Barzanò: 'scarpette rosse' per dire NO alla violenza di genere
Un momento di raccoglimento e riflessione molto speciale quello che si è tenuto ieri, domenica 18 maggio a Barzanò, in Via Donatori di Sangue, nei pressi della piazza mercato del paese. Nel pomeriggio è infatti stata inaugurata un’installazione intitolata Scarpette rosse, volta a ricordare la necessità di sostenere la lotta contro ogni violenza e organizzata da Cassago CReA con il patrocinio del Comune, alla presenza della presidente Amalia Bonfanti del sodalizio L’altra metà del cielo – Telefono donna Merate.
Tra i primi a prendere la parola, il presidente di CReA, Antonio Carrino, che ha voluto evidenziare l’importanza di ricordare - con diversi momenti aperti alla cittadinanza - la lotta contro la violenza di genere, sottolineando dunque come la cultura possa essere uno strumento concreto per diffondere conoscenza e portare con sé anche il rispetto del prossimo.
Anche il sindaco Gualtiero Chiricò si è detto felice di ospitare il momento, e grato perché il sodalizio cassaghese ha scelto proprio Barzanò come Comune in cui installare le ''scarpette rosse''. Il primo cittadino, peraltro, ha approfittato dell'occasione per ricordare come gli abusi nei confronti delle donne siano un problema insito nella cultura, e quanto sia necessario riconoscere questi fenomeni ed arginarli.
Presente per l’occasione anche l’artista 25enne originaria di Tregasio, Sara Casiraghi, che ha deciso di proporre due personali opere, esposte e raccontate nel corso dell’iniziativa di ieri: entrambi i lavori erano caratterizzati dal colore rosso, una tinta che fa parte dell’idea di femminile e che porta con sé una forza energetica potente, che va protetta. Come ha voluto spiegare ai presenti, la prima opera si intitolava ''Battito'' e voleva simboleggiare ''il cuore come contenitore dei sentimenti che le donne devono imparare a conoscere e sviscerare''.
L’altro progetto, invece, si chiamava ''Fiori di loto'' ed era interamente realizzato attraverso origami fatti a mano da Sara. ''Il fiore di loto viene spesso paragonato al femminile perché, come l’utero, si allarga, si chiude e si autopurifica'' ha raccontato l’artista. ''Rappresenta spesso anche la capacità di elevarsi dal terreno e arrivare alla spiritualità, capire i problemi e saper denunciare'' ha concluso, tra gli applausi dei presenti. Come ci ha raccontato Sara, l’importanza di unire le pratiche dell’arte al sociale rappresenta un progetto ambizioso ma importante, che lei stessa ha imparato nel corso dei suoi studi all’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Gli ultimi due interventi sono stati tenuti dalla collaboratrice di Casateonline Susanna Fumagalli, che ha voluto ricordare ''quanto sia importante e fondamentale che i media si prestino totalmente e con la giusta terminologia alla narrazione corretta degli abusi di genere e dei femminicidi'' e da alcune volontarie dell’associazione L'altra Metà del cielo.
Tra tutte, ricordiamo le parole pronunciate dalla presidente Bonfanti, che ha voluto evidenziare l’importanza della denuncia, illustrando i progetti messi in campo dal sodalizio anche nell’ambito della prevenzione, tra i quali gli incontri con gli alunni delle scuole medie della zona.
Importante infine ricordare la presenza delle Croce Rossa Italiana Comitato di Casatenovo, altra realtà a sostegno della capacità delle donne di reagire non solo di fronte alla violenza fisica, ma anche quando viene perpetrata violenza psicologica. L’incontro si è concluso dunque con un buffet aperto a tutti i partecipanti.
L’installazione, invece, sarà presente in Via Donatori di Sangue ancora per qualche giorno, per ricordare e sottolineare la battaglia delle istituzioni e delle realtà del territorio contro la violenza di genere.
I protagonisti del toccante momento svoltosi domenica pomeriggio a Barzanò
Tra i primi a prendere la parola, il presidente di CReA, Antonio Carrino, che ha voluto evidenziare l’importanza di ricordare - con diversi momenti aperti alla cittadinanza - la lotta contro la violenza di genere, sottolineando dunque come la cultura possa essere uno strumento concreto per diffondere conoscenza e portare con sé anche il rispetto del prossimo.
Antonio Carrino e Amalia Bonfanti
Anche il sindaco Gualtiero Chiricò si è detto felice di ospitare il momento, e grato perché il sodalizio cassaghese ha scelto proprio Barzanò come Comune in cui installare le ''scarpette rosse''. Il primo cittadino, peraltro, ha approfittato dell'occasione per ricordare come gli abusi nei confronti delle donne siano un problema insito nella cultura, e quanto sia necessario riconoscere questi fenomeni ed arginarli.
L'artista Sara Casiraghi
L’altro progetto, invece, si chiamava ''Fiori di loto'' ed era interamente realizzato attraverso origami fatti a mano da Sara. ''Il fiore di loto viene spesso paragonato al femminile perché, come l’utero, si allarga, si chiude e si autopurifica'' ha raccontato l’artista. ''Rappresenta spesso anche la capacità di elevarsi dal terreno e arrivare alla spiritualità, capire i problemi e saper denunciare'' ha concluso, tra gli applausi dei presenti. Come ci ha raccontato Sara, l’importanza di unire le pratiche dell’arte al sociale rappresenta un progetto ambizioso ma importante, che lei stessa ha imparato nel corso dei suoi studi all’Accademia delle Belle Arti di Brera.
