La poesia di Umberto Colombo/67: la ''bandiera bianca'' del Papa

Questa settimana facciamo un salto nella cronaca internazionale. Papa Francesco ha rilasciato un’intervista alla Radiotelevisione svizzera, che verrà trasmessa il prossimo 20 marzo: un estratto del colloquio è stato diffuso in anticipo, creando parecchio scalpore. Riportiamo le parole del Pontefice: ''È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore''.
Il termine sul quale si è aperto il dibattito è ''bandiera bianca'', che è stata superficialmente scambiata per resa. Secondo il Diritto internazionale tuttavia, con l’espressione si indica l’avvio del negoziato. 
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Il pensiero sulla pace è quindi scaturito nella mente e poi nella penna di Umberto Colombo che ha riassunto così il suo lavoro della settimana: ''In questi giorni si è alzato un pandemonio sulla parola bandiera bianca pronunciata dal Papa, ma la bandiera bianca sospende un combattimento, apre solo alla parola dialogo. Questo non equivale ad una resa incondizionata ma permette alle parti di parlarsi, di valutare il momento e in determinate situazioni portare ad una tregua. La poesia di oggi è l’insieme di due ballate che a mio avviso rispecchiano il momento e ne danno una sintesi veritiera''. 

Non è una bestemmia
La Parola ''PACE''
 
si parla di pace a volte seriamente
soltanto quando minaccia o corre una guerra
non c’è ragione di articolarla tra la gente
quando si pensa che la pace sia sulla terra
 
ma in questo frangente si caricano i binari
pronti all’impatto in difesa di tali paure
e su questi armamenti si fanno gli affari
dei grandi magnati pronte alla scure
 
se questo ritarda ci vogliono i pretesti
si parte all’insegna di una turba inventata
in modo che l’un l’altro si sentan molesti
e vanno iniziando una contesa scontata
 
ecco che l’interesse della massa d’impresa
s’avvia ai valori scontati soltanto in danari
non vale che il morto o i morti in contesa
siam tanti da riempire di molto gli altari
 
la lotta s’affaccia soltanto in potenza
la forza del tale e maggiore a quell’altra
lo batto, lo annullo lo tengo in reggenza
da farne me stesso un’isola scaltra
 
ma le vendette su cose inventate
o subite con estrema violenza
non potranno calmar le frustrate
trarne spunto con estrema pazienza
 
viviamo una pace vera o forzata
non diamo risposte più che velenose
il cielo ci guarda ed è a nostra portata
il dolce profumo di rose di certo armoniose
 
Umberto Colombo
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