Barzanò: musica, nervitt brianzoeu, sushi giappones… al primo evento con Appetiti
A giudicare dal numeroso pubblico che ha partecipato, nella prima serata di lunedì, all'appuntamento di apertura della rassegna, l'edizione 2017 di Appetiti riscuoterà lo stesso successo delle precedenti.
La Canonica di San Salvatore ha infatti ospitato l'inaugurazione del ciclo di eventi ideato dall'amministrazione comunale di Barzanò: ad intrattenere gli intervenuti un denso programma, che ha visto intervallarsi la lettura dei "proverbi-haiku" brianzoli e il concerto del Freddie's Chords della Scuola di Musica Antonio Guarnieri del Consorzio Brianteo.
A fare da sfondo al primo appuntamento anche l'inaugurazione di due esposizioni, ovviamente a tema food e in particolare dedicate al frigorifero, fil rouge di questa edizione, insieme al "green". Un elettrodomestico dalla dimensione ''intima'' messa in evidenza attraverso la mostra curata da Fabrizio Galli, che con i suoi scatti fotografici ha immortalato il contenuto di trenta frigoriferi di coppie, single e famiglie, specchio delle relative abitudini alimentari; allestita inoltre in Canonica la mostra di frigoriferi decorati, a cura di Diego Tomasoni.
Ad accompagnare la serata anche il legame che, inaspettatamente, unirebbe il nostro territorio al lontano (in termini geografici ma anche, in apparenza, culturali) Oriente. Sono infatti stati letti brani dal testo "Nervitt brianzoeu e Sushi giappones", una raccolta di 999 proverbi-haiku in lèngua màder, pubblicata dall'Opificio Monzese delle Pietre Dure.
Ad introdurre e a recitare è stato Renato Ornaghi, che ha curato il testo insieme a Sonia Micheletto. Alla base una scoperta: sostanzialmente tutti i proverbi brianzoli sono veri e propri haiku mascherati. L'haiku infatti è un brevissimo componimento poetico simbolo della poesia e della cultura giapponese, costituito da tre versi per sole diciassette sillabe.
Un parallelismo tra i due territori sicuramente insolito ma non nuovo, visto che fu il grande giornalista Gianni Brera il primo ad affermare che la Brianza era il Giappone d'Italia, e che assurge in un certo senso a livello "alto" la cultura popolare brianzola.
"A sancire questo gemellaggio, il fatto che anche a Tokyo c'è un po' di Brianza. Mi riferisco al ristorante La Brianza, aperto dallo chef Yoshiyuki Okun, dopo aver lavorato per un periodo nel nostro territorio, dove ritorna per stage nella cucina di Theo Penati. A questi due chef è dedicata la raccolta, per sottolineare il ponte culinario tra i due mondi" ha spiegato Ornaghi, prima di leggere alcuni dei più divertenti proverbi in dialetto, spaziando tra varie tematiche quali ad esempio il matrimonio, il denaro o la morte.
Tra le perle di saggezza popolare, riportate anche alcune impressioni del cuoco orientale, innamoratosi della Brianza per il suo "bagliore verde" e per la sua gente "gran lavoratrice ma forse troppo seria", al punto di dedicarle il suo locale: un nome che tra l'altro riscuote successo per l'assonanza con il termine giapponese "banzai" che significa letteralmente "dieci mila anni" e viene usato come espressione di buon auspicio e gioia.
Parallelamente, in scena l'esibizione dei ragazzi della scuola di musica, che hanno proposto brani di svariati stili ed epoche, in un concerto dedicato a Patrizia Rebizzi, la chitarrista milanese nonchè insegnante della scuola di Villa Mariani, mancata nei mesi scorsi.
Un buon inizio insomma per la rassegna, che rallegrerà con tanti eventi la primavera e l'estate barzanese.
Al centro Renato Ornaghi
La Canonica di San Salvatore ha infatti ospitato l'inaugurazione del ciclo di eventi ideato dall'amministrazione comunale di Barzanò: ad intrattenere gli intervenuti un denso programma, che ha visto intervallarsi la lettura dei "proverbi-haiku" brianzoli e il concerto del Freddie's Chords della Scuola di Musica Antonio Guarnieri del Consorzio Brianteo.
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A fare da sfondo al primo appuntamento anche l'inaugurazione di due esposizioni, ovviamente a tema food e in particolare dedicate al frigorifero, fil rouge di questa edizione, insieme al "green". Un elettrodomestico dalla dimensione ''intima'' messa in evidenza attraverso la mostra curata da Fabrizio Galli, che con i suoi scatti fotografici ha immortalato il contenuto di trenta frigoriferi di coppie, single e famiglie, specchio delle relative abitudini alimentari; allestita inoltre in Canonica la mostra di frigoriferi decorati, a cura di Diego Tomasoni.
Ad accompagnare la serata anche il legame che, inaspettatamente, unirebbe il nostro territorio al lontano (in termini geografici ma anche, in apparenza, culturali) Oriente. Sono infatti stati letti brani dal testo "Nervitt brianzoeu e Sushi giappones", una raccolta di 999 proverbi-haiku in lèngua màder, pubblicata dall'Opificio Monzese delle Pietre Dure.
Ad introdurre e a recitare è stato Renato Ornaghi, che ha curato il testo insieme a Sonia Micheletto. Alla base una scoperta: sostanzialmente tutti i proverbi brianzoli sono veri e propri haiku mascherati. L'haiku infatti è un brevissimo componimento poetico simbolo della poesia e della cultura giapponese, costituito da tre versi per sole diciassette sillabe.
Un parallelismo tra i due territori sicuramente insolito ma non nuovo, visto che fu il grande giornalista Gianni Brera il primo ad affermare che la Brianza era il Giappone d'Italia, e che assurge in un certo senso a livello "alto" la cultura popolare brianzola.
"A sancire questo gemellaggio, il fatto che anche a Tokyo c'è un po' di Brianza. Mi riferisco al ristorante La Brianza, aperto dallo chef Yoshiyuki Okun, dopo aver lavorato per un periodo nel nostro territorio, dove ritorna per stage nella cucina di Theo Penati. A questi due chef è dedicata la raccolta, per sottolineare il ponte culinario tra i due mondi" ha spiegato Ornaghi, prima di leggere alcuni dei più divertenti proverbi in dialetto, spaziando tra varie tematiche quali ad esempio il matrimonio, il denaro o la morte.
Tra le perle di saggezza popolare, riportate anche alcune impressioni del cuoco orientale, innamoratosi della Brianza per il suo "bagliore verde" e per la sua gente "gran lavoratrice ma forse troppo seria", al punto di dedicarle il suo locale: un nome che tra l'altro riscuote successo per l'assonanza con il termine giapponese "banzai" che significa letteralmente "dieci mila anni" e viene usato come espressione di buon auspicio e gioia.
Parallelamente, in scena l'esibizione dei ragazzi della scuola di musica, che hanno proposto brani di svariati stili ed epoche, in un concerto dedicato a Patrizia Rebizzi, la chitarrista milanese nonchè insegnante della scuola di Villa Mariani, mancata nei mesi scorsi.
Un buon inizio insomma per la rassegna, che rallegrerà con tanti eventi la primavera e l'estate barzanese.
A.Z.