Cremella: i cittadini contrari all'impianto BESS in località Isola

Durante l'evento Crimela days (ne abbiamo parlato QUI), svoltosi sabato 12 e domenica 13 luglio, è stato possibile sottoscrivere la petizione contro il previsto impianto BESS (Battery Energy Storage System) in località Isola, a Cremella. L’iniziativa, sebbene fosse già stata lanciata online, è ritenuta fondamentale in quanto solo la firma cartacea con i rispettivi dati di identificazione ha un valore concreto ed effettivo, utile a far sentire la propria voce. 
L'iter progettuale, come si ricorderà, è stato avviato - dopo la richiesta giunta da una società proponente - dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che lo ha presentato come un intervento necessario e d’interesse nazionale. Ma, sebbene si tratti di una struttura dal forte impatto, le informazioni a proposito sono parse fin dal principio molto vaghe e hanno generato molteplici proteste, non solo da parte dei cittadini cremellesi, ma della popolazione del territorio circostante. 
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''La realizzazione di questo impianto è stata decisa senza il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, la quale ha ricevuto verso la fine di aprile la comunicazione del progetto, lasciando tutti a primo impatto sconvolti. Dal poco che è stato reso noto, l’intera struttura dovrebbe essere caratterizzata da 60 containers contenenti batterie al litio che possiedono la funzione di accumulare e rilasciare energia. Inoltre è stato specificato come la zona scelta sia utilizzabile in quanto distante dal centro abitato 500 metri in linea d’aria, quando in realtà ci sono abitazioni molto più vicine, oltre che un parco giochi per bambini e un campo da calcio. Nonostante la possibilità di porre domande e chiedere chiarimenti, non sappiamo quando vorrebbero installarli, ma abbiamo paura che possa succedere da un momento all’altro'' hanno spiegato i sostenitori della petizione. 
Il documento, rivolto principalmente al MASE, esprime la ferma opposizione a tale costruzione e lo invita a valutarne attentamente le criticità, a non autorizzarne la realizzazione e a promuovere un modello di sviluppo energetico realmente sostenibile. Le motivazioni illustrate sono molteplici e riguardano soprattutto la salute degli abitanti e la preservazione dell’ecosistema presente qui da decenni. Infatti l’area selezionata è di carattere agricolo e si trova a ridosso di luoghi fondamentali per la vita comunitaria, tra cui: il Parco Inclusivo, adatto ai più piccoli e a persone con disabilità; il Campo Sportivo Figliodoni della società Luciano Manara, dove si allenano centinaia di atleti; l’area feste e manifestazioni, sfruttata per le sagre e le iniziative tradizionali; il sentiero sterrato, che attraversa il PLIS della Valletta e attira famiglie ed escursionisti. 
''I rischi sono davvero tantissimi a nostro avviso e non sono stati valutati attentamente. C’è la possibilità che i containers prendano fuoco internamente e, dato il materiale delle batterie, l’intervento umano non servirebbe a nulla. Si genererebbe sia inquinamento luminoso, dal momento che l’impianto sarebbe illuminato ininterrottamente, sia inquinamento acustico, dovuto alle ventole necessarie per il raffreddamento della struttura. Si dovrebbero fare degli scomodi scavi lungo le strade per interrare i cavi, creando disagio agli abitanti della zona'' hanno lamentato ancora i rappresentanti della petizione presenti allo stand. 
Questi ultimi si sono dichiarati soddisfatti delle sottoscrizioni ottenute in rete (oggi a quota 750 firme), ma hanno sottolineato come questo sostegno non sia sufficiente; serve ancor più partecipazione. Da qui l’invito a informarsi, così da acquisire consapevolezza sul progetto, e a partecipare all’istanza per difendere con responsabilità e coraggio la sicurezza, la cultura e la bellezza del territorio.
C.Fu.
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