Erba, Ospedale: è arrivato il laser di ultima generazione
All’Ospedale di Erba arriva una novità che promette di migliorare in modo concreto l’esperienza dei pazienti: si tratta del Laser Leonardo Dual, un dispositivo di ultima generazione che consente di affrontare con approcci mini-invasivi e meno dolorosi due patologie molto comuni – emorroidi e fistole anali – e che trova impiego anche in flebologia per il trattamento delle varici degli arti inferiori.
Grazie alla combinazione di due lunghezze d’onda (980 e 1470 nanometri), il laser consente un’azione estremamente precisa e selettiva sui tessuti da trattare, riducendo al minimo i traumi chirurgici e preservando le strutture sane. Un’innovazione tecnologica importante che segna un passo avanti nella qualità delle cure offerte dall’ospedale erbese, in particolare nel campo della chirurgia proctologica, uno dei più delicati per l’impatto sulla qualità di vita del paziente.
''L’introduzione del Laser Leonardo Dual – afferma Vincenzo Trovato, Direttore Generale dell’Ospedale – rappresenta un investimento concreto in salute, innovazione e qualità delle cure. Questa tecnologia ci consente di offrire ai pazienti trattamenti meno invasivi, più sicuri e con tempi di recupero significativamente ridotti. Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorare l’esperienza del paziente, garantendo percorsi terapeutici efficaci e rispettosi della persona''.
Per il trattamento delle emorroidi, il team dell’Ospedale di Erba utilizza la tecnica LHP® (Laser Hemorrhoidoplasty). Una procedura all’avanguardia che non prevede incisioni né l’asportazione del tessuto. Il laser viene introdotto direttamente nel nodulo emorroidario attraverso una sottile sonda e agisce dall’interno, riducendo selettivamente il volume del tessuto patologico. Il trattamento preserva completamente l’anoderma, una delle aree più sensibili della mucosa anale, evitando così il dolore post-operatorio tipico delle tecniche tradizionali. L’intervento è particolarmente indicato per emorroidi di grado II, III e IV, e consente un ritorno più veloce alla normale attività, con un disagio minimo per il paziente.
Anche nel caso delle fistole anali, la tecnologia laser consente di evitare la chirurgia tradizionale. Si utilizza in questo caso la tecnica FiLaC® (Fistula-tract Laser Closure), che prevede l’inserimento della sonda laser nel condotto fistoloso. L’energia emessa cauterizza progressivamente il tessuto infetto durante il ritiro della fibra, senza rimuoverlo e senza danneggiare lo sfintere anale, un aspetto fondamentale per evitare il rischio di incontinenza.
La nuova tecnologia offre vantaggi tangibili in termini di riduzione del dolore post-operatorio, minore impatto funzionale, assenza di ferite aperte, minori complicanze e tempi di guarigione più rapidi rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali. In entrambi i casi, il laser si configura come uno strumento moderno ed efficace, in grado di unire precisione chirurgica, rispetto dei tessuti e miglioramento dell’esperienza complessiva del paziente.
Oltre alla chirurgia proctologica, questa tecnologia di ultima generazione è impiegata anche in flebologia per il trattamento delle varici degli arti inferiori. Grazie alla combinazione delle due lunghezze d’onda (1470 nm e 980 nm), il laser consente un’ablazione termica efficace e controllata delle vene safene, riducendo significativamente l’invasività dell’intervento rispetto alla chirurgia tradizionale. In particolare, la tecnica SiLaC® (Safena Laser Closure) rappresenta l’innovazione più interessante: è oggi l’unica vera alternativa mini-invasiva in una patologia che colpisce frequentemente anche ragazzi e ragazze molto giovani, offrendo i migliori risultati clinici con il minimo impatto sul paziente.
L’utilizzo del laser non presenta particolari controindicazioni e può essere applicato alla maggior parte dei pazienti, previa valutazione specialistica. È inoltre una tecnica ripetibile, combinabile con altri trattamenti e caratterizzata da un’ampia versatilità d’impiego.
Grazie alla combinazione di due lunghezze d’onda (980 e 1470 nanometri), il laser consente un’azione estremamente precisa e selettiva sui tessuti da trattare, riducendo al minimo i traumi chirurgici e preservando le strutture sane. Un’innovazione tecnologica importante che segna un passo avanti nella qualità delle cure offerte dall’ospedale erbese, in particolare nel campo della chirurgia proctologica, uno dei più delicati per l’impatto sulla qualità di vita del paziente.
''L’introduzione del Laser Leonardo Dual – afferma Vincenzo Trovato, Direttore Generale dell’Ospedale – rappresenta un investimento concreto in salute, innovazione e qualità delle cure. Questa tecnologia ci consente di offrire ai pazienti trattamenti meno invasivi, più sicuri e con tempi di recupero significativamente ridotti. Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorare l’esperienza del paziente, garantendo percorsi terapeutici efficaci e rispettosi della persona''.

Anche nel caso delle fistole anali, la tecnologia laser consente di evitare la chirurgia tradizionale. Si utilizza in questo caso la tecnica FiLaC® (Fistula-tract Laser Closure), che prevede l’inserimento della sonda laser nel condotto fistoloso. L’energia emessa cauterizza progressivamente il tessuto infetto durante il ritiro della fibra, senza rimuoverlo e senza danneggiare lo sfintere anale, un aspetto fondamentale per evitare il rischio di incontinenza.
La nuova tecnologia offre vantaggi tangibili in termini di riduzione del dolore post-operatorio, minore impatto funzionale, assenza di ferite aperte, minori complicanze e tempi di guarigione più rapidi rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali. In entrambi i casi, il laser si configura come uno strumento moderno ed efficace, in grado di unire precisione chirurgica, rispetto dei tessuti e miglioramento dell’esperienza complessiva del paziente.
Oltre alla chirurgia proctologica, questa tecnologia di ultima generazione è impiegata anche in flebologia per il trattamento delle varici degli arti inferiori. Grazie alla combinazione delle due lunghezze d’onda (1470 nm e 980 nm), il laser consente un’ablazione termica efficace e controllata delle vene safene, riducendo significativamente l’invasività dell’intervento rispetto alla chirurgia tradizionale. In particolare, la tecnica SiLaC® (Safena Laser Closure) rappresenta l’innovazione più interessante: è oggi l’unica vera alternativa mini-invasiva in una patologia che colpisce frequentemente anche ragazzi e ragazze molto giovani, offrendo i migliori risultati clinici con il minimo impatto sul paziente.
L’utilizzo del laser non presenta particolari controindicazioni e può essere applicato alla maggior parte dei pazienti, previa valutazione specialistica. È inoltre una tecnica ripetibile, combinabile con altri trattamenti e caratterizzata da un’ampia versatilità d’impiego.
