Barzanò: in cammino il 30 sull'antica Via Longa fino a Perego ricordando don Rinaldo Beretta

Conferenza stampa all'insegna della storia e della riscoperta dei tesori del territorio della Brianza quella svoltasi nella serata di venerdì 21 settembre all'interno della sala civica di Barzanò dove studiosi, assessori, sindaci e appassionati di arte hanno preso parte alla presentazione della camminata programmata per domenica 30 settembre. Come si è potuto evincere fin dalle prime parole dei responsabili del gruppo di studio di Antica via Longa Gianni Casiraghi e Luigi Perego, la camminata è stata concepita nell'ottica di far emergere l'antico percorso della cosiddetta Via Longa, sulla quale la documentazione storica e la ricerca non è stata finora condotta in modo abbastanza approfondito per poter formulare teorie ufficiali sulla reale estensione e direzione di questa storica strada.

I promotori dell'iniziativa con gli amministratori intervenuti alla conferenza stampa

Spiegando le motivazioni dell'iniziativa, è stato proprio Luigi Perego a dare le premesse del processo di ricostruzione documentaria e storica che ha potuto permettere di arrivare all'ipotesi di percorso che è quella su cui basa la camminata del prossimo weekend, senza tralasciare di raccontare anche i momenti salienti della storia di questa strada. "Nonostante le informazioni relative alla topografia delle strade brianzole in epoca antica siano scarse o insufficienti, l'ipotesi che abbiamo portato avanti grazie all'aiuto delle amministrazioni comunali e delle diverse associazioni locali prevede che anticamente ci siano state due strade maestre, la prima che si estendeva da nord a sud che è la via Alata che partiva da Milano e arrivava ad Erba, quella che noi oggi conosciamo come Valassina, e l'altra che correva da est a ovest, partiva da Como e arrivava a Fabbrica Durini. Proprio a partire da questo punto, secondo noi, la strada doveva continuare oltre essendo una via principale, forse con una strada che da Como andava verso l'Adda passando sotto ai laghi briantei, e in effetti la letteratura cita più volte l'esistenza di una via passante per Erba. Reperendo informazioni anche dalla gente più anziana dei diversi comuni in cui siamo stati per interrogare ed interrogarci sull'antica storia della strada, è emerso inoltre che questo percorso doveva essere l'antica via che metteva in comunicazione Como con i ponti e le città principali dell'Adriatico per motivi legati principalmente al commercio. Con l'invasione del popolo dei romani, provenienti da est, la presenza di questa comunità si è consolidata a sud nella zona dei laghi dove si sono consolidate ville, fattorie e dove le popolazioni hanno iniziato a mischiarsi tra loro, più tardi poi con l'arrivo dei longobardi sempre da est e stabilitasi ancora una volta nella zona meridionale si è creata una sorta di limes naturale tra questo nuovo popolo e gli antichi abitanti bizantini che vivevano invece a nord dei laghi briantei. L'ipotesi dell'esistenza di due strade è stata rafforzata quindi dalla presenza di questa spaccatura che è rintracciabile anche oggi a partire per esempio dalle indicazioni delle chiese che si trovano su questi territori, le quali portano nomi prevalentemente di origine bizantina come San Calogero o San Eufemio nella parte nord e diciture di provenienza longobarda come San Martino o San Giorgio nella zona sud. La strada che partiva da Como, l'antica via Longa, ha iniziato a perdere d'importanza quando Milano è diventata capitale dell'impero e via via si sono perse le informazioni sulla sua presenza e anche sulla stessa denominazione moderna in Via Longa che hanno poi ricominciato ad essere portate in luce con gli studi e i lavori dello studioso Virginio Longoni".

Da sinistra l'assessore barzanese Fernanda Veronelli, i promotori Luigi Perego e Gianni Casiraghi

In sintesi, quindi, l'Antica Via Longa era verosimilmente un tracciato viario, di origine protostorica, che collegava Como con Bergamo, attraversava le colline a meridione dei laghi Briantei ed il fiume Adda a Brivio per poi proseguire verso Brescia, Verona e Aquileia. Insubri, Romani, Goti, Bizantini e Longobardi transitarono per questa via portando le loro merci e culture per dare origine ai territori e alla topografia stradale che tutti noi oggi riceviamo in eredità dopo la moltitudine di trasformazioni storiche nei secoli.
L'iniziativa nasce in collaborazione con le amministrazioni comunali di Barzanò, Cremella, Sirtori e dell'Unione della Valletta che hanno voluto sostenere la proposta di questo facile itinerario, di circa 9 chilometri, che attraversa le aree naturalistiche del Parco Agricolo della Valletta e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. L'escursione, frutto di approfondite ricognizioni sul territorio e della paziente analisi di testi e di antiche carte, costituisce infatti il naturale proseguimento dei cammini già studiati e percorsi nel recente passato lungo il tratto tra Tavernerio e Bulciago, passando per Montorfano, Orsenigo, Alzate, Inverigo, Lurago d'Erba, Lambrugo e Nibionno.

Primo da sinistra Luigi Confalonieri, pronipote di don Rinaldo Beretta

In particolare, partendo dall'antico centro di Barzanò, si visiterà la parrocchiale di San Vito, si entrerà nella Canonica di San Salvatore e a San Feriolo la piccola chiesa di Sant'Anna verrà aperta appositamente. Questa località, nello specifico, è stato il luogo natio di don Rinaldo Beretta, sacerdote e grande storico della Brianza alla quale è dedicata la camminata anche come invito a leggere e rivalorizzare i suoi scritti fra cui ‘Barzanò Antica' e ‘Pagine di Storia Briantina'. Proseguendo per il sentiero Madonna dei Poveri, l'itinerario incontrerà poi i territori di Sirtori, di La Valletta Brianza e del Parco regionale della Valle del Curone, intercettando talvolta degli storici tracciati che dalla Bevera si immettevano nella Valle di Rovagnate, attraversando alcuni antichi insediamenti rurali, quali Resempiano, Roncaria, Casuerchio e Biscioia. L'escursione terminerà infine verso le ore 12.45 in prossimità dei resti del castello medievale di Perego dopo una visita alla restaurata antica chiesa parrocchiale con il vicino chiostro dallo stile rinascimentale.

Don Rinaldo Beretta

All'evento e all'organizzazione della manifestazione hanno contribuito in maniera decisiva alcune associazioni del territorio brianzolo: associazione Amiki di Tavernerio, Calnach di Cremnago, Comunità della Pieve di Incino, Culturale Brianze, l'Ontano di Montorfano, La Martesana di Erba, Orrido d'Inverigo, associazione Storico-Culturale Sant'Agostino di Cassago Brianza, Circolo Ambiente Ilaria Alpi di Alzate Brianza, Circolo Fotografico d'Inverigo, Comitato Civico "Progetto in Comune" di Tavernerio, Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, ProLoco Cremella. Proprio al fine di far conoscere meglio l'itinerario della camminata, sulle pareti della sala civica sono stati allestiti padiglioni con foto e immagini di scorci e luoghi che saranno compresi nell'escursione, la quale è stata peraltro bene messa in evidenza dalla cartina geografica sulla parete principale che ne ha raffigurato l'intero percorso. Tra i diversi interventi degli organizzatori ha trovato spazio anche un piccolo commento del pronipote di Don Rinaldo Beretta, Luigi Confalonieri. "C'è un tentativo a livello normativo di introdurre la possibilità di poter indicare nella strumentazione urbanistica la segnalazione di percorsi di potenziale tutela di queste vie, ma purtroppo ciò che manca è l'approfondimento di studi e la cultura a livello generale e a carattere professionale per portare questo contributo a chi si deve occupare di gestione del territorio".

Infine, le note finali della conferenza stampa sono state espresse da Casiraghi e Perego sottolineando il vero scopo dell'iniziativa e il significato che si vorrebbe trasmettere a ciascuno dei partecipanti che non esaurisce il semplice ritrovarsi per una camminata piacevole tra sentieri naturalistici e suggestivi. La camminata guidata su un nuovo tratto dell'Antica via Longa, infatti, vuole essere innanzitutto l'occasione per i cittadini di conoscere un pezzo della propria storia entrando in contatto diretto con i comuni e i luoghi che fanno parte del territorio brianzolo ma che per motivi giuridici o politici hanno scarse o quasi assenti possibilità di entrare in comunicazione tra loro.
Ecco quindi che prendere parte all'escursione di domenica prossima significa essere consapevoli di star attraversando anche un tratto di storia dei posti in cui viviamo, sviluppando sempre più un sentimento identitario che va oltre la singola appartenenza ad un comune specifico per poter racchiudere invece le tradizioni e gli itinerari storici della Brianza nel suo insieme.
Martina Besana
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