Missaglia: gli Alpini premiano i 'veterani' e festeggiano il 'neo' maggiore Maggioni, socio e ufficiale dell'Esercito Italiano
Doppia festa, sabato sera, per gli alpini di Missaglia. Le "penne nere" hanno infatti accolto in baita il socio Flaviano Maggioni, ufficiale dell'Esercito Italiano, missagliese e residente in frazione Lomaniga, recentemente promosso dal grado di Capitano a quello di Maggiore.
Ma non è finita qui, perché, come ogni anno, il gruppo ha rivolto un pensiero particolare ai membri più anziani, premiando con la medaglia d'argento della sezione di Milano un alpino iscritto all'A.N.A. da cinquant'anni e consegnando uno speciale diploma a due soci che hanno raggiunto l'importante traguardo degli ottant'anni di età.
Dopo una breve introduzione del capogruppo Piervittorio Casiraghi, seguita dal saluto alla bandiera e dall'Inno Italiano, la serata è proseguita proprio con l'intervento del Maggiore Maggioni, che, dopo aver donato al gruppo il suo cappello da Capitano, ha raccontato ai presenti, rispondendo alle loro domande, aneddoti e curiosità della sua carriera militare, da alpino, iniziata 25 anni fa. Nove missioni all'estero, l'Italia girata "quasi per intero" e un buon risultato, "un traguardo che sono contento di condividere con voi questa sera". Il futuro, a breve termine, è a Roma, dove sarà impegnato nella gestione delle operazioni aeronavali e terrestri in Libia e nel Mediterraneo.
"Quando sono arrivato nella prima caserma c'erano ancora i militari di leva. Tante cose, all'inizio, me le hanno insegnate loro. Mi è rimasto ancora oggi questo modo di interagire con i subordinati: tutti contribuiscono a fare grande l'unità. Un'altra cosa che ho imparato è che, una volta messo il cappello, non conta se tu vieni dalla Sardegna o dal Trentino, sei un alpino e basta" ha raccontato.
Il Maggiore ha poi parlato, come del resto aveva già fatto in passato durante altre serate in baita, della sua esperienza in Afghanistan, dove ha partecipato a quattro missioni. "Finché c'eravamo noi, andava bene, poi gli americani ci hanno obbligato a rientrare, secondo me troppo velocemente. La situazione è fluida, ci sono ancora attacchi. Di sicuro, ci siamo ritirati lasciando l'esercito regolare afgano ben istruito. Li abbiamo presi che sembravano una banda di scappati di casa, ora hanno addestramento, armi e soprattutto volontà di combattere. Finora però sono stati frenati dagli interessi di potenze straniere".
Il discorso è poi spaziato attraverso diversi argomenti, dalle truppe al confine con la Russia, all'emergenza terrorismo e alla risposta dell'intelligence italiana, ai rischi sanitari per i soldati, fino alle nuove generazioni e la loro scarsa predisposizione alla dura vita militare.
Ha poi preso la parola il sindaco di Missaglia Bruno Crippa, presente in compagnia del vice sindaco Laura Pozzi. "Mi complimento con Flaviano. Ci troviamo oggi in una panorama internazionale assai complesso e difficile da decifrare. Credo ci sia bisogno di un'intelligence europea per prevenire gli attentati terroristici. Il nostro sistema, preparato dalle esperienze di qualche decennio fa nel nostro Paese, sta reggendo bene. Ma il mondo è cambiato e sta cambiando. Il ruolo del militare è sempre più impegnativo. Al Maggiore, i migliori auguri per il suo futuro e in generale per gli interventi che l'esercito è chiamato a fare, sempre più spesso anche per fare fronte a disastri naturali come terremoti o alluvioni" ha detto.
Il consigliere della sezione A.N.A. di Milano Davide Tonicello si è poi congratulato con gli alpini di Missaglia ("pochi gruppi possono vantarsi di avere un ufficiale dell'Esercito Italiano tra i suoi soci") e ha donato a Maggioni dei preziosi cimeli, parti di caricatori risalenti alla Grande Guerra. "Un'esperienza tragica, che però ha permesso la nascita della nostra associazione. A fondarla sono stati infatti i reduci, per ricordarci quello che è successo e coloro che non sono tornati" ha commentato.
Spazio quindi alle premiazioni. Assente purtroppo, per motivi di salute, Giovanni Casiraghi, per il quale era pronta la medaglia d'argento segno dei cinquant'anni di fedeltà all'A.N.A, che gli verrà consegnata in seguito. Presenti invece, commossi e felici per il riconoscimento, Livio Brivio e Luigi Valagussa, premiati con la speciale pergamena riservata agli alpini che hanno compiuto 80 anni.
Il gruppo Alpini di Missaglia con il maggiore Flaviano Maggioni
Ma non è finita qui, perché, come ogni anno, il gruppo ha rivolto un pensiero particolare ai membri più anziani, premiando con la medaglia d'argento della sezione di Milano un alpino iscritto all'A.N.A. da cinquant'anni e consegnando uno speciale diploma a due soci che hanno raggiunto l'importante traguardo degli ottant'anni di età.
Dopo una breve introduzione del capogruppo Piervittorio Casiraghi, seguita dal saluto alla bandiera e dall'Inno Italiano, la serata è proseguita proprio con l'intervento del Maggiore Maggioni, che, dopo aver donato al gruppo il suo cappello da Capitano, ha raccontato ai presenti, rispondendo alle loro domande, aneddoti e curiosità della sua carriera militare, da alpino, iniziata 25 anni fa. Nove missioni all'estero, l'Italia girata "quasi per intero" e un buon risultato, "un traguardo che sono contento di condividere con voi questa sera". Il futuro, a breve termine, è a Roma, dove sarà impegnato nella gestione delle operazioni aeronavali e terrestri in Libia e nel Mediterraneo.
Il Maggiore Flaviano Maggioni premia l'alpino Luigi Valagussa
"Quando sono arrivato nella prima caserma c'erano ancora i militari di leva. Tante cose, all'inizio, me le hanno insegnate loro. Mi è rimasto ancora oggi questo modo di interagire con i subordinati: tutti contribuiscono a fare grande l'unità. Un'altra cosa che ho imparato è che, una volta messo il cappello, non conta se tu vieni dalla Sardegna o dal Trentino, sei un alpino e basta" ha raccontato.
La consegna del diploma a Livio Brivio
Il Maggiore ha poi parlato, come del resto aveva già fatto in passato durante altre serate in baita, della sua esperienza in Afghanistan, dove ha partecipato a quattro missioni. "Finché c'eravamo noi, andava bene, poi gli americani ci hanno obbligato a rientrare, secondo me troppo velocemente. La situazione è fluida, ci sono ancora attacchi. Di sicuro, ci siamo ritirati lasciando l'esercito regolare afgano ben istruito. Li abbiamo presi che sembravano una banda di scappati di casa, ora hanno addestramento, armi e soprattutto volontà di combattere. Finora però sono stati frenati dagli interessi di potenze straniere".
Il discorso è poi spaziato attraverso diversi argomenti, dalle truppe al confine con la Russia, all'emergenza terrorismo e alla risposta dell'intelligence italiana, ai rischi sanitari per i soldati, fino alle nuove generazioni e la loro scarsa predisposizione alla dura vita militare.
Il sindaco Bruno Crippa e il capogruppo Piervittorio Casiraghi
Ha poi preso la parola il sindaco di Missaglia Bruno Crippa, presente in compagnia del vice sindaco Laura Pozzi. "Mi complimento con Flaviano. Ci troviamo oggi in una panorama internazionale assai complesso e difficile da decifrare. Credo ci sia bisogno di un'intelligence europea per prevenire gli attentati terroristici. Il nostro sistema, preparato dalle esperienze di qualche decennio fa nel nostro Paese, sta reggendo bene. Ma il mondo è cambiato e sta cambiando. Il ruolo del militare è sempre più impegnativo. Al Maggiore, i migliori auguri per il suo futuro e in generale per gli interventi che l'esercito è chiamato a fare, sempre più spesso anche per fare fronte a disastri naturali come terremoti o alluvioni" ha detto.
Il consigliere A.N.A. sezione Milano Davide Tonicello (al centro) dona dei cimeli della Grande Guerra a Maggioni
Il consigliere della sezione A.N.A. di Milano Davide Tonicello si è poi congratulato con gli alpini di Missaglia ("pochi gruppi possono vantarsi di avere un ufficiale dell'Esercito Italiano tra i suoi soci") e ha donato a Maggioni dei preziosi cimeli, parti di caricatori risalenti alla Grande Guerra. "Un'esperienza tragica, che però ha permesso la nascita della nostra associazione. A fondarla sono stati infatti i reduci, per ricordarci quello che è successo e coloro che non sono tornati" ha commentato.
Spazio quindi alle premiazioni. Assente purtroppo, per motivi di salute, Giovanni Casiraghi, per il quale era pronta la medaglia d'argento segno dei cinquant'anni di fedeltà all'A.N.A, che gli verrà consegnata in seguito. Presenti invece, commossi e felici per il riconoscimento, Livio Brivio e Luigi Valagussa, premiati con la speciale pergamena riservata agli alpini che hanno compiuto 80 anni.
Alice Zerbinati