Si è concluso con successo il terzo ''Barzanò Book Festival''
Un pomeriggio speciale, alla scoperta di talenti emergenti, quello andato in scena sabato 24 maggio da Peregolibri, nell'ambito del Barzanò Book Festival, giunto quest’anno alla terza edizione. Una serie di appuntamenti interamente dedicati alla lettura hanno preso via lo scorso 17 maggio, riscuotendo ormai il consueto successo.
Tra workshop di spille e taccuini illustrati, quiz show culturali, appuntamenti in biblioteca, caffè letterali e presentazioni che hanno visto la presenza di autori come Luigi Mantovani e Marta Perego, sicuramente il Festival ha raccolto la presenza di decine e decine di barzanesi e non.

Particolarmente soddisfatti della buona riuscita dell'edizione il sindaco Gualtiero Chiricò e la presidente della Commissione Cultura Paola Pioppi. ''La varietà degli incontri, la presenza di tanti adulti, giovani e bambini, l’entusiasmo che si è respirato in ogni appuntamento, confermano quanto la cultura e i libri sappiano ancora creare occasioni di incontro e riflessione'' ha affermato il primo cittadino, cogliendo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita, passando dagli organizzatori, ai volontari e ai cittadini, che hanno reso il festival ''vivo'' grazie alla loro presenza.

Come ci ha detto invece la presidente Pioppi, la terza edizione è stata caratterizzata dalla varietà di proposte che sono andate al di là delle tradizionali presentazioni di libri.
''Oltre a proposte per le fasce di età più giovani, abbiamo scelto di inserire alcuni contenuti, sempre con valenza culturale, ma tali da poter raggiungere un pubblico differenziato e interessato alla cultura in generale'' ci ha detto. ''Nell’insieme, l’offerta variegata ha funzionato bene ed è stata apprezzata, sia dal pubblico che dagli ospiti ed è resa possibile anche grazie ai tanti firmatari del Patto per la lettura che hanno partecipato e organizzando alcune delle iniziative che hanno arricchito il programma'' ha proseguito, sottolineando come si intenda proseguire su questa strada, cercando allo stesso tempo di elevare ulteriormente la qualità dei contenuti della prossima edizione.

L’appuntamento di sabato in libreria, invece, è stato l’occasione per dare spazio non solo a voci – o meglio ''penne'' – già conosciute, ma anche a scrittori non così noti residenti nel nostro territorio, che amano e intraprendono la passione per raccontare storie. Erano cinque gli autori presenti: Giulia Calvani, Lorenzo Gambetta, Antonio Guerra, Edoardo Redaelli e Vittorio M. Pelliccioni. Ognuno di loro ha avuto modo di raccontare brevemente la propria opera, rispondendo inoltre alle curiosità e alle domande del pubblico; il tutto attraverso la guida del libraio Riccardo Rossi.

Ricordiamo ad esempio il primo intervento, quello in cui l’autore Gambetta ha introdotto il suo volume, un vero e proprio diario di viaggio e testimonianze intitolato ''Tra aquile e merli''. L'opera, come ha spiegato, introduce il lettore in un racconto di alcuni territori caratterizzati da una pace fragile, fatta dall’umanità delle persone ma non ancora stabile, ovvero l’Albania, il Kosovo e la Macedonia del Nord. ''Ho avuto la possibilità di realizzare un viaggio in bici attraverso questi territori, e qui sono entrato in contatto con la gente del posto, che mi ha raccontato aneddoti e testimonianze importanti'' ha spiegato.
Una cornice ben definita e con una forte attenzione all’aspetto geopolitico, che però lascia spazio ad una narrazione scorrevole con una serie di ''microstorie'' che in realtà rientrano all’interno di una vicenda molto più ampia, che racconta la vita e lo sviluppo di diversi territori.

Il secondo autore a presentare il suo libro è stato invece Antonio Guerra che, dopo un’entrata decisamente stupefacente, ha raccontato ai presenti il suo volume fantasy intitolato ''L’insurrezione''.
I tre protagonisti, giovani universitari, compiono un viaggio che li porta da Milano alla Romania, luogo ben noto per quanto riguarda tematiche fantasy proprio perché ha fatto da sfondo al romanzo classico Dracula. ''L’idea mi è venuta ben vent’anni fa, ma ho sempre nutrito un forte interesse per la letteratura dell’immaginario e del soprannaturale''.

Anche l’autore Edoardo Redaelli, che ha presentato il suo terzo romanzo ''Uno spicchio di sole'', ha trasportato il pubblico nel suo mondo: un universo in cui la figura femminile ha un ruolo potente e addirittura salvifico e in cui anche il cinema gioca la sua parte. Il romanzo tratta una storia di abbandono ma anche di adozione, di rinascita e luce, proprio come quel fascio luminoso che è visibile sulla copertina.

La quarta autrice a prendere parola è stata dunque la 23enne Giulia Calvani che nella sua autobiografia ''Volevo essere normale'' racconta la sua storia di ragazza autistica. Calvani è stata capace di emozionare il pubblico presente, narrando una storia fatta di tanto buio – bullismo, esclusione, sofferenza – ma anche di luce, grazie alla diagnosi a 21 anni di autismo. ''Fino ad un paio di anni fa vivevo nel buio, nessuno mi vedeva e indossavo una maschera per proteggermi, che a volte scivolava'' ha raccontato. ''La diagnosi per me ha rappresentato una luce, perché mi ha dato un regolamento per vivere nella società, accettandomi''.

L’ultimo a prendere la parola, in chiusura dello speed date letterario, è stato Vittorio Pelliccioni, che ha raccontato ai presenti il suo libro ''La stella di Niamh'', fantasy che parla di Liam, un ragazzino orfano che lavora come fabbro e compie alcuni furti ''innocenti''. Rispondendo alle domande postegli, l'autore ha raccontato come è nata l’idea di questo romanzo, il suo esordio letterario.
Insomma, un pomeriggio che è stato in grado di far scoprire nuove penne e nuove storie, rappresentativo dell’importanza di Festival letterari: perché, forse, la cultura è l’unica cosa che può salvare il nostro mondo alla deriva.
Tra workshop di spille e taccuini illustrati, quiz show culturali, appuntamenti in biblioteca, caffè letterali e presentazioni che hanno visto la presenza di autori come Luigi Mantovani e Marta Perego, sicuramente il Festival ha raccolto la presenza di decine e decine di barzanesi e non.
Particolarmente soddisfatti della buona riuscita dell'edizione il sindaco Gualtiero Chiricò e la presidente della Commissione Cultura Paola Pioppi. ''La varietà degli incontri, la presenza di tanti adulti, giovani e bambini, l’entusiasmo che si è respirato in ogni appuntamento, confermano quanto la cultura e i libri sappiano ancora creare occasioni di incontro e riflessione'' ha affermato il primo cittadino, cogliendo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita, passando dagli organizzatori, ai volontari e ai cittadini, che hanno reso il festival ''vivo'' grazie alla loro presenza.
Giulia Calvani
Come ci ha detto invece la presidente Pioppi, la terza edizione è stata caratterizzata dalla varietà di proposte che sono andate al di là delle tradizionali presentazioni di libri.
''Oltre a proposte per le fasce di età più giovani, abbiamo scelto di inserire alcuni contenuti, sempre con valenza culturale, ma tali da poter raggiungere un pubblico differenziato e interessato alla cultura in generale'' ci ha detto. ''Nell’insieme, l’offerta variegata ha funzionato bene ed è stata apprezzata, sia dal pubblico che dagli ospiti ed è resa possibile anche grazie ai tanti firmatari del Patto per la lettura che hanno partecipato e organizzando alcune delle iniziative che hanno arricchito il programma'' ha proseguito, sottolineando come si intenda proseguire su questa strada, cercando allo stesso tempo di elevare ulteriormente la qualità dei contenuti della prossima edizione.
Lorenzo Gambetta
L’appuntamento di sabato in libreria, invece, è stato l’occasione per dare spazio non solo a voci – o meglio ''penne'' – già conosciute, ma anche a scrittori non così noti residenti nel nostro territorio, che amano e intraprendono la passione per raccontare storie. Erano cinque gli autori presenti: Giulia Calvani, Lorenzo Gambetta, Antonio Guerra, Edoardo Redaelli e Vittorio M. Pelliccioni. Ognuno di loro ha avuto modo di raccontare brevemente la propria opera, rispondendo inoltre alle curiosità e alle domande del pubblico; il tutto attraverso la guida del libraio Riccardo Rossi.
Antonio Guerra
Ricordiamo ad esempio il primo intervento, quello in cui l’autore Gambetta ha introdotto il suo volume, un vero e proprio diario di viaggio e testimonianze intitolato ''Tra aquile e merli''. L'opera, come ha spiegato, introduce il lettore in un racconto di alcuni territori caratterizzati da una pace fragile, fatta dall’umanità delle persone ma non ancora stabile, ovvero l’Albania, il Kosovo e la Macedonia del Nord. ''Ho avuto la possibilità di realizzare un viaggio in bici attraverso questi territori, e qui sono entrato in contatto con la gente del posto, che mi ha raccontato aneddoti e testimonianze importanti'' ha spiegato.
Una cornice ben definita e con una forte attenzione all’aspetto geopolitico, che però lascia spazio ad una narrazione scorrevole con una serie di ''microstorie'' che in realtà rientrano all’interno di una vicenda molto più ampia, che racconta la vita e lo sviluppo di diversi territori.
Il secondo autore a presentare il suo libro è stato invece Antonio Guerra che, dopo un’entrata decisamente stupefacente, ha raccontato ai presenti il suo volume fantasy intitolato ''L’insurrezione''.
I tre protagonisti, giovani universitari, compiono un viaggio che li porta da Milano alla Romania, luogo ben noto per quanto riguarda tematiche fantasy proprio perché ha fatto da sfondo al romanzo classico Dracula. ''L’idea mi è venuta ben vent’anni fa, ma ho sempre nutrito un forte interesse per la letteratura dell’immaginario e del soprannaturale''.
Anche l’autore Edoardo Redaelli, che ha presentato il suo terzo romanzo ''Uno spicchio di sole'', ha trasportato il pubblico nel suo mondo: un universo in cui la figura femminile ha un ruolo potente e addirittura salvifico e in cui anche il cinema gioca la sua parte. Il romanzo tratta una storia di abbandono ma anche di adozione, di rinascita e luce, proprio come quel fascio luminoso che è visibile sulla copertina.
Edoardo Redaelli
La quarta autrice a prendere parola è stata dunque la 23enne Giulia Calvani che nella sua autobiografia ''Volevo essere normale'' racconta la sua storia di ragazza autistica. Calvani è stata capace di emozionare il pubblico presente, narrando una storia fatta di tanto buio – bullismo, esclusione, sofferenza – ma anche di luce, grazie alla diagnosi a 21 anni di autismo. ''Fino ad un paio di anni fa vivevo nel buio, nessuno mi vedeva e indossavo una maschera per proteggermi, che a volte scivolava'' ha raccontato. ''La diagnosi per me ha rappresentato una luce, perché mi ha dato un regolamento per vivere nella società, accettandomi''.
Vittorio Pelliccioni intervistato da Valentina Sirtori
L’ultimo a prendere la parola, in chiusura dello speed date letterario, è stato Vittorio Pelliccioni, che ha raccontato ai presenti il suo libro ''La stella di Niamh'', fantasy che parla di Liam, un ragazzino orfano che lavora come fabbro e compie alcuni furti ''innocenti''. Rispondendo alle domande postegli, l'autore ha raccontato come è nata l’idea di questo romanzo, il suo esordio letterario.
Insomma, un pomeriggio che è stato in grado di far scoprire nuove penne e nuove storie, rappresentativo dell’importanza di Festival letterari: perché, forse, la cultura è l’unica cosa che può salvare il nostro mondo alla deriva.
S.L.F.