Chiuso l'hub Technoprobe resta aperto per l’intera provincia il Palataurus a Lecco. E i sindaci del casatese che dicono?

E adesso che tutti o quasi gli scienziati sono convinti della necessità della terza dose che si fa? Il grande e efficientissimo centro vaccinale di Cernusco, allestito dall'azienda Technoprobe Spa, presso cui sono state somministrate ben 160mila dosi di vaccino ha chiuso lunedì 26 ottobre alle ore 20. Avrebbe dovuto chiudere prima ma i dirigenti dell'ASST di Lecco hanno pregato la famiglia Crippa di soprassedere ancora qualche settimana. Detto fatto ma il momento doveva arrivare e è arrivato. E quindi la domanda torna: e ora che si fa?

I vertici dell'azienda socio-sanitaria territoriale hanno, almeno finora, una sola risposta: tutta la provincia si dovrà riversare sul Palataurus di Lecco. Significa che soltanto di Merate almeno dodicimila persone dovranno recarsi a Lecco, 60mila nel circondario della Brianza sud orientale, 120mila dal distretto. Una massa di cittadini che già oggi può prenotare la somministrazione.

Come sia possibile che l'ospedale di Merate non possa rilevare il servizio egregiamente svolto da un'azienda privata non è dato sapere.
E nemmeno perché non si possano riaprire i piccoli centri vaccinali di Olgiate, Merate e Casatenovo che hanno operato nelle primissime fasi della vaccinazione massiva.

Resta il fatto che, secondo le informazioni ufficiali oggi disponibili, l'unico hub ancora funzionante nella nostra provincia è il Palataurus di Lecco; strategico anche il centro vaccinale allestito a Lariofiere - al quale si sono rivolti moltissimi utenti dell'area oggionese - ma con sede a Erba, nel limitrofo territorio comasco, tanto da essere gestito da ASST Insubria.
Senza contare che hanno chiuso da tempo anche gli hub di Besana e Carate, punti di riferimento per molti cittadini aderenti alla campagna vaccinale anti-Covid con residenza a Casatenovo, Monticello, Cassago e Cremella solo per citarne alcuni, con la gestione affidata ad ASST della Brianza.

Adesso però ci aspettiamo una marcia di protesta di tutti i sindaci del meratese e del casatese, anche quelli che coltivano ambizioni politiche verso la poltrona più alta di villa Locatelli.

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