Maculopatie e malattie della retina. Intervista al dottor Filippo Tresca Carducci, oculista della Clinica Diagnostica di Carnate

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Il dottor Filippo Tresca Carducci è un medico oculista che dal 2020 presta la sua consulenza presso la Clinica Diagnostica dottor Lorenzo Trezza di Carnate. Come avevamo già avuto modo di approfondire nell'intervista di presentazione, lo scorso mese di settembre, è specializzato in micro-chirurgia oftalmica e in particolar modo nel trattamento della cataratta. Per anni, la sua attività e i suoi studi si sono concentrati anche sulle patologie della retina medica e  del fondo dell'occhio, come le maculopatie, disturbo che andremo ora ad approfondire.
 
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Il l dottor Filippo Tresca Carducci

Dottor Tresca Carducci, cosa si intende quando si parla di maculopatie e malattie della retina relative alla senilità?
Durante l'invecchiamento si affacciano alcune patologie che possono comportare un calo permanente della vista e molto spesso, purtroppo, conducono all’invalidità visiva permanente. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di affezioni della retina centrale, il foglietto neuro-sensoriale deputato alla ricezione e trasduzione dei segnali luminosi che entrano nell'occhio. La retina centrale con i suoi 5 millimetri centrali viene definita macula. Quest'ultima è responsabile del 99% della visione distinta. Le patologie della retina centrale dovute alla senilità si definiscono appunto maculopatie senili o, più correttamente, degenerazioni maculari legate all'età (DMLE).
 

Quali tipi di maculopatie legate all'età ci sono, come si manifestano e come si curano?
La maculopatia legata all'età si distingue in due grandi branche: la maculopatia essudativa o umida, che comporta un veloce peggioramento e una rapida e irreversibile caduta della capacità visiva centrale; la maculopatia atrofica o secca, che comporta ugualmente una riduzione irreversibile della capacità visiva centrale, ma in questo caso prima di arrivare a una invalidità permanente della vista trascorrono anche diversi anni. Pur sembrando meno grave questa seconda maculopatia, in realtà è la meno curabile delle due. La maculopatia essudativa, infatti, se riconosciuta entro i primi sessanta/novanta giorni dall' insorgenza, può essere fermata e addirittura regredire grazie a farmaci intraoculari a base di anticorpi monoclonali rivolti contro un antigene specifico deputato alla crescita dell’endotelio vascolare (Anti-Vegf). L’iniezione tempestiva di questi farmaci moderni consente la regressione della patologia e il ripristino parziale o totale della acuità visiva preesistente. Purtroppo molto spesso per arrestare completamente la degenerazione maculare senile umida sono necessari plurimi trattamenti iniettivi. La maculopatia atrofica, al contrario, è difficilissima da curare. Sono scarse le conoscenze sulle sue cause e le uniche armi che abbiamo contro di essa sono integratori alimentari creati nella prima metà degli anni 2000, in seguito a grandi studi clinici multicentrici americani, tra cui il più famoso è AREDS-2. Gli integratori che contengono il preparato AREDS-2 sono composti dai precursori dei nutrienti dei fotorecettori retinici e, pur non avendo incontrato la piena significatività statistica, vengono utilizzati per rallentare la progressione della DMLE secca.
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La dottoressa Erika Secchiero, ortottista, con il dottor Tresca Carducci

 
Familiarità e cattive abitudini possono favorire l'insorgere della maculopatia?
La familiarità per la maculopatia è blanda mentre alcune abitudini di vita come il fumo di sigaretta o l’iper assunzione di alcolici risultano invece dannose.
  
 
Quali sono i sintomi, i cosiddetti campanelli d'allarme, che possono far temere di essere affetti da maculopatia? 
Il primo sintomo della maculopatia è la visione distorta (metamorfopsia), ovvero la sovversione della normale percezione delle linee rette: ad esempio se lo stipite della porta appare ondulato e non più dritto come lo abbiamo sempre visto, quello è il classico esempio di metamorfopsia. Un altro sintomo di presentazione molto diffuso è la percezione di immagini incomplete (“vedo solo metà del viso di mia moglie…”)


Ci sono dei test o delle prove che la persona può eseguire per rendersi conto che qualcosa non va? E in caso di una sospetta positività cosa è necessario fare?
L’autotest più utilizzato per la diagnosi della maculopatia è il test di AMSLER, facilmente reperibile online, che il paziente può eseguire a casa da solo una volta alla settimana: la comparsa di aree prive di quadratini e/o la percezione di quadratini ondulati indicano la probabile insorgenza di un’alterazione maculare. La raccomandazione che diamo ai nostri pazienti è di non indugiare qualora si dovessero presentare i sintomi della distorsione visiva. E’ bene prenotare subito una visita oculistica, in modo da effettuare tutti i test e le verifiche del caso e intraprendere tempestivamente il percorso terapeutico.
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