La Bicistaffetta partigiana fa tappa ad Oggiono. Arriverà a Milano
La tradizione della Resistenza in occasione del 25 Aprile rivive quest'oggi attraverso la bicistaffetta "Testimone per il futuro" organizzata dall'ANPI Lecco, che - dopo essere partita dalla città capoluogo - ha fatto la sua prima significativa tappa a Oggiono, con ritrovo in Piazza Manzoni poco prima delle ore 9.

Il presidente di FIAB Lecco Giovanni Ponziani e il volontario ANPI Enrico Beretta hanno guidato il gruppo di ciclisti conducendolo alla sua prima sosta, la quale ha visto anche la partecipazione del sindaco oggionese Chiara Narciso.


Durante la commemorazione, il presidente della sezione ANPI di Oggiono Ermanno Negri ha approfondito il ruolo cruciale delle staffette partigiane: ''Erano giovani donne tra i 16 e i 18 anni che rischiavano la vita quotidianamente. Queste coraggiose figure garantivano i collegamenti tra le varie brigate e il centro direttivo, mantenevano i contatti con le famiglie dei partigiani e svolgevano compiti essenziali come infermiere. Non erano armate e dovevano passare inosservate, indossando abiti comuni e utilizzando borse con doppio fondo per nascondere materiali importanti. Si spostavano in bicicletta, a piedi, in corriera o in treno, sfidando condizioni meteorologiche avverse e il costante pericolo di cadere nelle mani dei nazifascisti''.


Il presidente ha poi sottolineato che ''la figura della staffetta fu molto rispettata e divenne il ruolo più riconosciuto per la sua pericolosità e importanza. Numerose staffette persero la vita in combattimento o nell'adempimento delle loro missioni''.
La tappa di Oggiono è stata dedicata alla figura di Angela Locatelli Guzzi, staffetta partigiana lecchese scomparsa nel 2003. La sua "Villa dello Zucco" divenne nel settembre 1944 la sede del Comando delle "Garibaldi".


''In un momento cruciale, nel gennaio 1945, riuscì a salvare tutti i documenti del movimento clandestino poco prima di un'irruzione fascista, dimostrando straordinario coraggio e prontezza di spirito. Dopo questo episodio, raggiunse il marito Ulisse Guzzi, capo di stato maggiore del Raggruppamento divisioni d'assalto "Garibaldi" della Lombardia, nelle formazioni partigiane, rimanendo con loro fino alla Liberazione''.


E ancora: ''come presidente dell'ANPI provinciale di Lecco, si dedicò a mantenere viva la memoria della Resistenza tra i giovani, impegnandosi per la creazione del Museo della Resistenza locale. Nel 1980, donò l'intera biblioteca di famiglia all'amministrazione comunale di Lecco, lasciando un'eredità culturale significativa alla città'' ha aggiunto Negri.


La commemorazione si è conclusa con una solenne cerimonia dell'alzabandiera, alla presenza dell’amministrazione oggionese, dei carabinieri, della protezione civile e degli alpini, simboleggiando l'unità e il rispetto per i valori della Resistenza antifascista.


Poi di nuovo in sella per le altre tappe della mattinata: Barzanò e Casatenovo, prima di inforcare di nuovo le bici alla volta di Milano.

Alcune immagini della tappa oggionese della bicistaffetta
Il presidente di FIAB Lecco Giovanni Ponziani e il volontario ANPI Enrico Beretta hanno guidato il gruppo di ciclisti conducendolo alla sua prima sosta, la quale ha visto anche la partecipazione del sindaco oggionese Chiara Narciso.


A sinistra Enrico Beretta di ANPI
Durante la commemorazione, il presidente della sezione ANPI di Oggiono Ermanno Negri ha approfondito il ruolo cruciale delle staffette partigiane: ''Erano giovani donne tra i 16 e i 18 anni che rischiavano la vita quotidianamente. Queste coraggiose figure garantivano i collegamenti tra le varie brigate e il centro direttivo, mantenevano i contatti con le famiglie dei partigiani e svolgevano compiti essenziali come infermiere. Non erano armate e dovevano passare inosservate, indossando abiti comuni e utilizzando borse con doppio fondo per nascondere materiali importanti. Si spostavano in bicicletta, a piedi, in corriera o in treno, sfidando condizioni meteorologiche avverse e il costante pericolo di cadere nelle mani dei nazifascisti''.


Il presidente ha poi sottolineato che ''la figura della staffetta fu molto rispettata e divenne il ruolo più riconosciuto per la sua pericolosità e importanza. Numerose staffette persero la vita in combattimento o nell'adempimento delle loro missioni''.



Ermanno Negri di ANPI Oggiono
''In un momento cruciale, nel gennaio 1945, riuscì a salvare tutti i documenti del movimento clandestino poco prima di un'irruzione fascista, dimostrando straordinario coraggio e prontezza di spirito. Dopo questo episodio, raggiunse il marito Ulisse Guzzi, capo di stato maggiore del Raggruppamento divisioni d'assalto "Garibaldi" della Lombardia, nelle formazioni partigiane, rimanendo con loro fino alla Liberazione''.


Il ritrovo a Lecco nei pressi della stazione ferroviaria
E ancora: ''come presidente dell'ANPI provinciale di Lecco, si dedicò a mantenere viva la memoria della Resistenza tra i giovani, impegnandosi per la creazione del Museo della Resistenza locale. Nel 1980, donò l'intera biblioteca di famiglia all'amministrazione comunale di Lecco, lasciando un'eredità culturale significativa alla città'' ha aggiunto Negri.


Negri con il sindaco oggionese Chiara Narciso
La commemorazione si è conclusa con una solenne cerimonia dell'alzabandiera, alla presenza dell’amministrazione oggionese, dei carabinieri, della protezione civile e degli alpini, simboleggiando l'unità e il rispetto per i valori della Resistenza antifascista.


Poi di nuovo in sella per le altre tappe della mattinata: Barzanò e Casatenovo, prima di inforcare di nuovo le bici alla volta di Milano.
M.E.