Barzanò: cena per il comitato M.Letizia Verga con Carlotta e Angelica, 'sorelle di reparto'

''Ricevere il calore e l'affetto degli amici è stata un po' la nostra salvezza quando Carlotta si è ammalata; sentirci circondati da così tanto amore non ci ha mai fatto sentire soli nonostante la gravità della malattia e ci ha aiutato soprattutto dal punto di vista psicologico, perché è stato come se la battaglia fossimo in molti di più a combatterla. Non posso quindi fare altro che essere infinitamente grata per tutto il supporto che abbiamo ricevuto in questi anni". Sono state le parole pronunciate da Marta Perego, mamma di Carlotta Sandrinelli, la giovane residente a Merate che nel 2016 ha subito il trapianto di midollo osseo al termine di una lunga battaglia contro la malattia che le era stata diagnosticata nei mesi precedenti.

Carlotta, Angelica con le rispettive famiglie, anime dell'associazione ''Sorelle di reparto''

Dopo una serie di esami il verdetto per la giovane Carlotta, 13 anni soltanto, era stato duro: "anemia aplastica". Unica speranza per lei il trapianto di midollo, arrivato dopo settimane di terapie, grazie alla compatibilità con il fratellino Giorgio. Nel periodo in cui l'adolescente è stata ricoverata all'ospedale San Gerardo di Monza, la vita le ha però regalato una nuova speranza proprio nel momento in cui tutto sembrava più buio, perché a pochi centimetri dal suo letto un'altra bambina, anch'ella affetta da un gravissimo male, è riuscita a vincere questo mostro ed è diventata per Carlotta una vera e propria "sorella di reparto".
Angelica aveva appena un anno quando le fu diagnosticata la malattia, ed è cresciuta tra le corsie dell'ospedale costruendo poco a poco quel legame con la sua compagna di camera.

Disegni e quotidiani gesti di affetto hanno alla fine rafforzato il loro rapporto trasformandolo in qualcosa di unico e profondo. Ecco perché, dopo che la malattia se n'è andata per entrambe, le due non si sono mai lasciate e hanno dato vita insieme a Marta e ad Anna (madre di Angelica) - con il fondamentale supporto di papà Alberto Sandrinelli e Michele Genghini - all'associazione "Sorelle di reparto" che si occupa di raccogliere fondi per sostenere la ricerca e le iniziative del centro Maria Letizia Verga, istituto che ha avuto in cura anche le due "sorelle" e che proprio per restituire quell'amore ricevuto, hanno voluto sostenerlo concretamente.

Lunedì 4 marzo è stata proprio mamma Marta a pronunciare le prime parole in apertura di una serata speciale: una cena benefica che ha raccolto l'adesione di tantissimi ospiti, amici e famigliari delle famiglie Sandrinelli e Genghini. L'iniziativa è stata organizzata presso il ristorante Il Mastroianni di Barzanò e come l'edizione dell'anno passato ha riscosso molto successo in termini di partecipazione ed entusiasmo perché ancora una volta gli ospiti sono stati contagiati dall'intraprendenza e dalla vitalità di due famiglie che sono state colpite da un dramma così grande.

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Presente all'evento anche la dottoressa Marta Verna, la quale è riuscita ad instaurare con le sue due giovani pazienti un legame che va ben oltre il semplice rapporto dottore-paziente e che è stata coinvolta all'interno di questo clima e contesto famigliare che si è creato in ospedale. La cena si è svolta con un intervento di Carlotta e di altri componenti di entrambi le famiglie tra una portata e l'altra per spiegare i fini della propria associazione e per far conoscere a tutti la causa del Comitato Verga e perché sia fondamentale investire le risorse raccolte nel finanziamento di un nuovo ricercatore che sarà a disposizione dell'equipe dell'istituto a breve.

Oltre all'atmosfera emozionante che si è potuta respirare per tutto il corso della cena, a rendere ancora più coinvolgente l'evento è stata anche l'estrazione dei biglietti di una piccola lotteria. Tante sono le iniziative che la neonata associazione intende proporre a chiunque sia interessato a sostenere la ricerca e il supporto alle famiglie di soggetti colpiti da gravi malattie come la leucemia e "Sorelle di reparto" intende proprio creare una rete di legami e di rapporti che sostengano tutti coloro che stanno attraversando un momento tanto buio per farli sentire accompagnati e mai soli.
Martina Besana
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