La poesia di Umberto Colombo/73: la bicicletta è un sogno

In un mondo come quello contemporaneo nel quale i veicoli elettrici si stanno imponendo, non senza difficoltà, nell’ambito della mobilità, ce n’è uno che da sempre si serve dell’energia umana: la bicicletta. Anche per quest’ultima, per la verità, sono state prodotte versioni elettriche che consentono di percorrere decine di chilometri, praticamente senza sforzo e persino con un ottimo rendimento sui dislivelli. 
Nonostante l’avvento dei veicoli a motore, la bicicletta è rimasto un alleato per lo spostamento dell’uomo su distanze brevi, per esempio per chi vive in città è un mezzo essenziale per evitare il traffico. C’è poi l’Olanda che ha fatto della bicicletta un simbolo e ci sono sempre più persone che tornano alla due ruote per fare viaggi. 
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''La bicicletta è un veicolo interessante: ai miei tempi ricordo che da ragazzo ne facevo di cotte e di crudo, arrivavo persino a fissare con una molletta da bucato una cartolina sulla forcella perché toccando i raggi facesse un piccolo rimbombo da motocicletta e questo mi dava gioia e forza, e più pedalavo e più rumare facevo, era quasi una sfida – racconta Umberto Colombo che questa settimana propone una poesia su questo tema - Mi impegnavo sudando le sette camice, ma andavo forte, ero pieno d’energia e il falso scoppiettio mi dava carica. Comunque la bicicletta è il mezzo più simpatico e meno inquinante, si consumano energie e si risparmiano quattrini. Il fisico ti diventa elastico e vivace. Nel contempo la bicicletta è un sogno. Nella mia vita ne ho avute parecchie, ma l’ultima una Legnano da corsa che avevo preso per la mia simpatia per Bartali, fu la più sfruttata. Andavo persino in ufficio''.
La bicicletta fa bene alla salute e all’ambiente: un doppio motivo per tornare in sella e farci accarezzare i capelli dal vento.
 
La bicicletta

la bici, svetta, corre! …  l’uomo in sella
la dirige, la protegge, l’ama e le dà fulgore,
è per lui la gagliardia, ed una cosa bella
la tenacia possente, che dà forza ed onore
 
un telaio, due ruote, la catena ed il cambio,
i raggi del ciclo, il cerchione il mozzo e la forcella
manubrio coi freni, pedali, la borsa al ricambio
la moltiplica, i palmer, la leva e le due pedivelle
 
questo è l’insieme dei pezzi tra loro confusi
che disposti in assembro diventan veicolo
che di molto apprezzato, è tra i più diffusi
e per il loro congegno quasi mai fan pericolo
 
ti piace, ti porta, t’invoglia ad esser tifoso
non costa al consumo e non è inquinante
nell’uso da forza e dà vita e toglie l’ansioso
 il ciclista capace diventa il suo amante
 
nel pedalare trovi piacere a quel vento
che si soffia in faccia e che ti sbriglia anima e cuore
 ti porta lontano nei sogni aumentandone l’accento
e passi fuggevol tra prati, alberi e case e tanto amore
 
il bello sta nel guardare un mondo reale e faceto
che ti sbroglia dal normale e ti rende felice
ti dà sollievo e ti rende volante su tutto quel greto
ne illumini il vivace e la tanto serena matrice
 
la bicicletta è tra le cose simpatiche e più belle
unisce salute agilità conforto e divertimento
 la cavalchi e ti viene il valore e lasci zitelle
tutte le forze del contro del tuo momento
 
Umberto Colombo
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