Barzanò: la tesi della dott.ssa Scaccabarozzi sulla Residenzialità Leggera diventa un libro

- Abbiamo saputo che tra pochi giorni uscirà il suo libro "La Residenzialità Leggera. Un Servizio proiettato nel futuro": ci vuole raccontare la storia di questa pubblicazione?
"La Residenzialità Leggera: un Servizio proiettato nel futuro", è il titolo della mia tesi di master in Management delle RSA alla LIUC di Castellanza, che ho discusso il 27 ottobre 2017. La foto della tesi e della mia stretta di mano alla Commissione ha ricevuto molte visualizzazioni sul mio profilo Linkedin e ho avuto molte richieste di condivisione dei contenuti. Si è accorta di questo Giulia Dapero, direttore editoriale di Editrice Dapero, "la" casa editrice di riferimento per il nostro settore, che pubblica la rivista "CARE&Management" e organizza il "Meeting delle professioni di cura", altre due attività di altissimo livello per il sociosanitario del mondo degli anziani: mi ha scritto e mi ha invitata a Piacenza a parlare con lei e il padre, Renato, una persona esperta e lungimirante, che conoscevo grazie ai meeting e agli articoli, ma non personalmente. In quell'incontro mi hanno proposto di realizzare un'intervista sull'argomento, che è stata pubblicata sul numero della rivista di marzo, e la pubblicazione integrale del progetto oggetto di studio nella tesi.
Vincenza Scaccabarozzi durante la discussione della tesi
- Quando verrà presentato il libro, quando e come sarà disponibile?
Presenterò il libro ufficialmente per la prima volta nei due giorni del "Meeting delle professioni di cura" a Piacenza, il 23 e 24 maggio prossimi. Il libro, che uscirà con la prefazione del prof. Antonio Sebastiano, Direttore dell'Osservatorio Settoriale delle RSA della LIUC, Direttore e docente del Master e la presentazione del dott. Marco Petrillo, il mio relatore, docente del corso di economia delle RSA, co-Direttore del Master, Presidente di UNEBA Varese e vice-Presidente regionale, esperto revisore e fiscalista delle RSA e delle organizzazioni del terzo settore, avrà uno spazio dedicato, unico libro in tutto il Meeting, sotto forma di dialogo tra me e Giulia.
Il libro è acquistabile sul sito dell'editrice Dapero e nel corso delle presentazioni che verranno organizzate, sia dalla casa editrice che per mie iniziative private.
Ho già avuto diversi contatti per presentare il libro anche nella nostra zona, inoltre il mio progetto sarà illustrato in un evento nazionale che non posso citare per riservatezza, sicuramente ne darò diffusione su Linkedin, dove il post dell'intervista (e primo "lancio" del libro) ha avuto quasi 2.500 visualizzazioni. Ho avuto un invito anche da altre due regioni del Nord Italia: se arriveranno altri inviti li accoglierò con piacere: desidero far conoscere la Residenzialità Leggera, perché la voglio realizzare!
La dottoressa Scaccabarozzi con il marito e la figlia al termine della cerimonia alla LIUC
- Ci fornisca qualche informazione sul Master del quale ha già accennato.
Ho frequentato il "Master in Management delle RSA", quinta edizione, all'Università LIUC di Castellanza (Varese), un percorso formativo all'interno della "LIUC Business School", che organizza percorsi di alta formazione per venire incontro a specifiche esigenze delle imprese e delle professioni.
Il Master della LIUC, fin dalla sua nascita nel 2008, sorto all'interno del patrimonio conoscitivo e culturale maturato negli anni dalla LIUC Business School e dall'Osservatorio Settoriale sulle RSA (istituito nel 2006), ha proprio questa origine come punto di forza: la "base", costituita dalle oltre duecento RSA associate. L'Osservatorio oggi si configura come una delle più strutturate e continuative esperienze di benchmarking economico, organizzativo e gestionale in ambito socio-sanitario, sia all'interno del panorama regionale, sia con riferimento a quello nazionale. Tra i propri obiettivi, vuole implementare un centro informativo sugli sviluppi e i trend assistenziali, organizzativi ed economici del settore di riferimento, creare un luogo di incontro per gestori di RSA e altri stakeholder del settore in cui confrontarsi sulle principali complessità settoriali, condividere best practice e approfondire le opportunità di sviluppo in materia di long-term care e non autosufficienza, valorizzare inoltre l'immagine delle RSA verso il territorio in ottica sistemica e con l'appoggio istituzionale. Il Master è aperto a coloro che già ricoprono ruoli di direttori, gestori di RSA, coordinatori, responsabili di organi di staff e/o di altre unità organizzative intermedie ad alta complessità, presenti in RSA e altri servizi socio-sanitari. Il Master costituisce anche un importante momento di pensiero e riflessione, oltre che di studio, di confronto di esperienze e patrimoni culturali differenti: un arricchimento ulteriore, personale e professionale per tutti i partecipanti: in effetti, noi 40 iscritti provenivamo da Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Veneto, Trentino Alto-Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. I percorsi formativi e i diversi curriculum rappresentati erano molto diversi tra loro, costituendo un ulteriore ricchezza, spaziando dalle professioni sanitarie come nel mio caso, ai laureati in altre facoltà.
- Quali sono stati i motivi che hanno portato alla scelta del titolo della tesi?
Le caratteristiche proprie del Master che, se da un lato approfondisce molto tutti gli aspetti che riguardano le RSA, dall'altro mette naturalmente in evidenza tutti i bisogni alle quali le RSA non possono rispondere adeguatamente, unite alla mia esperienza, sia all'interno delle RSA che nei servizi territoriali (sociali e sociosanitari), la partecipazione al progetto "Abitare Leggero" e la mia attività di studio e approfondimento degli indirizzi regionali al riguardo, dalla legge di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, alle delibere di settore fino al piano della cronicità (attività indispensabile per poter progettare servizi): sono state queste le motivazioni che mi hanno portata a realizzare la tesi su "La Residenzialità leggera: un Servizio proiettato nel futuro". Una grande soddisfazione è l'aver dimostrato che la mia RSL è sostenibile (ben 60 pagine di business plan): si può fare!
- Quali sono le caratteristiche del progetto che vuole realizzare?
La Residenzialità Leggera (RSL) è la soluzione residenziale più adatta al percorso di presa in carico del percorso di cura delle malattie croniche, anche secondo il principio della recente riforma avviata in Lombardia: "Dalla cura al prendersi cura". L'obiettivo che si prefigge è quello di mantenere autonomi e indipendenti le persone, adattandosi all'andamento delle malattie, rallentandone l'evoluzione, affiancando la cura con tutte le soluzioni possibili in termini di stili di vita corretti, monitoraggio, socialità e sicurezza. La metodologia, estremamente personalizzata per il singolo, segue la filosofia dell'"arco di vita": la vecchiaia non è uno stato ma un percorso singolo che ciascuno deve percorrere secondo il proprio stile, il proprio stato, le proprie tradizioni, risorse, abitudini e relazioni, partecipando attivamente alla sua definizione ("empowerment").
Il progetto consiste in una struttura composta di 30 appartamenti, abitabili da una o due persone, privi di barriere architettoniche, con una serie di dotazioni domotiche per facilitare e rendere sicura l'autonomia nella vita quotidiana (alcuni molto particolari, per es. i sensori di caduta), al cui interno le persone possano vivere come a casa loro, in completa autonomia. I servizi compresi saranno la pulizia giornaliera, il cambio di biancheria settimanale, la manutenzione, tutte le spese condominiali, il riscaldamento/raffrescamento, il telefono e il Wi-Fi. A pagamento saranno disponibili l'assistenza alla persona, una frequenza maggiore di pulizie e fornitura di biancheria e le cure estetiche. Il "cuore" della struttura sarà costituito dalla centrale di sicurezza, attiva h/24 per 7/7 giorni, presidiata da operatori tecnici specificamente formati però anche all'ascolto e alla vigilanza sulle persone residenti, custodi degli alloggi e dei varchi d'accesso.
La struttura avrà al proprio interno un CDI, uno sportello di prossimità, gli ambulatori medici (di base e specialistici) e una palestra attrezzata: tutti saranno a disposizione dei residenti e dei cittadini, anziani o giovani che siano (per es. il ristorante, gli ambulatori e la palestra).
Gli operatori, come già detto saranno il vero "cuore" pulsante della struttura di RSL: OSS, infermiere, fisioterapista, educatore, tecnici, istruttori, addetti alle pulizie e ai servizi di ristorazione.
La struttura sarà coordinata da un direttore generale che avrà nel proprio staff un medico referente (anche per il CDI, gli ambulatori e la palestra), un operatore sociale (responsabile del CDI e dello sportello) e un direttore amministrativo.
La predisposizione di un percorso individualizzato, modulabile, variabile ed adattabile, attraverso il P.A.I. (Piano di Accompagnamento Individuale; per "Accompagnamento" si intende un Piano strutturato con la persona anziana e la sua famiglia, tenendo conto della storia, delle scelte e delle preferenze individuali e relazionali), dove la "I" potrà significare anche "Integrato" con i servizi della rete, rappresenterà il metodo di lavoro alla base del servizio erogato.
La stretta di mano con la commissione
- Ci ha descritto un servizio molto ricco e articolato, ci racconti da dove viene la sua competenza in materia, ci dica qualcosa della sua storia professionale.
Ho acquisito la laurea breve in fisioterapia nel 1983, con il desiderio, che scaturiva da un'esperienza di volontariato svolto in paese, a Barzanò, di lavorare con gli anziani. Ho iniziato subito la professione (l'attività) presso la RSA Fondazione "Casa Famiglia S. Giuseppe" di Vimercate, dove si è svolta tutta la mia attività (storia) fino al 2005. Nel corso degli anni ho approfondito i temi della riabilitazione neuropsicologica, vincendo anche dei premi nazionali e pubblicando alcuni studi sul tema. Grazie a questo interesse, quando la Casa, nel 1994, ha deciso di aderire al progetto sperimentale per l'assistenza ai malati di Alzheimer della Regione Lombardia, mi ha coinvolta in tutto il percorso formativo e di allestimento prima, di coordinamento poi, del Nucleo protetto Alzheimer. Il "Progetto Alzheimer" aveva tra i propri obiettivi, anche quello di mettere le basi e sperimentare il sistema di accreditamento delle strutture, pertanto ho acquisito anche quella competenza, seguendola nella sua evoluzione storica, diventando esperta in materia e collaborando con diverse RSA come consulente. In quegli anni mi sono occupata anche di formazione, che rappresenta un punto cruciale per gli operatori dei nuclei, insegnando e dirigendo corsi OSS, all'interno della facoltà di scienze infermieristiche e per diverse strutture e realtà di volontariato. Ho frequentato invece come studente, molti contesti formativi riguardanti il ruolo del coordinatore e del responsabile di servizio, fino a quando, nel 2005, mi è stato chiesto di chiudere il cantiere, avviare e accreditare una nuova RSA con CDI: sfida raccolta e realizzata. Le scelte aziendali della Cooperativa per la quale lavoravo mi hanno poi portata, dal 2006 al 2013, ad occuparmi di servizi territoriali e semi-residenziali, sociali e non solo sociosanitari, dirigendo tre servizi e avviando un'intensa attività di progettazione di servizi innovativi per anziani per conto di diversi clienti (Comuni, imprenditori, Associazioni...). In quegli anni, bellissimi, sono entrata in contatto con un "settore" del mondo sociale che conoscevo marginalmente, ma che si è rivelato fondamentale per la mia formazione "sul campo" e a quella esperienza ancora oggi sono grata. Negli anni 2012-2013 ho partecipato, con le tre realtà che dirigevo, al progetto di ricerca regionale "Abitare Leggero - Verso una nuova generazione di servizi per anziani": la qualità, quantità e molteplicità dei partecipanti, l'alto livello dei responsabili scientifici, la profondità della formazione insita nel percorso e la varietà dei Servizi rappresentati dai miei colleghi, hanno rappresentato un punto fondamentale nella mia formazione professionale, sia come responsabile che come progettista. Una nuova scelta aziendale mi ha portata in seguito, nell'autunno del 2013, come Coordinatore di RSA, nella bassa bergamasca: 4 anni di intensa fatica e tanto impegno. Ho fondato e diretto, dopo pochi mesi di presenza nel territorio, il "Coordinamento delle RSA della Bassa bergamasca", con l'obiettivo di condividere la fatica quotidiana di una realtà dove c'è una RSA per ogni paese...una più piccola dell'altra, mettendo in comune competenze e risorse per affrontare i cambiamenti e le vere e proprie sfide che le delibere regionali del 2014 richiedevano. Nel 2015 mi sono iscritta al Corso di Alta Formazione universitaria per Coordinatori all'Università LIUC di Castellanza, è stato quello il periodo nel quale ho compreso meglio la differenza tra la gestione manageriale e la direzione tout court delle strutture: mi sono candidata e sono stata ammessa al "Master in Management delle RSA", che ho poi frequentato dal 2016 al 27 Ottobre 2017, data nella quale ho discusso la tesi. 10 giorni dopo aver conseguito il Master ho assunto l'incarico di Direttore di struttura della RSA "Giovanni XXIII" di Merone, ho cambiato Cooperativa e ora lavoro per la "Quadrifoglio" di Pinerolo (Torino).
- Come si immagina il suo futuro professionale?
Mi immagino il futuro nella "mia" Residenzialità Leggera, così come ho scritto nel titolo della tesi e del libro. Le rivelo una curiosità, nonostante fossi la più..."esperta" (anziana?) del Master, sono stata l'unica a mettere la parola "futuro" nel titolo. Mi immagino questo: che voi siate in prima fila quando riuscirò ad inaugurare la RSL, in qualunque punto della Lombardia la realizzerò: ci conto, vi aspetto!