Lecco: la Procura apre un'inchiesta sul crollo del ponte, di cui sarà ripercorsa la storia. Fissato un vertice con Vvf e Polstrada

Da sinistra il sostituto procuratore Preteroti
e il procuratore capo Chiappani
e il procuratore capo Chiappani
Il procuratore capo Antonio Chiappani e il sostituto Nicola Preteroti vogliono vederci chiaro. Nelle prossime ore è infatti in programma un vertice con i Vigili del fuoco, la Polizia stradale di Seregno e la Questura di Lecco, per fare un primo punto della situazione. Non a caso all'incontro non prenderanno parte i rappresentanti di Provincia di Lecco e Anas, titolari rispettivamente della strada scenario della tragedia e del cavalcavia crollato, impegnati nelle ultime ore nel rimpallo delle responsabilità circa l'accaduto.
Anche l'ipotesi di reato al momento rimane fumosa: si va dall'omicidio colposo al disastro colpo qualora si ipotezzasse che la tragedia sia stata determinata da un cedimento strutturale.
Il lavoro degli inquirenti si preannuncia assai complesso e la Procura lecchese attende altresì le conclusioni dell'indagine aperta dal ministero delle infrastrutture, come annunciato a poche ore di distanza dalla tragedia dal ministro Graziano Delrio.
Sotto esame in particolare, finirà anche la procedura seguita - nella giornata di ieri e in quelle precedenti - da Anas e Provincia. Saranno attenzionate le comunicazioni tra gli enti e ripercorsa la storia del ponte, in relazione anche all'incidente avvenuto nel 2006, quando la struttura situata in territorio oggionese rimase fortemente danneggiata a seguito dell'impatto con un mezzo pesante. L'Anas allora optò per un intervento di restyling; alla luce di quanto è accaduto venerdì appare necessario appurare se si sarebbe potuto agire diversamente.
