Casatenovo: al cimitero riposa Enrichetta Manzoni, la nipote di Alessandro. Sulla tomba una ''dedica'' del celebre scrittore
Anche il cimitero di Casatenovo custodisce i resti di un personaggio illustre, se non altro per il legame di sangue con uno degli scrittori più noti e stimati a livello internazionale.
Si tratta di Enrichetta Manzoni, nipote di Alessandro, celeberrimo autore de ''I Promessi Sposi'', pietra miliare della letteratura italiana. La sua tomba è ancora oggi visibile nel camposanto del capoluogo. Basta varcare il secondo ingresso della struttura di Via Misericordia e seguire il vialetto pedonale fino in fondo, per trovarsi di fronte il monumento funebre eretto in ricordo di Enrichetta Manzoni e, accanto, quello del marito Giambattista Preti.
Nata nel 1844 e prima dei nove figli avuti da Enrico ed Emilia Redaelli, Enrichetta portava il nome della nonna Henriette (alias Enrichetta Blondel), prima moglie di Alessandro Manzoni, la "diletta e venerata'' consorte che era stata la silenziosa ispiratrice di tutti i principali capolavori dello scrittore. Proprio alla giovane nipote, Manzoni aveva donato una copia de ''I Promessi Sposi'' che era tutta un canto d'amore per la moglie, perduta vent'anni prima. Una dedica, quella del nonno Alessandro, riportata sulla lapide della tomba di Casatenovo, ancora in perfetto stato di conservazione. ''Enrichetta! Nome soave, sacro, benedetto: per anni ho potuto conoscere quella in nome di cui fu dato; nome che significa fede, purità, senno, amor de' suoi, benevolenza per tutti, sacrifizio, umilta', tutto ciò che è sano, tutto ciò che è amabile. Possa questo nome, con la grazia del signore, essere per te un consigliere perpetuo, e come un esempio vivente'' si legge sulla targa posta ai piedi del monumento funebre.
La sepoltura a Casatenovo è dovuta con tutta probabilità alle origini del marito, il segretario comunale Giambattista Preti, che era pure l'organista della chiesa e le impartiva lezioni di pianoforte. Il matrimonio tra i due avvenne nel 1862 al termine di un avvio difficile per la coppia; la relazione sentimentale infatti era stata parecchio contrastata perchè lo sposo aveva vent'anni in più della consorte. Il nonno Alessandro, in una lettera del 1 gennaio 1863, aveva avuto tuttavia parole affettuose per i novelli sposini: "la felicità che hai trovata nella compagnia del tuo ottimo marito ... una concordia già felicemente stabilita ...".
La sua giovinezza di nubile Enrichetta l'aveva trascorsa nella casa di famiglia a Renate, portata in dote dalla madre Emilia. Una dimora enorme, il cui parco ed il frutteto comprendevano almeno la metà dell'attuale comune di Renate, poi venduta nel 1863 a seguito dei problemi finanziari che avevano travolto la famiglia Manzoni, spingendola a traslocare diverse volte, sia in Italia che all'estero.
Si tratta del secondo personaggio legato al celebre scrittore, le cui spoglie riposano in un cimitero del casatese. Nelle scorse settimane a Barzanò avevamo infatti rinvenuto una lapide in ricordo di Giovanni Maggioni, bigattiere di Alessandro Manzoni nella tenuta di Brusuglio di Cormano, nel milanese. Originario della frazione di Torricella, era morto nel 1885 all'età di ottant'anni.
Continua dunque il nostro ''viaggio'' alla ricerca di personalità illustri - dal punto di vista storico - che riposano nei cimiteri del territorio casatese.
Ribadiamo l'invito, rivolto ai lettori, a segnalarci altre eventuali ''presenze'' che potrebbero esserci sfuggite, utilizzando i consueti canali:
redazione@casateonline.it (email) e 340/9574011 (whatsapp).
Le tombe di Enrichetta Manzoni e Giambattista Preti
Si tratta di Enrichetta Manzoni, nipote di Alessandro, celeberrimo autore de ''I Promessi Sposi'', pietra miliare della letteratura italiana. La sua tomba è ancora oggi visibile nel camposanto del capoluogo. Basta varcare il secondo ingresso della struttura di Via Misericordia e seguire il vialetto pedonale fino in fondo, per trovarsi di fronte il monumento funebre eretto in ricordo di Enrichetta Manzoni e, accanto, quello del marito Giambattista Preti.
Enrichetta Manzoni
Nata nel 1844 e prima dei nove figli avuti da Enrico ed Emilia Redaelli, Enrichetta portava il nome della nonna Henriette (alias Enrichetta Blondel), prima moglie di Alessandro Manzoni, la "diletta e venerata'' consorte che era stata la silenziosa ispiratrice di tutti i principali capolavori dello scrittore. Proprio alla giovane nipote, Manzoni aveva donato una copia de ''I Promessi Sposi'' che era tutta un canto d'amore per la moglie, perduta vent'anni prima. Una dedica, quella del nonno Alessandro, riportata sulla lapide della tomba di Casatenovo, ancora in perfetto stato di conservazione. ''Enrichetta! Nome soave, sacro, benedetto: per anni ho potuto conoscere quella in nome di cui fu dato; nome che significa fede, purità, senno, amor de' suoi, benevolenza per tutti, sacrifizio, umilta', tutto ciò che è sano, tutto ciò che è amabile. Possa questo nome, con la grazia del signore, essere per te un consigliere perpetuo, e come un esempio vivente'' si legge sulla targa posta ai piedi del monumento funebre.
La sepoltura a Casatenovo è dovuta con tutta probabilità alle origini del marito, il segretario comunale Giambattista Preti, che era pure l'organista della chiesa e le impartiva lezioni di pianoforte. Il matrimonio tra i due avvenne nel 1862 al termine di un avvio difficile per la coppia; la relazione sentimentale infatti era stata parecchio contrastata perchè lo sposo aveva vent'anni in più della consorte. Il nonno Alessandro, in una lettera del 1 gennaio 1863, aveva avuto tuttavia parole affettuose per i novelli sposini: "la felicità che hai trovata nella compagnia del tuo ottimo marito ... una concordia già felicemente stabilita ...".
La sua giovinezza di nubile Enrichetta l'aveva trascorsa nella casa di famiglia a Renate, portata in dote dalla madre Emilia. Una dimora enorme, il cui parco ed il frutteto comprendevano almeno la metà dell'attuale comune di Renate, poi venduta nel 1863 a seguito dei problemi finanziari che avevano travolto la famiglia Manzoni, spingendola a traslocare diverse volte, sia in Italia che all'estero.
Si tratta del secondo personaggio legato al celebre scrittore, le cui spoglie riposano in un cimitero del casatese. Nelle scorse settimane a Barzanò avevamo infatti rinvenuto una lapide in ricordo di Giovanni Maggioni, bigattiere di Alessandro Manzoni nella tenuta di Brusuglio di Cormano, nel milanese. Originario della frazione di Torricella, era morto nel 1885 all'età di ottant'anni.
Continua dunque il nostro ''viaggio'' alla ricerca di personalità illustri - dal punto di vista storico - che riposano nei cimiteri del territorio casatese.
La targa con la dedica di Alessandro Manzoni alla nipote Enrichetta
Ribadiamo l'invito, rivolto ai lettori, a segnalarci altre eventuali ''presenze'' che potrebbero esserci sfuggite, utilizzando i consueti canali:
redazione@casateonline.it (email) e 340/9574011 (whatsapp).
Gloria Crippa