Nameless Festival: in 90.000 alla Poncia per l'ultima edizione ad Annone

Si è chiuso il Nameless Festival 2025, dopo aver attraversato giornate di sole e persino una leggera pioggia nell’ultima serata, quasi a voler dare un tocco epico alla chiusura. Per un lungo fine settimana, la musica ha risuonato forte nella pianura de La Poncia, l’enorme area di oltre 400.000 metri quadrati dove dal 2022 si tiene questo evento, diventato negli anni uno dei più attesi d’Europa.
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Un addio speciale, quello tra Annone Brianza, Molteno e Bosisio Parini, che ha accolto l’edizione per l’ultima volta: dal 2026 infatti, il Festival tornerà alle origini, trasferendosi nell’area del Bione a Lecco, dove tutto ha avuto inizio. Ma quest’anno, il congedo si è trasformato in una vera e propria celebrazione: oltre 90.000 persone hanno attraversato i varchi del Festival per immergersi in un’esperienza fuori dal tempo, scandita da quattro palchi imponenti e decine di artisti internazionali e italiani: il Main Stage, la Fructis Arena, la Nameless Tent Molinari e il Red Bull Energy Zone. Il festival cambia, evolve, innova, ma non dimentica mai il suo obiettivo più importante: regalare al pubblico l’esperienza musicale più intensa e indimenticabile possibile.
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La giornata conclusiva ha avuto il sapore di un vero climax emozionale. Sul Main Stage, cuore pulsante dell’arena, si sono alternati le sonorità euforiche di BUNT, il ritmo trascinante di Mr Belt & Wezol, l’energia contagiosa di Interplanetary Criminal, la freschezza del duo gladde paling e l’eleganza musicale di Albert Marzinotto. La chiusura è stata affidata agli artisti americani di fama mondiale come The Chainsmokers, tra i nomi più attesi dell’intera line-up, insieme a Martin Garrix nella seconda serata.
Nel frattempo, la Nameless Tent by Molinari, tempio della musica elettronica e techno, è diventata un vortice di bassi e luci grazie alle performance di Luca Agnelli che ha portato pubblico in delirio fino alla fine, Stella Bossi, T78, ZAPRAVKA, e una lunga serie di altri artisti, tra cui Rodia, vincitore del Nameless Contest, che ha dimostrato di essere pronto per calcare palcoscenici importanti.
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Alla Fructis Arena si è respirata tutta la potenza della scena urban italiana ed europea: tra i nomi più acclamati Nerissima Serpe + Papa V, 22simba, Sayf, Low-Red, Datkid, Suspect CB e Joseph. Un mix di energia, liriche taglienti e nuove vibrazioni sonore che hanno infiammato il pubblico fino a notte fonda.
La Red Bull Energy Zone, infine, ha proposto un viaggio nella house e nella disco più sofisticata e coinvolgente, con David Morales, Dave Lee, The Illustrious Black, Natasha Diggs, e altri protagonisti come Dirty Channels e Minna. In giornata, il pubblico ha vissuto la carica di AQUAFREDDA, altro vincitore del Nameless Contest.
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La serata precedente aveva già fatto ballare ogni angolo del Festival. Martin Garrix, headliner della domenica, ha scatenato una folla in delirio con un set potente e memorabile. Prima di lui, il carismatico Don Diablo aveva acceso la sera con un’esibizione ipnotica, anticipato da Malaa, il misterioso DJ con il passamontagna, che ha portato sonorità deep e coinvolgenti.
Una delle sorprese più apprezzate è stato il debutto a Nameless di Jaden Bojsen, giovane talento tedesco, che ha aperto il suo show con una promessa: "Vi porto a Ibiza". E così è stato, con una selezione musicale che ha evocato immediatamente l'atmosfera dell'isola. Grande entusiasmo anche per Merk & Kremont che, alla loro decima partecipazione a Nameless Festival hanno regalato al pubblico un’anteprima esclusiva della loro prossima uscita realizzata con Jovanotti, generando un’onda di entusiasmo collettivo.
Tra gli altri protagonisti della serata: Juicy M, Rudeejay e Vittilucchi, che hanno mantenuto altissimo il livello di energia e partecipazione del pubblico.
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Sotto il tendone della Nameless Tent, si è vissuto un viaggio elettronico con performance serrate e immersive: da Sub Focus e Dimension, fino a Friction, Delta Heavy, Charlie Tee e Trip Brothaz. Anche qui, spazio ai nuovi talenti con il vincitore del Nameless Contest, FRNZ, che ha dimostrato carisma e qualità.
Sulla Fructis Arena, la scena rap e urban ha dato spettacolo con artisti come Kid Yugi, Astro, Bello Figo, Epoque, Sillyelly, Angie, Lorenzza e Welo. Il pubblico ha cantato, ballato e abbracciato un universo musicale ricco di contaminazioni e nuove identità.
Menzione speciale anche per la Red Bull Energy Zone, dove è andato in scena il nuovo format Less Names, caratterizzato da due semplici regole: niente telefoni e lineup segreta. Un’esperienza di pura immersione musicale, dove l’unico protagonista era il suono.
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Nameless non è solo musica: è una filosofia, un luogo dove ognuno può sentirsi libero di essere se stesso (lo avevamo raccontato QUI). Lo si vede ovunque, nei look originali e nei sorrisi delle persone. Glitter, frange, stivali texani, abiti trasparenti, ma anche chi sceglie la semplicità di una maglietta e un paio di jeans: tutto è lecito, tutto è accettato. Per chi ha vissuto Nameless Festival per la prima volta, l’esperienza è stata subito totalizzante: un abbraccio sonoro e visivo che conquista e lascia il segno, confermando di aver fatto la scelta giusta nel dire "sì" a questo viaggio.
La gigantesca scritta ''Nameless'', realizzata con fiori sintetici coloratissimi, è una tappa fissa per una foto da condividere con i social. Ma la vera bellezza è nell’atmosfera, quella di chi si gode la musica senza pressioni, tra drink, risate e abbracci con gli amici di sempre o con volti nuovi conosciuti tra la folla.
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L’edizione 2025 ha confermato la grande attenzione dell’organizzazione per il comfort del pubblico, che vuole essere fidelizzato mediante un’esperienza che migliora ogni anno. L’intera area era cashless, senza necessità di token o carte fisiche. Gratuiti sono anche shuttle, navette, accesso ai parcheggi e distribuzione dell’acqua in tutta l’area interna hanno reso l’esperienza più semplice e sostenibile. Inoltre, sono stati posizionati tappeti in erba sintetica e scarti lignei per facilitare la camminata e assorbire l’umidità nei punti più critici.
Numerosi i food point dislocati in tutta l’area, con proposte che andavano dalla pizza alla cucina vegana, fino alle opzioni gluten free.
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''Martin Garrix senza dubbio è stato l'artista che ha raccolto il maggior numero di persone. Lo sapevamo da tempo, ma devo dire che anche le altre giornate ci hanno ampiamente soddisfatti. Abbiamo così raggiunto tutti gli obiettivi che c'eravamo prefissati: ora occhi e testa puntati sul doppio festival del 2026'' ha dichiarato Alberto Fumagalli, CEO di Nameless Festival.
Il 2025 ha infatti segnato l’ultima edizione a La Poncia. Dal 2026 il Nameless tornerà a Lecco, sullo sfondo del Lago di Como, in una location che promette un mix tra natura, paesaggio e musica. Ma prima, ci sarà spazio per un altro appuntamento speciale: la Nameless Winter Edition, prevista per sabato 14 e domenica 15 febbraio 2026 a Barzio, nel cuore delle montagne della Valsassina, già storica sede del Festival tra il 2015 e il 2019.
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Non tutti i partecipanti hanno accolto con entusiasmo la scelta di suddividere il Festival in due momenti distinti, ma per molti giovani del territorio, il fatto che la prossima edizione resti comunque all’interno della provincia lecchese è stato percepito come un segnale positivo e rassicurante.
Anche sotto il profilo organizzativo, il festival ha dimostrato ancora una volta efficienza e solidità: ingressi e uscite ben scaglionati, controlli accurati, una viabilità attentamente monitorata e gestita, hanno permesso di accogliere in sicurezza una media di 30.000 persone al giorno, mantenendo ordine e fluidità anche nei momenti di maggior afflusso.
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Soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione il sindaco di Annone Brianza, Luca Marsigli che si è espresso in merito al trasferimento: ''Si chiude con la Festa della Repubblica anche il Nameless sul territorio annonese con un bilancio positivo anche grazie alla sinergica collaborazione con le forze dell’ordine attraverso le quali si è assicurato sia un afflusso che un deflusso ordinato dalla zona del festival. Ringrazio in particolare la Polizia Locale di Annone ed Oggiono che ha presidiato il territorio di Annone e la Protezione Civile del Comune di Annone d Brianza per il costante impegno dei suoi volontari durante i tre giorni del Festival. Quanto al trasferimento dell’evento, ne ribadisco che sia una scelta societaria; da parte delle amministrazioni comunali coinvolte ritengo come negli anni vi sia stata la massima collaborazione per la buona riuscita del festival musicale, non vedo allo stato problematiche a che in futuro possa essere riprogrammato l’evento''.

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L’amministrazione comunale di Molteno si è dichiarata soddisfatta anche quest’anno per il coordinamento delle esigenze organizzative legate all’alta affluenza: ''La gestione è andata bene sempre con qualche complicazione dovuta al numeroso afflusso di gente - ha confermato il sindaco Giuseppe Chiarella - basti pensare che domenica c’erano 30.000 persone, quindi la quantità di ragazzi che si è riversata su Molteno è stata davvero copiosa però, grazie al coordinamento tra amministrazione comunale, polizia locale e protezione civile, tutto è andato molto bene. Questo con le difficoltà del caso: stiamo parlando di un piccolo paese che si vede attraversare da migliaia di veicoli in poche ore. Quindi compatibilmente con quelle che sono le circostanze del caso. Mi dispiace che l’anno prossimo non si terrà più sul nostro territorio perchè è un evento che ha sempre portato colore nel nostro paese. Questa è la scelta dell’organizzatore ma posso dire che abbiamo fatto di tutto perchè quest’evento potesse rimanere sul territorio''.
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Il vicesindaco Guido Anghileri, sul posto nei tre giorni di manifestazione, ha confermato: ''L’edizione di quest’anno è stata sicuramente la più complicata e impegnativa. La chiusura del ponte di Viale Consolini ci ha obbligato ad una serie di chiusure delle strade e di modifiche alla viabilità. Molteno è stato il comune più coinvolto dall’evento: i parcheggi, della zona industriale, stazione cimitero, centro paese, senza contare quelli di tutti i comuni limitrofi, hanno portato migliaia di persone a riversarsi nel nostro paese verso l’ingresso del festival di Via Aldo Moro. In particolare nella giornata di domenica, è stato incredibile vedere migliaia di persone in ingresso ed uscita dal festival. Ciò ha comportato un supplemento di lavoro alla nostra polizia locale ed alla protezione civile che vorrei personalmente ringraziare per l’incredibile lavoro svolto e come hanno gestito ogni situazione. A supporto del festival, Nameless ha anche allestito un campeggio nella zona del centro sportivo comunale''.
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''Nelle quattro edizioni svolte ad Annone - ha aggiunto l'amministratore - abbiamo cercato di supportare al 100% l’evento e siamo orgogliosi del nostro contributo che ritengo sia stato molto prezioso. I cittadini hanno vissuto l’evento felici, nonostante qualche naturale disagio, nel vedere tanti giovani animare il paese per goderti una grande festa della musica. Personalmente, nonostante il grande impegno che l’evento ha comportato, spiace sia l’ultima edizione, in questi anni si è creato un rapporto di stima reciproca con l’ideatore Alberto Fumagalli, a cui faccio un grande in bocca al lupo per le prossime edizioni e chissà che in futuro non possa tornare nella location di annone, dopo il ritorno a Lecco ed a Barzio sarebbe la perfetta chiusura del cerchio''.
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Per l’ultima volta, La Poncia si è trasformata in un cuore pulsante di musica, sorrisi e giovinezza, accogliendo migliaia di giovani venuti da ogni parte, ognuno con la propria storia, ma tutti con lo stesso desiderio: perdersi nella musica e ritrovarsi in un battito collettivo. I partecipanti hanno camminato e si sono stesi su quei prati, ballato sotto le luci dei palchi, respirato libertà e condivisione a pieni polmoni. E ora che le casse tacciono e il cielo è tornato silenzioso, resta il ricordo di quelle emozioni vive, indelebili. Resteranno le note nelle vene, le emozioni tra le dita, i sorrisi impressi nei ricordi, come glitter rimasti sulla pelle dopo una lunga notte.
A ognuno rimarranno nel cuore le vibrazioni di un’esperienza che va oltre la musica: quella di sentirsi parte di qualcosa di più grande, anche solo per tre giorni. Un ultimo abbraccio collettivo a questo luogo che, per un fine settimana, è stato un sogno a occhi aperti. Anche quando altrove si riaccenderanno i riflettori, questo luogo sarà per sempre il posto dove, per un attimo, il tempo si è fermato. E dove tutto è stato possibile.
M.Mau.
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