Ha sede a Barzanò lo 'Swatt Club' che grazie a Conca si è guadagnato il titolo italiano
Filippo Conca è il nuovo campione italiano di ciclismo. È la storia emozionante di questi giorni, la favola che da domenica pomeriggio sta letteralmente facendo il giro non solo della Penisola, ma di tutto il mondo. Ci sono fan in delirio e tanti curiosi che si stanno chiedendo da dove arrivi lo Swatt Club, la squadra di ''non professionisti'' di cui fa parte Conca, giornalisti che si affannano per andare alla ricerca di informazioni riguardanti una realtà che avevano sottovalutato.
È la storia del Davide contro Golia, di un gruppo di ciclisti definiti “amatori” che la mettono nel sacco a fior fiori di corridori abituati a vincere tappe dei grandi giri. Si sta scrivendo davvero tanto, spesso lanciandosi in voli pindarici con un po’ di fantasia, ma se vi dicessimo che tutto è partito dal nostro territorio? No, non stiamo esagerando perché la favola dell’ormai popolare Swatt Club inizia tutto da Barzanò, il direttore sportivo del team Giorgio Brambilla è originario di Dolzago, il nuovo campione italiano, Filippo Conca, è un lecchese di Bellano, insomma, anche noi stiamo finendo nell’occhio del ciclone.

Tutto inizia poco prima del 2013 dalla mente del poi presidente Carlo Beretta che insieme ad alcuni amici appassionati di ciclismo tra cui Francesco De Candido, detto ''Kaiser'', decide di aprire un blog chiamato Solowattaggio. È l’inizio di un progetto incredibile, il racconto puro e sincero delle corse attira subito tantissimi seguaci costituendo una vera e propria community che si arrocca intorno al sito e alle pagine social in cui esprimono tutta la loro passione competitiva. Nel 2017 arriva la prima svolta, nasce l’Asd Swatt club, un’associazione sportiva che già nel nome comunica l’idea di gruppo e di famiglia, un vero e proprio club amatoriale con cui chiunque, semplicemente associandosi, può provare l’ebrezza di una gara. Da subito la filosofia è chiara: libertà di espressione, di essere se stessi e soprattutto l’agonismo, life is racing e racing is life. I body diventano un simbolo di quel movimento, linee essenziali, nessuno sponsor e in poco tempo appaiono ovunque, dalle granfondo alle prove di triathlon, swatt club spicca il volo.

La sede è a Barzanò nella zona retrostante il Consorzio Agrario, dei capannoni industriali che si trasformano nel cuore pulsante di un piccolo gruppo che poco alla volta è diventato gigantesco. Passando sulla strada principale una piccola insegna ''Swatt Club'' ne indica la collocazione, in molti neppure se ne sono mai accorti e invece la squadra cresce e oggi può contare su oltre un migliaio di affiliati. Nel 2024 c’è il passo decisivo, viene formata una squadra elite per ospitare tutti gli atleti over 23 che si ritrovano senza contratto con l’obiettivo di rilanciarli, una vera e propria sfida che gettano ad un movimento ciclistico che punta ad avere corridori sempre più giovani escludendo tutti gli altri. L’anno scorso rilanciano il danese Asbjorn Hellemose che ritorna poi a gareggiare nella massima categoria, partecipano a gran fondo, gare di ''seconda fascia'' e intanto accumulano punti per poter partecipare alla rassegna tricolore, poi due giorni fa arriva il colpaccio: Filippo Conca diventa il nuovo campione italiano.

Nei 228 km della prova del campionato italiano da Trieste a Gorizia lo Swatt Club, alla prima vera e esperienza tra atleti professionisti, domina letteralmente la corsa, prima mandando due atleti in fuga e poi, nei momenti decisivi Filippo Conca e Mattia Gaffuri (che vive ad Erba e sarà poi quinto al traguardo) ritrovano davanti con altri tre atleti e si giovano così la vittoria. Il lecchese taglia il traguardo incredulo, poi si lascia andare alle emozioni.

''Tutto quello che ho passato per colpa di sto ciclismo'' dice Filippo tra le lacrime inquadrato dalla tv mentre viene abbracciato da un tifoso e riceve i complimenti dai suoi avversari. Alle sue spalle arrivano da Jonathan Milan a Filippo Ganna, tutti gli atleti più attesi nella rassegna tricolore. Si tratta della rivincita personale del bellanese che non è semplicemente ''un amatore che ha vinto il campionato italiano'' come ha scritto qualcuno, ma un corridore fatto e finito che rischiava di appendere la bici al chiodo. Classe 1998, Filippo è passato professionista nel 2021 con la squadra World Tour (di massima categoria) Lotto Soudal con cui ha partecipato a grandi corse del panorama internazionale come il Tour de Suisse e la Vuelta di Spagna. Dopo due anni a lavorare come gregario, passa alla professional q36.5 insieme all’amico besanese Giacomo Nizzolo, ma nel 2024 tutto finisce bruscamente. Nonostante il grande lavoro per i compagni, non gli rinnovano il contratto, nessuna formazione lo vuole nel proprio organico e il bellanese rischia di appendere la bici al chiodo. Intanto segue il suo piano b, apre un bed and breakfast e prende la patente nautica; poi lo Swatt club gli lancia la scialuppa di salvataggio dandogli una nuova possibilità. Nel 2025 partecipa a delle gare gravel e a quelle su strada di quarta fascia, ha degli infortuni ma non perde mai di vista il suo obiettivo: provare a far saltare il banco al campionato italiano.

Dire che il team di Barzanò ha fatto la storia sembra quasi riduttivo perché statistiche alla mano è successo un fatto eccezionale. Secondo la classificazione dei team ciclistici al primo posto esistono le world tour (per intenderci il team uae di pogacar), poi le professional, le continental e solo in quarta fascia i club che possono partecipare ad un ridotto numero di gare e non certo con i grandi nomi. Fino a qualche anno fa formazioni di questa tipologia non erano ammesse al normale campionato italiano, a loro era riservata la gara degli ''elite senza contratto'', una competizione che non esiste più già da prima del covid e così domenica lo Swatt club si è ritrovato a gareggiare con degli autentici squadroni. La formazione lecchese ha dominato la gara e ha portato così a casa un titolo italiano destinato a fare la storia, i motivi? Non solo non era mai successa una cosa del genere, ma attualmente Filippo Conca non è considerabile un atleta professionista in quanto non ha una squadra definibile tale.

E' una storia surreale che sta generando l’entusiasmo di tutti, intanto nella sede di Barzanò sono apparsi degli striscioni per celebrare il grande traguardo. Il presidente Carlo Beretta ci ha accolti per fare qualche scatto con tanta soddisfazione e ancora molta emozione. E’ una favola magica, una piccola e potente rivoluzione che sta già scuotendo il panorama ciclistico italiano, tutto è partito da una grande passione e dal nostro territorio, speriamo di potervi raccontare tutti i grandiosi capitoli successivi.
È la storia del Davide contro Golia, di un gruppo di ciclisti definiti “amatori” che la mettono nel sacco a fior fiori di corridori abituati a vincere tappe dei grandi giri. Si sta scrivendo davvero tanto, spesso lanciandosi in voli pindarici con un po’ di fantasia, ma se vi dicessimo che tutto è partito dal nostro territorio? No, non stiamo esagerando perché la favola dell’ormai popolare Swatt Club inizia tutto da Barzanò, il direttore sportivo del team Giorgio Brambilla è originario di Dolzago, il nuovo campione italiano, Filippo Conca, è un lecchese di Bellano, insomma, anche noi stiamo finendo nell’occhio del ciclone.

Al centro Filippo Conca
Tutto inizia poco prima del 2013 dalla mente del poi presidente Carlo Beretta che insieme ad alcuni amici appassionati di ciclismo tra cui Francesco De Candido, detto ''Kaiser'', decide di aprire un blog chiamato Solowattaggio. È l’inizio di un progetto incredibile, il racconto puro e sincero delle corse attira subito tantissimi seguaci costituendo una vera e propria community che si arrocca intorno al sito e alle pagine social in cui esprimono tutta la loro passione competitiva. Nel 2017 arriva la prima svolta, nasce l’Asd Swatt club, un’associazione sportiva che già nel nome comunica l’idea di gruppo e di famiglia, un vero e proprio club amatoriale con cui chiunque, semplicemente associandosi, può provare l’ebrezza di una gara. Da subito la filosofia è chiara: libertà di espressione, di essere se stessi e soprattutto l’agonismo, life is racing e racing is life. I body diventano un simbolo di quel movimento, linee essenziali, nessuno sponsor e in poco tempo appaiono ovunque, dalle granfondo alle prove di triathlon, swatt club spicca il volo.
La sede è a Barzanò nella zona retrostante il Consorzio Agrario, dei capannoni industriali che si trasformano nel cuore pulsante di un piccolo gruppo che poco alla volta è diventato gigantesco. Passando sulla strada principale una piccola insegna ''Swatt Club'' ne indica la collocazione, in molti neppure se ne sono mai accorti e invece la squadra cresce e oggi può contare su oltre un migliaio di affiliati. Nel 2024 c’è il passo decisivo, viene formata una squadra elite per ospitare tutti gli atleti over 23 che si ritrovano senza contratto con l’obiettivo di rilanciarli, una vera e propria sfida che gettano ad un movimento ciclistico che punta ad avere corridori sempre più giovani escludendo tutti gli altri. L’anno scorso rilanciano il danese Asbjorn Hellemose che ritorna poi a gareggiare nella massima categoria, partecipano a gran fondo, gare di ''seconda fascia'' e intanto accumulano punti per poter partecipare alla rassegna tricolore, poi due giorni fa arriva il colpaccio: Filippo Conca diventa il nuovo campione italiano.
Nei 228 km della prova del campionato italiano da Trieste a Gorizia lo Swatt Club, alla prima vera e esperienza tra atleti professionisti, domina letteralmente la corsa, prima mandando due atleti in fuga e poi, nei momenti decisivi Filippo Conca e Mattia Gaffuri (che vive ad Erba e sarà poi quinto al traguardo) ritrovano davanti con altri tre atleti e si giovano così la vittoria. Il lecchese taglia il traguardo incredulo, poi si lascia andare alle emozioni.
''Tutto quello che ho passato per colpa di sto ciclismo'' dice Filippo tra le lacrime inquadrato dalla tv mentre viene abbracciato da un tifoso e riceve i complimenti dai suoi avversari. Alle sue spalle arrivano da Jonathan Milan a Filippo Ganna, tutti gli atleti più attesi nella rassegna tricolore. Si tratta della rivincita personale del bellanese che non è semplicemente ''un amatore che ha vinto il campionato italiano'' come ha scritto qualcuno, ma un corridore fatto e finito che rischiava di appendere la bici al chiodo. Classe 1998, Filippo è passato professionista nel 2021 con la squadra World Tour (di massima categoria) Lotto Soudal con cui ha partecipato a grandi corse del panorama internazionale come il Tour de Suisse e la Vuelta di Spagna. Dopo due anni a lavorare come gregario, passa alla professional q36.5 insieme all’amico besanese Giacomo Nizzolo, ma nel 2024 tutto finisce bruscamente. Nonostante il grande lavoro per i compagni, non gli rinnovano il contratto, nessuna formazione lo vuole nel proprio organico e il bellanese rischia di appendere la bici al chiodo. Intanto segue il suo piano b, apre un bed and breakfast e prende la patente nautica; poi lo Swatt club gli lancia la scialuppa di salvataggio dandogli una nuova possibilità. Nel 2025 partecipa a delle gare gravel e a quelle su strada di quarta fascia, ha degli infortuni ma non perde mai di vista il suo obiettivo: provare a far saltare il banco al campionato italiano.

Dire che il team di Barzanò ha fatto la storia sembra quasi riduttivo perché statistiche alla mano è successo un fatto eccezionale. Secondo la classificazione dei team ciclistici al primo posto esistono le world tour (per intenderci il team uae di pogacar), poi le professional, le continental e solo in quarta fascia i club che possono partecipare ad un ridotto numero di gare e non certo con i grandi nomi. Fino a qualche anno fa formazioni di questa tipologia non erano ammesse al normale campionato italiano, a loro era riservata la gara degli ''elite senza contratto'', una competizione che non esiste più già da prima del covid e così domenica lo Swatt club si è ritrovato a gareggiare con degli autentici squadroni. La formazione lecchese ha dominato la gara e ha portato così a casa un titolo italiano destinato a fare la storia, i motivi? Non solo non era mai successa una cosa del genere, ma attualmente Filippo Conca non è considerabile un atleta professionista in quanto non ha una squadra definibile tale.
E' una storia surreale che sta generando l’entusiasmo di tutti, intanto nella sede di Barzanò sono apparsi degli striscioni per celebrare il grande traguardo. Il presidente Carlo Beretta ci ha accolti per fare qualche scatto con tanta soddisfazione e ancora molta emozione. E’ una favola magica, una piccola e potente rivoluzione che sta già scuotendo il panorama ciclistico italiano, tutto è partito da una grande passione e dal nostro territorio, speriamo di potervi raccontare tutti i grandiosi capitoli successivi.
G.M.