Oggiono, Bachelet: oltre cinquanta pacchi raccolti per la Caritas

Sono più di cinquanta i pacchi raccolti questa mattinata dagli alunni dell’istituto oggionese Bachelet, indirizzati come ogni anno all’ente Caritas per le attività assistenziali. Si sono detti molto contenti gli operatori che hanno seguito la raccolta, Daniele Maggi e Gianni Fumagalli, responsabili dell’emporio di Molteno.
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Le operazioni di raccolta stamani all'istituto Bachelet

''Come ogni anno qui all’istituto la quantità di cibo che riusciamo a raccogliere è notevole, lo scorso anno siamo riusciti a recuperare quasi 600 kg di prodotti di prima necessità, utilissimi nella nostra attività di assistenza presso il centro di Molteno, in cui i prodotti vengono posti sugli scaffali, come fosse un normale supermercato, e coloro che sono muniti di autorizzazione possono, proporzionalmente al numero di componenti, reperire ciò che gli occorre'' hanno spiegato.
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Da sinistra Ezia Quadri e Carla Perego della Caritas decanale di Oggiono

L’esperienza di solidarietà presso l’istituto si è dunque rivelata molto positiva anche quest’anno, un’occasione per riflettere sull’importanza dell’impegno etico e sociale all’interno di una comunità. Proprio con questo proposito la responsabile decanale Ezia Quadri ha riunito i giovani studenti presso il Palabachelet accanto all’istituto, per approfondire l’attività di cui quotidianamente i volontari si occupano.
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Oltre all’emporio, la realtà Caritas – comprendente un comprensorio territoriale molto vasto di ben 13 comuni – offre un centro ascolto ed un servizio di aiuto compiti pomeridiano. L’ente sorge nel 1971 quale organismo pastorale, parte della conferenza episcopale italiana, con lo scopo di promuovere la testimonianza della carità e della giustizia sociale, volgendo una particolare attenzione ai più fragili.
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''Veder operare i nostri volontari credo sia una bellissima testimonianza di carità e generosità. Noi ci occupiamo primariamente di accoglienza, raccogliendo le parole di sconforto che giungono giorno per giorno. Crediamo fortemente che sia diritto di ciascuno avere una dimora, del cibo, beni di prima necessità gli conferiscano dignità di essere umano. Noi cerchiamo quindi di sopperire a questi bisogni, individuando la miglior soluzione per ciascuno, cercando con il tempo di renderli autonomi'' ha spiegato Quadri, accompagnata nella testimonianza dalla referente del centro ascolto Carla Perego. Lo scorso anno i servizi di assistenza del centro ascolto hanno riguardato ben 432 famiglie. Anche per quanto riguarda la distruzione dei beni alimentari l’affluenza è stata notevole: sono più di 300 le famiglie supportate.
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''Spesso si pensa che queste situazioni di fragilità riguardano principalmente persone arrivate da poco in Italia, al contrario, soprattutto nell’ultimo periodo, il 42% dei nostri utenti sono italiani, nati e cresciuti nelle nostre zone, e questo testimonia quanto la realtà della povertà sia purtroppo molto più vicina e molto più diffusa di quanto si pensa'' hanno aggiunto, ringraziando il corpo docenti per la disponibilità.
Sa.A.
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