Tumore alla vescica e fumo. Correlazioni, rischi, esami. Intervista all'urologo dr. Fabio Leva della Clinica Diagnostica di Carnate

Messaggio promozionale
Il 31 maggio si è celebrata la "Giornata mondiale senza tabacco" istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare la popolazione sui danni causati all'organismo dalla sua assunzione.
Si stima che in Italia il consumo di tabacco sia una delle principali cause di morte e di malattia prevenibile. Per questo le campagne di sensibilizzazione, specialmente nei giovani, assumono un particolare significato.
Idealmente si associano le conseguenze del fumo a danni riportati alle vie respiratorie. In realtà i rischi cui il soggetto fumatore va incontro sono molti di più. Uno di questi è il tumore alla vescica.
Ne abbiamo discusso con il dottor Fabio Leva, urologo e andrologo presso la Clinica Diagnostica di Carnate, che avevamo intervistato lo scorso mese di luglio (CLICCA QUI per l’articolo).
DottorLevaUrologoFumo2.jpg (50 KB)
Dottor Leva, fumo e tumore alla vescica. Quale è la correlazione e quanto profondi i potenziali danni?
Siamo abituati a pensare ai danni causati solo nel punto di ingresso del fumo, ossia le vie aeree, dimenticando il processo di eliminazione di queste sostanze. Molti cancerogeni inalati passano dalle vie aeree nel circolo sanguigno che li trasporta ai reni, che a loro volta li espellono nelle urine. Mentre i precedenti passaggi sono rapidi, le urine - dopo essere state prodotte - possono stazionare per ore all'interno della vescica (ad esempio durante la notte) e ciò fornisce molto tempo alle sostanze tossiche per svolgere la loro azione dannosa sull'epitelio di rivestimento di quest'organo.


Quale è la probabilità che il soggetto fumatore sviluppi più facilmente un tumore alla vescica rispetto a un soggetto non fumatore? 
Circa 2/3 dei tumori alla vescica sono causati dal fumo. Questo dato è ancora più notevole se si considera che la maggior parte dei tumori non correlati al fumo hanno altre cause ben identificabili: età molto avanzata, esposizione professionale a solventi e idrocarburi, radioterapie pelviche, schistosomiasi. Pertanto - escludendo questi gruppi a rischio - nel resto della popolazione la stragrande maggioranza dei tumori vescicali ha come principale causa il tabagismo. Tradotto in numeri, fumare comporta un rischio triplo di tumore alla vescica rispetto a un soggetto con le stesse caratteristiche ma non fumatore, rischio che aumenta incrementando il numero complessivo di sigarette fumate.


Quali esami si possono effettuare per diagnosticare la malattia?
Come quasi tutti i tumori maligni, anche quello della vescica è, nelle prime fasi, generalmente asintomatico. La sua manifestazione tipica è l'ematuria, ossia la presenza di sangue nelle urine, in particolare quando questa non si correla ad altri sintomi o a situazioni particolari, ma si presenta in modo casuale. All'inizio la presenza di sangue non è rilevabile a occhio nudo ma solo mediante l'analisi di laboratorio, per questo è consigliabile eseguire periodicamente un semplice “esame completo delle urine”, soprattutto nei fumatori e nelle persone con altri fattori di rischio. Anche l'ecografia consente di diagnosticare una quota significativa di neoplasie vescicali, escludendo purtroppo le forme “piatte”, che non sono visibili con questa metodica. Quando il sospetto è consistente, l'esame principe è la cistoscopia, una procedura che permette di vedere con una fibra ottica all'interno del lume vescicale.
DottorLevaUrologoFumo1.jpg (64 KB)
Qual è l'impatto di un tumore alla vescica?
Stiamo parlando del cancro delle vie urinarie più comune e uno dei più comuni in assoluto (in particolare fra gli uomini, che hanno quattro volte più probabilità di svilupparlo rispetto alle donne). Il rischio di morte è relativamente basso ma ancora significativo, attestandosi al 20% a cinque anni dalla diagnosi. Il grande impatto di questa malattia è però sulla qualità di vita: dopo il primo intervento endoscopico di rimozione è previsto un lungo protocollo di cistoscopie periodiche per l'alta frequenza di recidive locale; il trattamento di queste ultime comprende nuovi interventi e terapie endovescicali, comportando ulteriori disagi. La tendenza al sanguinamento del tessuto neoplastico, inoltre, può causare ritenzioni urinarie acute da coaguli, con necessità di accessi al Pronto Soccorso, posizionamenti di cateteri, lavaggi vescicali, ricoveri, ecc.
Per le forme localmente invasive - meno di un terzo dei casi - sono previsti interventi chirurgici che contemplano la derivazione delle urine in uno o due sacchetti posizionati sull'addome, una condizione gestibile e ben tollerata, ma invalidante.
In linea di massima si tratta di un tumore che causa numerosi problemi e fastidi anche nei pazienti con prognosi buona.


I danni possono essere irreversibili? E una volta smesso di fumare, si può “riavvolgere il nastro”?
Parzialmente. La statistica ci dice che il rischio di neoplasia vescicale si riduce del 40% dopo un anno dall'ultima sigaretta e del 60% dopo 25 anni, restando quindi sempre un po' superiore al non fumatore. Nel complesso si stima che gli ex fumatori abbiano un rischio pari a poco più di una volta e mezzo maggiore rispetto ai non fumatori.
Questi dati hanno però un margine d'errore ampio, poiché dipendono da quante sigarette sono state fumate nel corso della vita. È banale dirlo, ma una persona che ha fumato 20 sigarette al giorno per 30 anni ha accumulato molti più danni ai tessuti di un'altra che ne ha fumate 5 al giorno per 10 anni, ad esempio. Ognuno “personalizza” il suo “stile” di fumo: può iniziare a un'età più precoce o più avanzata, può consumare prodotti diversi (sigarette, tabacco, sigari, pipa, cannabis, sigarette elettroniche, ecc), può fumare in modo discontinuo smettendo per lunghi periodi, può non essere regolare nella quantità quotidiana di sigarette, può sommare altri fattori di rischio come l'alcool o l'esposizione professionale, ecc. Tali variabili rendono molto difficile una stima precisa ma, nonostante le incertezze sui numeri, quello che sappiamo con sicurezza è che meno si fuma minori sono le probabilità di sviluppare un tumore alla vescica,. Il consiglio per ogni fumatore è quindi di cercare di abbandonare questo vizio il prima possibile.


Clinica Diagnostica Dott. Lorenzo Trezza
Via Volta 31A/35A, Carnate (MB)
Phone +39 039.672488
E-mail: info@clinicadiagnostica.it
www.clinicadiagnostica.it/
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.