Oggiono: islam e cristianesimo, convivenza possibile? Serata con don Giampiero Alberti

"Islam e Occidente: inconciliabili?": l'annosa, ma sempre attuale questione è stata al centro della penultima serata del ciclo di conferenze e di proiezioni "Adamo, dove sei? Nord, Sud, Est, Ovest: un'unica terra?" promosso, a partire da metà ottobre, dalla Comunità Pastorale San Giovanni Battista di Oggiono.
Dopo aver ospitato docenti universitari e giornalisti, nella serata di giovedì è toccato a don Giampiero Alberti, collaboratore per i rapporti con l'islam del servizio per l'Ecumenismo e il dialogo della Diocesi di Milano, portare la sua testimonianza e la sua esperienza al pubblico, radunatosi presso il salone conferenze della BCC.

Da sinistra il parroco di Oggiono, don Maurizio Mottadelli e don Giampiero Alberti

A introdurre la serata il parroco di Oggiono, don Maurizio Mottadelli, che ha tracciato una connessione ideale tra il primo incontro di fine ottobre e quello di giovedì sera. "Il docente Gaetano Breccia ci aveva presentato il quadro politico-militare attuale delle zone dove fiorì l'islam e dove tuttora la religione islamica è maggioritaria, mentre stasera ci spostiamo sul piano religioso, analizzando con il nostro ospite i rapporti tra la comunità cristiana e quella musulmana qui in Italia e, nel limite del possibile, anche nel mondo".
E' intervenuto quindi don Giampiero, che si occupa del tema dei rapporti tra le religioni sin dagli anni Novanta quando, su invito dell'allora Cardinal Martini, si era trasferito a Roma a studiare l'arabo e il Corano, viaggiando poi in altri Paesi europei dove la convivenza tra fedi diversi affonda le sue radici indietro nel tempo.

 "In Italia e in particolare nella Diocesi di Milano, i primi passi avanti nei rapporti tra comunità cattolica e islamica si sono registrati a partire dal 1990. In quell'anno il Cardinal Martini tenne uno storico discorso di fronte ai fedeli, in cui definiva i paletti e le coordinate entro cui impostare i rapporti tra Chiesa Cattolica e i fedeli dell'Islam'' ha detto il relatore. ''Da quel momento abbiamo iniziato a porci tante domande: chi guida la comunità islamica? Cosa pensano dei rapporti con i cristiani? Con chi ci relazioniamo? E allora è iniziata la prima fase: studiare e conoscere il mondo islamico. Nonostante le tesi dello scontro della civiltà trovassero sempre più sostenitori, la comunità cattolica di Milano ha cercato di stringere rapporti e di capire questi nuovi interlocutori, nonostante diversi argomenti, a partire dalla sharia o il rapporto uomo-donna o ancora il proselitismo e la questione dei diritti umani, ci tenessero lontani".


Nonostante le differenze che sembravano separare le due comunità, la strada del dialogo indicata dal Cardinal Martini era ormai aperta e don Giampiero si è trovato in prima fila nel costruire ponti tra le due comunità religiose, ricordando come "con pazienza e dedizione abbiamo approfondito gli spazi di dialogo, incontro e relazione". Dopo questa prima parte, l'ospite ha continuato a mettere in luce i punti di vicinanza e sintonia tra le due fedi monoteiste che "a partire dalla Sura 19 del Corano, in cui si parla di Maria, sono stati espressi e approfonditi anche in documenti ufficiali della Chiesa come l'enciclica Nostra Aetate del 1965".


Per concludere il sacerdote ha descritto il giusto approccio che sta alla base della convivenza tra le fedi religiose: "il primo passo da fare è conoscerci reciprocamente, anche se di fronte, spesso, troviamo un muro che, però, solo attraverso l'incontro, riusciamo a far franare. La mia esperienza mi suggerisce infatti, che laddove sono stati creati dei tavoli di dialogo interreligioso e interetnico, sono nati legami di attenzione e di amicizia reciproche che non sono stati dimenticati".


Sollecitati dai due sacerdoti, i presenti sono intervenuti con domande e curiosità, ma anche precisazioni come quella di un fedele musulmano che, portando la sua testimonianza, ha rilevato come la distanza e l'incomunicabilità tra comunità islamica e cristiana si manifestino più nelle parole dei politici che nella vita di tutti i giorni. Dopo questo e altri interventi, il parroco di Oggiono ha deciso di chiudere la serata, invitando tutti i presenti all'ultimo appuntamento della rassegna: la proiezione alle ore 21 del film "Miracolo a Le Havre", giovedì 1 dicembre, presso il salone San Francesco a Imberido di Oggiono.
A.P.
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