Intervista/2: cosa cambia con la riforma per i pazienti cronici. ATS soddisfatta per il numero di candidati gestori e erogatori

Nella prima parte di questo viaggio dentro la riforma sanitaria, per cercare di capirne le reali e concrete ricadute sui cittadini, abbiamo analizzato quale scenario si prospetta per i pazienti cronici, che rappresentano a livello di distretto e su scala provinciale il 35-40% dell'intera popolazione. Sempre guidati dal dottor Giacomo Molteni vediamo ora come si arriverà ad accreditare il "gestore" cioè l'ente che prenderà in carico questi pazienti, quale ruolo avranno i medici di medicina generale e come, praticamente avverrà la "presa in carico".

Il dr. Giacomo Molteni


Dunque, dottor Molteni, come sta procedendo la valutazione degli enti che si candidano a "gestori" da parte dell'Agenzia di Tutela della Salute "Brianza"?
"L' ATS Brianza sta valutando l'idoneità dei candidati al ruolo di gestore, co-gestori e degli erogatori nella prospettiva della presa in carico dei pazienti cronici dei tre distretti di Monza, Vimercate e Lecco. Il lavoro è svolto da una Commissione appositamente costituita le cui determinazioni saranno rese pubbliche entro il mese di ottobre.La scadenza del 31 luglio, data ultima per la presentazione delle istanze per l'iscrizione nell'elenco degli idonei, ha registrato una forte adesione dei soggetti interessati. Il direttore dell'ATS Massimo Giupponi, in tal senso ha espresso grande soddisfazione. Ben 46 tra enti sanitari, con in testa le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST), sociosanitari e Medici di base organizzati in forme associative hanno presentato la candidatura al ruolo di "gestore".   


Quanto invece ai soggetti che dovranno erogare le prestazioni?
 
"Sono addirittura 185 le candidature avanzate per il ruolo di "erogatore". I medici di base che hanno presentato la candidatura per il ruolo di gestore o co-gestore risultavano a fine luglio 389. Considerevole anche il numero dei pediatri di famiglia,82. Numeri, questi ultimi, destinati ad aumentare perché la Regione ha riaperto i termini per la manifestazione di interesse da parte appunto dei medici e dei pediatri di famiglia, prorogando al 30 settembre il termine ultimo per le istanze".



Quando saranno resi noti i nominativi di questi Enti?
 
"Entro fine ottobre è prevista la pubblicazione dell'elenco dei soggetti considerati idonei ad esercitare il ruolo di gestore a cui assegnare la responsabilità specifica di coordinare, semplificare, ottimizzare, facilitare le diverse fasi del percorso di cura. A questo ruolo ambiscono le strutture sanitarie e sociosanitarie accreditate a contratto con il sistema sanitario lombardo e le cooperative di medici di Medicina generale.Va considerato che esistono alcune funzioni di assistenza cui il gestore non può prescindere. In particolare in due macro ambiti: organizzativo e tecnologico. Per quanto riguarda quello organizzativo deve essere dotato di figure professionali inquadrate anche tra il personale infermieristico, assistenti sociali e personale amministrativo. Sul fronte tecnologico deve garantire un accesso rapido e facilitato del paziente a tutte le prestazioni programmate ed effettuate". 


Ma le ex Aziende ospedaliere, di Lecco, Vimercate e Monza avranno un ruolo di primo piano in questo nuovo sistema assistenziale?

"Direi un ruolo fondamentale, sia come gestori che come erogatori. In questa fase l'ASST di Lecco conta già un numero considerevole di richieste di collaborazione da parte dei candidati gestori. Il direttore generale Stefano Manfredi segue sin da principio e con interesse questo processo. La costituzione della "rete" auspicata con la stretta collaborazione tra gli Enti del sanitario con quelli del sociosanitario del territorio meratese non può prescindere dal ruolo attivo dei professionisti e dei servizi del Manzoni e del Mandic e dei dipartimenti aziendali in particolare del dipartimento che si occupa di fragilità.
Di notevole rilievo per il territorio meratese è la disponibilità manifestata dalla direzione strategica del Pio Albergo Trivulzio di partecipare alla "rete" attraverso la struttura sociosanitaria Frisia di Merate con la stipula di accordi formali con l'ASST.Sempre entro fine ottobre un apposito elenco indicherà invece i soggetti idonei per il ruolo di "erogatore" a supporto della presa in carico dei pazienti cronici da parte dei medici e pediatri di famiglia organizzati in forma aggregata. A questo punto i medici di famiglia "gestori" saranno chiamati a indicare, tra questi soggetti, la filiera erogativa scelta, che entro il 30 novembre dovrà ottenere la validazione da parte delle ATS. 


I pazienti cronici che cosa si devono aspettare stando a casa?
 
"Dai primi giorni di dicembre riceveranno la comunicazione con specificati i nomi dei soggetti risultati idonei , tra cui potranno scegliere per sottoscrivere il patto di cura e il piano assistenziale individualizzato (PAI). Sarà il medico a scegliere come aderire al nuovo sistema: in qualità di gestore, organizzandosi in forme associative o sotto forma di co-gestore, collaborando con i soggetti gestori (in questo caso redige il PAI e sottoscrive insieme al gestore il "Patto di cura). Ma alla fine il paziente cronico disporrà di tutte le informazioni che lo porteranno a decidere con quale medico ottenere quegli obiettivi di cura che la riforma mira a soddisfare. Ovviamente, e lo ribadisco semmai ce ne fosse bisogno, tutto questo processo vale per la o le patologie croniche. Per tutte le altre patologie restano i percorsi attuali".
 

Il dr. Massimo Giupponi, direttore generale dell'ATS della Brianza


I Comuni avranno un ruolo in questo nuovo modello di assistenza al malato cronico?
"Certamente. Il processo di presa in carico del cittadino con patologie croniche dovrà necessariamente coinvolgere anche i Comuni e le loro gestioni associate dei servizi sociali, che dovranno raccordarsi con i soggetti del governo della domanda.
Nel meratese questo compito è facilitato dalla presenza di Retesalute la cui " mission"consiste nella realizzazione di interventi e attività di welfare locale. Una molteplicità di interventi di carattere sociosanitario, socio-assistenziale ed educativo. Su mandato dell'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito distrettuale meratese-casatese e dell'Assemblea degli Enti aderenti, Retesalute intende realizzare un proprio sistema di offerta in una logica di collaborazione con gestori ed erogatori che a livello territoriale si occupano di servizi sanitari e sociosanitari,realizzando quindi percorsi di continuità assistenziale". 


Retesalute può candidarsi a "gestore"?

"No, in questa fase Retesalute non può svolgere un ruolo di "gestore" ma è fondamentale la scelta di candidarsi , attraverso una specifica manifestazione di disponibilità, al ruolo di "partner" e collaborare in questa veste con tutti i gestori, i co-gestori e gli erogatori che verranno accreditati dalla ATS. Una collaborazione attiva affinché l'unitarietà della persona cronica e/o fragile e la sua presa in carico non siano concetti astratti".


Manifestazione di disponibilità apprezzata dai soggetti candidati al ruolo di "gestore" del paziente cronico?

"Assolutamente sì, ASST e "Cosma", la Cooperativa dei Medici della Provincia di Lecco che raggruppa una grossa fetta dei medici di base e pediatri con ambizioni da "gestore" ha subito preso in ampia considerazione questa disponibilità, conoscendo bene le potenzialità operative dell'azienda speciale pubblica. Con Stefano Manfredi e i suoi collaboratori già dalla prossima settimana sono programmati incontri per fare il punto sulle forme di collaborazione già in atto e quelle auspicabili. Con "Cosma", Alessandro Salvioni, presidente di Retesalute, ha già sottoscritto un protocollo operativo per la individuazione di strumenti di conoscenza e di rilevazione dei bisogni sociosanitari da affiancare alla rilevazione della situazione clinica dei pazienti e per favorire percorsi condivisi di presa in carico di pazienti fragili in una logica di continuità assistenziale
".


Quindi in conclusione sembra di capire che il meratese sarà ancora una volta laboratorio di sperimentazione, cui la Regione stessa farà riferimento..... 
"Direi proprio di sì, e per il nostro ambito distrettuale, la sperimentazione è ormai una caratteristica trentennale. Abbiamo tutti i soggetti e le condizioni per "supportare" la Regione, attraverso le forme di sperimentazioni previste dalla stessa riforma, nella fase di avvio di un processo complesso, che necessariamente, a livello lombardo, si svilupperà a macchia di leopardo
".


E per i non cronici?
 "Non cambierà nulla. Quel 60-65% di assistiti che non rientreranno in una delle tre fasce di cronicità non cambierà nulla relativamente al rapporto con il medico di fiducia e alle procedure di accesso ai servizi".
Claudio Brambilla
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