Lecco: la Procura apre un'inchiesta sul crollo del ponte, di cui sarà ripercorsa la storia. Fissato un vertice con Vvf e Polstrada


Da sinistra il sostituto procuratore Preteroti
e il procuratore capo Chiappani
Sarà il ponte - scenario di una tragedia senza precedenti nel nostro territiorio - la vera chiave di volta nell'inchiesta aperta dalla Procura di Lecco a seguito del crollo del manufatto che da anni ormai, dominava la superstrada 36, fungendo da collegamento tra gli abitati di Annone, Cesana e Suello.
Il procuratore capo Antonio Chiappani e il sostituto Nicola Preteroti vogliono vederci chiaro. Nelle prossime ore è infatti in programma un vertice con i Vigili del fuoco, la Polizia stradale di Seregno e la Questura di Lecco, per fare un primo punto della situazione. Non a caso all'incontro non prenderanno parte i rappresentanti di Provincia di Lecco e Anas, titolari rispettivamente della strada scenario della tragedia e del cavalcavia crollato, impegnati nelle ultime ore nel rimpallo delle responsabilità circa l'accaduto.
Anche l'ipotesi di reato al momento rimane fumosa: si va dall'omicidio colposo al disastro colpo qualora si ipotezzasse che la tragedia sia stata determinata da un cedimento strutturale.
Il lavoro degli inquirenti si preannuncia assai complesso e la Procura lecchese attende altresì le conclusioni dell'indagine aperta dal ministero delle infrastrutture, come annunciato a poche ore di distanza dalla tragedia dal ministro Graziano Delrio.
Sotto esame in particolare, finirà anche la procedura seguita - nella giornata di ieri e in quelle precedenti - da Anas e Provincia. Saranno attenzionate le comunicazioni tra gli enti e ripercorsa la storia del ponte, in relazione anche all'incidente avvenuto nel 2006, quando la struttura situata in territorio oggionese rimase fortemente danneggiata a seguito dell'impatto con un mezzo pesante. L'Anas allora optò per un intervento di restyling; alla luce di quanto è accaduto venerdì appare necessario appurare se si sarebbe potuto agire diversamente.
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