Barzanò: variante al PGT alla fine della seduta di consiglio. Critiche dalla minoranza

Come dodicesimo punto all’ordine del giorno, lo scorso mercoledì 27 dicembre, ad un quarto d’ora circa dalle 22 di sera, e dopo una seduta consiliare che proseguiva da oltre 40 minuti, i consiglieri comunali di Barzanò sono stati chiamati a valutare ed esprimersi sull’adozione della nuova variante al Piano di Governo del Territorio (Pgt) proposta dall’amministrazione comunale del sindaco Gualtiero Chiricò.
''Dulcis in fundo'' verrebbe da dire. Se non fosse che il lungo iter per arrivare all’adozione di questa variante era iniziato nell’ormai lontano 2020 e l’importanza dell’argomento oggetto di discussione avrebbe richiesto la sua iscrizione all’ordine del giorno con una maggiore attenzione.
Una decisione discutibile, quella del dibattito al termine della seduta, che è saltata subito all’occhio del capogruppo di minoranza Edoardo Colzani che ha espresso perplessità proprio sulle modalità e tempistiche di discussione.
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Il sindaco Gualtiero Chiricò

Ad entrare nel merito delle scelte politiche introdotte con la proposta di variante è stato l’assessore all’urbanistica Fernanda Veronelli. Quest'ultima ha ricordato come il Pgt attualmente in vigore sia stato adottato nel 2013 e come, negli anni successivi, già a partire dalla nuova legge regionale del 2014, siano sopravvenute modifiche normative regionali che era necessario recepire anche nel documento comunale.
''L’impostazione che abbiamo voluto dare a questa variante è stata di una riduzione del consumo di suolo senza stravolgere il nostro piano di governo territoriale, anche perché Barzanò è densamente urbanizzato'' ha spiegato Veronelli. ''Abbiamo una zona di verde e di bosco collinare, una di pianura agricola sotto tutela del Plis della Valletta e il restante territorio è per più del 90% già urbanizzato''.
Nonostante questa premessa, i cambiamenti proposti con la variante in adozione sono apparsi significativi. ''Abbiamo voluto cambiare il Documento di Piano'' ha spiegato l’assessore. ''Prima avevamo otto ambiti di trasformazione, ne abbiamo mantenuti due. Gli altri sono stati trasformati in ambiti con schede tecniche a volumetria definita''. Facendo venire meno, in questo modo, la relazione diretta fra la superficie e il volume riconosciuto attraverso la capacità edificatoria. Aspetto che non è stato adeguatamente chiarito durante la seduta.
I due mantenuti rispetto agli otto originari risultano essere l’ambito in località San Feriolo e l’ambito di trasformazione dell’area Beretta. Fra i due, San Feriolo è l’unica area libera. La scelta dell’amministrazione è stata quella di applicare una riduzione della capacità edificatoria da 18mila metri quadri a 14mila e 200 metri quadri.
L’ambito di trasformazione dell’azienda Beretta (che occupa parte del centro paese, fra Via Garibaldi e Via XX Settembre) sarebbe stato mantenuto inalterato, fatto salvo lo scorporo di parte dell’area inclusa in origine nella quale vi è la bocciofila. Confermata – secondo quanto dichiarato - la capacità edificatoria iniziale, pari a 45mila metri cubi. Non è stato chiarito quale rapporto edificatorio risulti dalle modifiche apportate, al netto della capacità edificatoria ''rimasta inalterata''.
''La superficie fondiaria da attuare, attraverso un piano integrato di intervento è da concordare con la proprietà privata'' è stata la spiegazione fornita durante la riunione.
Svincolato, nelle aree oggetto di edificazione - secondo quanto dichiarato - anche il vincolo di realizzazione di edilizia economica convenzionata in precedenza fissato al 20%.
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Il capogruppo di minoranza Edoardo Colzani

Trenta le osservazioni presentate dai cittadini negli scorsi mesi, di cui poco più della metà sono state accolte.
Terminata la presentazione il capogruppo di minoranza Colzani ha chiesto dei chiarimenti sulla variante e sul suo iter procedurale, invitando l’amministrazione comunale a convocare un'assemblea pubblica per illustrarla ai cittadini.
A seguito di una sospensione della seduta, chiesta sempre dal gruppo di minoranza, Colzani ha spiegato: ''Abbiamo visto la variante del Pgt al 12esimo punto della riunione e ci siamo chiesti, ma come, il Pgt non merita di un consiglio comunale ad hoc visto l’importanza dell’argomento? Do atto che il mese scorso ci era stata offerta una possibilità di confronto. Preferisco, però, il dibattito che c’è stato qui che resterà agli atti'' ha spiegato Colzani. ''Avrei sperato che in un’occasione anche per rimettere in discussione alcune scelte [sul Pgt] fatte tempo fa, poteva essere un’occasione di confronto in più sarebbe stato bello vedere un coinvolgimento fatto prima''. 
''Le differenze di fondo – ha aggiunto – restano e confermeremo il nostro voto contrario impegnandoci negli step successivi per favorire la partecipazione delle persone agli incontri e per presentare delle osservazioni''.
Sindaco e vicesindaco hanno spiegato come fosse prematura un’assemblea pubblica con la cittadinanza prima dell’adozione della variante del Pgt. Fra le giustificazioni portate dalla maggioranza vi è stata anche l’osservazione che il 90% del territorio edificabile a Barzanò sarebbe già stato edificato. Vi sarebbe, quindi, poco da discutere e prevedere con l’adozione della nuova variante. Una giustificazione assai discutibile, in quanto i Piani di Governo del Territorio contengono numerose disposizioni che vanno oltre la semplice edificazione e contribuiscono a plasmare anche la vivibilità di un paese dal punto di vista sociale ed economico, oltre che urbanistico. Non bastassero le importanti modifiche introdotte, si pensi anche alle prescrizioni di realizzazione di unità abitative in edilizia convenzionata, stralciate dall’amministrazione. Senza dimenticare che le normative riconoscono ad ogni cittadino la possibilità di esprimere opinioni e osservazioni formali su qualsiasi ambito di trasformazione previsto dal documento, oltre che sul piano delle regole.
La minoranza ha quindi espresso un parere negativo di fronte alla proposta, approvata dai soli voti favorevoli della maggioranza. Si apre ora una fase che durerà ancora mesi e si concluderà con la probabile approvazione della variante durante la tarda primavera del 2024.
L.A.
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