Barzanò: anche Livio Cazzaniga protagonista di ''Vita a Colori''
Arte e solidarietà dal 9 e fino al 17 dicembre, alla Canonica San Salvatore, dove Livio Cazzaniga, 92 anni, torna ad esporre. Insieme a lui, Anna Silenzio, Vanni Saltarelli e Angelo Bellini propongono le loro opere a sostegno del Centro Diurno Disabili di Barzanò e di quello per bambini di Robbiate. Novantadue, tuttora attivo nella sua fabbrica dove disegna boiserie ("Ora soprattutto per yacht" precisa) Cazzaniga è un grande interprete di paesaggi della Brianza e del territorio.
Le sue tele sono in migliaia di case, della Brianza, Milano, Arcore, Monza e di questo pezzo di Lombardia. Altrettanto apprezzate sono le tele informali, quelle a cui l'artista si dedica quando vuole esprimere la sua storia personale. Amico di Gianni Brera e molti grandi personaggi della pittura e letteratura lombarda( Piero Chiara, Giancarlo Vigorelli, Alberto Longatti, Enzo Fabiani) nei suoi "informali" Cazzaniga si rifà ad Afro, ma è anche un grande ammiratore di Rotko.
"Quando li guardo mi appassionano sempre - dice ancora oggi - ma per me il più grande artista di tutti i tempi rimane Michelangelo. Non c'è occasione in cui, nella Cappella Sistina davanti al Giudizio Universale non mi emozioni fino alle lacrime. Non caso una delle mie mostre era intitolata "Il pittore che pianse davanti a Michelangelo".
Mentre racconta, il signor Livio stacca dal muro una cartolina, è firmata Giuan Brera, proprio così, e per farla giungere a destinazione il grande giornalista aveva usato solo sei parole: Livio Cazzaniga, artigiano-pittore, Barzanò, Brianza.
"La cartolina mi venne consegnata. Nel testo - spiega Cazzaniga - c'era un invito a cena, ti aspetto, tuo Giuan Brera. Ci si incontrava in una piccola strada di Milano, vicina a viale Zara. Brera voleva che mi sedessi vicino a lui. Era un uomo che non amava gli sbruffoni. Quando veniva in Brianza, a Bosisio dove aveva casa, a volte si fermava a Barzanò".
In mostra i paesaggi del parco del Curone, nonchè le tele che il "maestro" di via Prebone ha voluto preparare per aiutare, come fa da ventinove anni, i disabili che raggiungono i due CDD.
Livio Cazzaniga
Le sue tele sono in migliaia di case, della Brianza, Milano, Arcore, Monza e di questo pezzo di Lombardia. Altrettanto apprezzate sono le tele informali, quelle a cui l'artista si dedica quando vuole esprimere la sua storia personale. Amico di Gianni Brera e molti grandi personaggi della pittura e letteratura lombarda( Piero Chiara, Giancarlo Vigorelli, Alberto Longatti, Enzo Fabiani) nei suoi "informali" Cazzaniga si rifà ad Afro, ma è anche un grande ammiratore di Rotko.
"Quando li guardo mi appassionano sempre - dice ancora oggi - ma per me il più grande artista di tutti i tempi rimane Michelangelo. Non c'è occasione in cui, nella Cappella Sistina davanti al Giudizio Universale non mi emozioni fino alle lacrime. Non caso una delle mie mostre era intitolata "Il pittore che pianse davanti a Michelangelo".
Mentre racconta, il signor Livio stacca dal muro una cartolina, è firmata Giuan Brera, proprio così, e per farla giungere a destinazione il grande giornalista aveva usato solo sei parole: Livio Cazzaniga, artigiano-pittore, Barzanò, Brianza.
"La cartolina mi venne consegnata. Nel testo - spiega Cazzaniga - c'era un invito a cena, ti aspetto, tuo Giuan Brera. Ci si incontrava in una piccola strada di Milano, vicina a viale Zara. Brera voleva che mi sedessi vicino a lui. Era un uomo che non amava gli sbruffoni. Quando veniva in Brianza, a Bosisio dove aveva casa, a volte si fermava a Barzanò".
In mostra i paesaggi del parco del Curone, nonchè le tele che il "maestro" di via Prebone ha voluto preparare per aiutare, come fa da ventinove anni, i disabili che raggiungono i due CDD.
Sergio Perego