Accadeva 40 anni fa/13-maggio/giugno 1982: il PCI studia per una ''Brianza lecchese''. 4000 firme contro la ''Bretella''

Il PCI mette i campo i suoi uomini migliori per discutere di come realizzare una "Brianza lecchese", come cioè pianificare casa, scuola, industria, trasporti, ambiente nel bacino meratese-casatese. Per la casa si sollecita un piano di rilancio dell'edilizia convenzionata, per la scuola l'ampliamento dell'offerta sia a Merate sia al Greppi delle superiori, per l'industria nuovi poli dopo Missaglia a Brugarolo e Verderio, per l'ambiente si sollecita l'adesione di tutti al consorzio rifiuti di Valmadrera per dare il via ad una prima iniziativa di riciclo di carta, plastica e vetro. Attorno al tavolo tanti relatori tra cui Tommaso Meschi e Ambrogio Sala di Merate, Enrico Fumagalli di Casatenovo, Bruno Crippa di Missaglia, Giuseppe Conti di Garlate, Guido Alborghetti e Emilio Russo.

Da sinistra Emilio Russo, Guido Alborghetti, Tommaso Meschi e Giuseppe Conti

Durante i lavori di restauro della Chiesina dedicata alla Madonna della Neve i volontari scoprono ossa umane nascoste sotto una grossa pietra. Le ossa sono in buono stato di conservazione, appaiono di adulti ma è difficile risalire all'epoca esatta. La Chiesina di Valaperta fu costruita nel 1875 sui ruderi di un vecchio oratorio, un cappellina in realtà abbattendo la quale erano state trovate incisioni con la data 1473. Può darsi quindi che alcuni morti di peste nel 1630 furono frettolosamente sepolti nella chiesina. Un'altra ipotesi è che si tratti di persone morte per la grande epidemia di colera del 1855 che si abbatté con virulenza proprio in queste nostre contrade tra Casatenovo e Merate.

Il rinvenimento dei resti a Valaperta

Ecco due foto davvero d'epoca. Nella prima gli alunni della quinta elementare dell'istituto san Carlo di Missaglia che hanno partecipato con insegnanti e alcuni genitori alla gita a Roma.

Nella seconda la classe 1947 di Missaglia che i primi giorni di maggio ha festeggiato le 35 primavere con una cena sociale al Rustico di Montevecchia e, poi, tutti sulla salinata del Santuario per la foto di rito.

Per molti comuni le cose da quarant'anni a questa parte non sono cambiate in materia di occupazione del suolo e densità di abitanti per chilometro quadrato. Prendiamo Casatenovo: nel 1971 ospitava 812 abitanti/kmq, nel 1981 812 ; oggi 1.039. L'attuale media della provincia di Lecco con i suoi 806 kmq è di 414 abitanti. Il problema principale, già rilevato allora e altrettanto valido oggi è la mancanza di coordinamento tra i Comuni in fase di stesura del piano regolatore o Governo del territorio. Sì, il riferimento sarebbe il piano territoriale di coordinamento provinciale ma le difformità permangono. Ne parlarono allora quattro sindaci emblematici: Giuseppe Ghezzi di Merate, Giuseppe Aldeghi di Barzanò, Giuseppe Bonanomi di Perego e Eugenio Mascheroni di Montevecchia. Quest'ultimo assieme a Perego, Rovagnate e Santa Maria aveva affidato il piano regolatore all'architetto Malvezzi affinché rendesse omogenee le soluzioni urbanistiche. Aldeghi addebitava l'eccessiva crescita demografica alla separazione avvenuta nel 1953 tra Barzanò, Viganò, Sirtori e Cremella sostenendo che il suo comune stando al centro del territorio si era ritrovato con dimensioni ridotte e un forte carico di imprese attive. Il sindaco di Perego, con la densità più bassa, aveva sostenuto che ciò fosse da attribuirsi alla concentrazione di aree nelle mani di pochi proprietari. Merate, infine, rivendicando il ruolo di comune capofila, giustificava con la forte presenza di servizi il primo posto in termini di densità (non certo auspicabile).

I sindaci Aldeghi, Ghezzi, Bonanomi e Mascheroni

La squadra di pallamano di Molteno è in B. La cronaca dell'epoca, per la verità un po' raffazzonata, spiega che è la prima squadra lombarda ad accedere a quella divisione.

Il ricordo del cane pastore tedesco di nome Alf, ucciso mentre con il suo carabiniere e altri militari dava la caccia a un gruppo di evasi dal carcere di Como consente alla stampa locale di illustrare l'attività del gruppo cinofilo di Monticello, allora comandato dal maresciallo Salvatore De Quattro. La struttura era ospitata nel parco di Villa Greppi a Monticello, una delle venticinque sparse sul territorio nazionale. Costituita nel 1965 la caserma dei cinofili allora contava una dozzina di carabinieri ciascuno con un cane. I cani provengono dal centro addestramento di Firenze dove trascorrono un periodo di sei mesi. Terminato il corso il pastore tedesco, scelto per le sue qualità di resistenza, tenacia, intelligenza, viene affidato a un militare e con lui trascorre tutto il tempo fino alla pensione anche se il militare viene trasferito. Lo stesso militare che sceglie questa specializzazione deve frequentare un corso di un anno. Bastano poche settimane per l'affiatamento tra uomo e animale. I cani sono utilissimi sia per il ritrovamento di persone scomparse, sia per la caccia agli spacciatori e vengono impiegati sempre nel corso di perquisizioni particolarmente pericolose.

Mentre il gruppo promotore per la salvaguardia della Valle del Curone lavora con dieci amministrazioni comunali nel tentativo di convincerle a consorziarsi, a Monticello si raccolgono le firme per dire no alla bretella il cui tracciato da Vimercate dovrebbe agganciarsi alla vallassina attraversando Monticello, Cremella. Cassago fino a Bulciago. In diverse manifestazioni gli organizzatori tra Monticello e Usmate raccolgono ben 4.000 firme.

Savoldi e Pierino Prati al grande torneo di calcio di Maresso, attrazione per l'intero territorio. Molte le serate del torneo che si sovrappongono al mundial. Ma l'interesse per questa manifestazione di Maresso spesso scavalca anche Spagna '82.

Qualche foto ricordo:

Il San Giorgio Casatenovo,(retrocesso in seconda categoria)

La compagine del Viganò, reduce dal campionato CSI categoria "liberi"

Terzo posto per i "Cadetti di Campofiorenzo" con 58 reti segnate e soltanto 18 subite.

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