Primavera, tempo di pollini e'¦allergie. Già  alta la concentrazione rilevata dalla centralina dell'Inrca




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L'arrivo della primavera segna l'inizio di un nuovo ciclo annuale tanto atteso da molti, ma al contempo odiato da una larga fetta di popolazione. Per alcuni infatti, la nuova stagione rappresenta il ritorno puntuale di un fastidioso e spesso invalidante problema: l'allergia. Essa rappresenta una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive causate da particolari anticorpi detti IGE, nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio i pollini. Una persona allergica sviluppa cioè questi anticorpi che, venendo a contatto con alcune sostanze, sia naturali che alimentari, determinano la malattia.
Almeno dal 10 al 15% della popolazione italiana è colpita da fenomeni allergici e si calcola che nel nostro Paese circa sette milioni di persone soffrano di questo fastidiosissimo disturbo.
Da qualche anno a questa parte è possibile monitorare la concentrazione di pollini nell'aria grazie alla centralina che, posizionata sul tetto dell'Inrca di Monteregio, permette di registrare la presenza dei tipi pollinici più presenti.
Prendendo in visione l'ultimo bollettino emesso dalla centralina, è stato possibile analizzare le concentrazioni di pollini per metro cubo d'aria, rilevate presso la struttura sanitaria casatese e analizzate dallo staff medico dell'Asl.
Le specie arboree maggiormente inclini al rilascio dei pollini sono state le cupressacee, che comprendono alcune piante molto presenti come il cipresso o il tasso.


 


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Il valore medio registrato nella settimana dal 15 al 21 marzo, è stato di 1000 pollini per mc d'aria. Una concentrazione giudicata alta, come quella delle betullacee (betulla, ontano), il cui valore permane però molto inferiore, pari a 50 pollini per mc d'aria.
Valore medio per le corylaceae (carpino, nocciolo), mentre assenti i pollini riconducibili alle oleaceae, fagaceae e graminaceae.
"Attualmente i pollini presenti nell'aria - ci ha spiegato la dottoressa Anna Molinari dell'Asl di Lecco - sono relativi alle specie arboree invernali. Le temperature basse che hanno caratterizzato l'inverno appena trascorso, hanno ritardato la fioritura di alcune specie, dunque alcuni pollini sono stati emessi in ritardo rispetto al solito. Le concentrazioni più alte sono previste per le prossime settimane, anche se l'ultimo bollettino evidenzia una situazione critica per quanto riguarda le specie come il cipresso o il tasso, piante molto diffuse sul nostro territorio".


G.C.
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