ha detto. Ora i bovini sono a casa, ma in primavera ritorneranno in alpeggio e il ciclo così ricomincerà all'insegna del benessere degli animali e della freschezza dei loro prodotti.

Titolare di due aziende agricole, a Bulciago in Via Conte Taverna e ad Abbadia, la famiglia Ciappesoni attiva nel settore da almeno tre generazioni si trova a gestire quotidianamente 320 animali. Il burro è l'alimento principe, mentre il latte viene prodotto solo in seconda lavorazione. "I nostri prodotti sono tutti fatti in casa al momento, freschi e di qualità" hanno riferito i Ciappesoni.
Simona Alagia