Casatenovo: minor consumo di suolo, più spazi aggregativi e tutela delle aree verdi nel PGT che riduce i volumi del centro

E' stata adottata l'altra sera dal consiglio comunale di Casatenovo (con l'astensione dei due gruppi di minoranza) la variante al PGT, piano di governo del territorio. Una modifica che arriva a circa dieci anni dall'approvazione del precedente strumento urbanistico, a firma dell'attuale primo cittadino Filippo Galbiati che allora deteneva la carica di vicesindaco e assessore alla partita.

Il sindaco Filippo Galbiati

''Questo è il PGT seconda edizione per Casatenovo'' ha esordito venerdì in aula l'amministratore, richiamando alcune scelte fondamentali del piano. ''Per la prima volta non si prevedono nuove edificabilità, andando anzi a sottrarre volumetrie previste per riportare alla destinazione agricola alcuni terreni edificabili. Questo è un aspetto importante in questa fase storica di Casatenovo: vogliamo dire che il tessuto urbano consolidato per il futuro è quello che c'è adesso e che l'attività economica dovrà concentrarsi sulla riqualificazione di edifici e aree dismesse'' ha detto Galbiati, precisando anche la scelta del contenimento degli oneri di urbanizzazione per chi appunto lavora sull'esistente. ''L'equilibrio fra l'abitare, il lavorare, le aziende e i nostri artigiani è da valorizzare per la tutela della qualità di vita delle giovani generazioni. Dobbiamo però convogliare gli sforzi sui tanti edifici dismessi e disabitati, esercitando un'azione forte sul tema del paesaggio'' ha aggiunto.

L'assessore all'urbanistica Marta Picchi

C'è poi un terzo obiettivo che è la pianificazione, che riguarda gli spazi e le aree pubbliche, quelle della socialità di cui fruisce la comunità. ''Ci vuole uno sforzo di pensiero da qua in avanti perchè la prossima amministrazione si trovi con uno strumento urbanistico che favorisca la riqualificazione di aree per l'aggregazione e le attività culturali e non le nuove costruzioni'' ha aggiunto il primo cittadino, confermando quanto già deciso dieci anni fa, ovvero il mantenimento del 33% del territorio in aree tutelate (parchi regionali, plis etc).
Inquadrato poi il futuro del nuovo centro di Casatenovo. Decaduto il nuovo accordo di programma come da richiesta avanzata dal Comune alla Regione ''per inadempienza delle proprietà private'', l'amministrazione può ora vantare completa autonomia pianificatoria per la riqualificazione delle aree industriali dismesse che occupano il cuore del paese. ''C'è la decisione di ridurre le previsioni volumetriche sul centro che erano previste dallo strumento precedente'' ha aggiunto Galbiati, illustrando dunque il percorso amministrativo sin qui condotto. ''Cercheremo di spiegare la logica che sta dietro tuttto questo, poi dopo questa sera apriremo un confronto partecipativo con la cittadinanza e con tutti i portatori di interesse per lo sviluppo del territorio''.

Il cappello del sindaco ha lasciato spazio all'intervento di Marta Picchi, assessore alla partita. Nel ricordare il carattere decennale del piano vigente, l'esponente della giunta ha ricordato la complessità della procedura e il fondamentale aspetto partecipativo dello strumento portato in adozione. ''Abbiamo iniziato il procedimento nel 2019, per riavviarlo poi nel maggio 2021 dopo il periodo della pandemia, incontrando i tecnici e i professionisti che operano sul territorio e la cittadinanza'' ha detto, facendo riferimento ai temi del consumo di suolo e della rigenerazione urbana che sono poi al centro della variante. ''Molto emozionante lo scorso anno è stato il consiglio comunale dei ragazzi che ha lavorato sul PGT per ripensare agli spazi pubblici, aiutandoci a capire come poterli utilizzare''.

L'ingegner Silvia Polti (ufficio urbanistica del Comune) e l'architetto Lorenzo Coppa, estensore della variante

Dopo l'adozione ci sarà il periodo riservato alla pubblicazione degli allegati al PGT, con la possibilità di presentare eventuali osservazioni prima dell'approvazione finale, attesa in autunno. ''A settembre proporremo un altro incontro con i tecnici'' ha aggiunto, spiegando l'intenzione di semplificare le norme tecniche di attuazione ''per uno strumento più facile da interpretare''.
Se l'ingegner Silvia Polti - responsabile dell'ufficio urbanistica del Comune - ha spiegato il lavoro tecnico portato avanti in questi mesi anche per quel che concerne l'adeguamento di altri strumenti legati e in qualche modo propedeutici al piano, l'architetto Lorenzo Coppa, estensore del PGT, si è concentrato sui contenuti e sulla novità della variante, in particolare del documento di piano (che insieme al piano dei servizi e al piano delle regole compone il PGT) che definisce la politica dello strumento.

''Ci siamo concentrati sulla tutela del territorio, sulla valorizzazione dello spazio pubblico partendo dalle scuole e sull'impianto normativo, con novità importanti che condizioneranno il futuro di Casatenovo'' ha detto, arrivando al tema cardine, ovvero la riduzione del consumo di suolo (-27% prevista rispetto al -22% indicato dalla legge regionale) con l'indispensabile riduzione da attuare in linea con quanto disposto dagli enti superiori. ''Smettiamo di creare nuove aree su suolo libero e puntiamo a rigenerare l'esistente'' ha aggiunto Coppa, rilevando l'attrattività del comune che si evince anche dalla costante crescita demografica degli ultimi anni. ''Bisogna avere coraggio nella nuova pianificazione''. A questo proposito è pari a 22.733 mq la superficie restituita a suolo agricolo (senza considerare il previsto parco nell'area ex Vismara-Vister con ulteriori 20mila mq ipotizzati qualora trovasse attuazione).
Per ogni frazione è stato indicato un ambito strategico pubblico (Rogoredo, Crotta, Galgiana, Valaperta, Santa Margherita, Grassi), con particolare attenzione agli spazi aggregativi e alla mobilità dolce. Fra gli obiettivi vi è anche l'estensione delle aree tutelate a verde. A questo proposito è stato ideato lo slogan ''Casatenovo: un nodo tra i parchi'' con l'obiettivo anche di far entrare - dopo una trattativa da intavolare con le parti coinvolte - l'attuale zona oggi parte del Plis Colli Briantei nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

Conclusa la presentazione da parte dell'estensore (compresa una parte più tecnica dedicata alla normativa), spazio ai commenti politici. Partendo dal capogruppo di maggioranza Fabio Crippa, presidente della commissione ambiente-territorio, che ha messo in evidenza gli elementi portati del PGT, già specificati: riduzione consumo di suolo, spazi pubblici e nuovo centro. Un plauso a questo proposito è giunto anche dal consigliere e collega Umberto Beretta (Persone e Idee).
Lorenzo Citterio della minoranza Più Casatenovo ha riconosciuto l'approccio innovativo e coraggioso dell'amministrazione nel redigere lo strumento. ''Forse in passato si è guardato troppo all'arrivo di nuovi cittadini senza considerare poi le previsioni demografiche'' ha detto, in riferimento alla situazione generale. ''Condividiamo anche l'aspetto della circolazione dei diritti edificatori, che dovrà essere gestito al meglio per favorire una visione differente rispetto a quella che è stata fino ad oggi''.
Pollice rivolto verso l'alto anche sulla rigenerazione urbana, con la necessità di intercettare in futuro l'esigenza di socialità di Casatenovo. ''La nostra è una posizione di astensione, che non è legata a perplessità che vuole essere costruttiva e in attesa dell'evoluzione del percorso di confronto''. Il collega Marcello Paleari ha acceso i riflettori sull'iter successivo all'adozione, tenendo conto anche del mese di agosto che sta per iniziare, con un monito a gestire al meglio le tempistiche che precedono la fase di approvazione, rendendo il piano pubblico e conoscibile il più possibile all'esterno.

Christian Perego (Movimento 5 Stelle) e Lorenzo Citterio (Più Casatenovo)

Christian Perego del Movimento Cinque Stelle ha condiviso l'aspetto del ''consumo di suolo zero'', elemento storico per Casatenovo. Sul centro invece, a suo dire si sarebbe potuti essere ancora più incisivi. ''Queste proprietà non meritano ulteriore pazienza, cosa che invece si aspetterebbero i casatesi. Ridurre le volumetrie in maniera più marcata sarebbe un segno forte verso chi non ha rispettato i patti iniziali'' ha detto l'esponente della minoranza, anticipando la successiva astensione sul punto.
Gli ha replicato il vicesindaco Marta Comi che in questi anni ha detenuto la delega sul tema. ''C'è una prospettiva nuova in questo piano: la questione centro torna nelle mani del consiglio comunale'' ha detto, rimarcando la riduzione del 30% della volumetria rispetto a quanto previsto nell'accordo di programma, oltre alla previsione di un parco pubblico da 20mila mq, di un'adeguata pedonalità, di uno spazio pubblico aperto come una vera e propria piazza, quella che manca oggi a Casatenovo. Mantenute ciminiera e caldaie storiche a memoria di quel che è stata la Vismara - anche a livello sociale - per la comunità.

Prima di chiudere il dibattito mettendo ai voti la variante, a prendere la parola è stato il sindaco Galbiati, evidenziando una novità normativa introdotta nello strumento urbanistico determinante anche per il futuro del centro di Casatenovo. ''Con l'adozione di questa sera togliamo il 30% della volumetria: su quell'area poi, e su altre dismesse a Casatenovo, stiamo dicendo alle proprietà una cosa ben precisa: se uno non demolisce entro due anni si trova un indice edificatorio dello 0.15 mc/mq. Questo lo deve sapere anche chi cura, per un ruolo di responsabilità pubblica, il concordato Vismara a garanzia di quel patrimonio per i creditori. Noi non chiediamo di costruire, ma di demolire entro due anni''.

L'assessore e vicesindaco Marta Comi

Uno strumento difficile e importante il PGT: non a caso il sindaco ha richiamato come il periodo di commissariamento precedente le elezioni 2004 (quando sindaco era Pino Corbetta ndr) avvenne proprio a causa di una crisi dettata da temi urbanistici. ''E' un atto coraggioso quello che votiamo questa sera e di cui vado orgoglioso'' ha concluso, soddisfatto anche dell'astensione responsabile motivata dalle due minoranze.
G. C.
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