Il Ponte sullo Stretto, un'opera strategica? Perplessi i ''nostri'' amministratori legati al Sud

Quasi 14 miliardi di euro per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina. E poi non si trovano le risorse (ben meno consistenti peraltro) per risolvere alcune criticità locali. L'affondo del consigliere regionale Gian Mario Fragomeli (ne avevamo parlato QUI) ci ha fornito lo spunto per affrontare uno dei temi più dibattuti di questi giorni - il futuro collegamento viabilistico fra Calabria e Sicilia - dando la parola a chi quel territorio lo conosce bene, pur essendo ''trapiantato'' ormai da tempo in Brianza.
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Gian Mario Fragomeli

Il primo a cui abbiamo chiesto un parere sull'opera che da sempre è nel cassetto dei sogni del ministro Salvini, è proprio l'ex sindaco di Cassago. ''Non sono contrario a priori a questo intervento di cui, sono sincero, conosco poco, non avendo avuto l'opportunità di approfondire la questione. Dico solo che il Ponte sullo Stretto non deve diventare l'alibi alla mancanza di risorse per altre opere che hanno la stessa importanza e dignità per i territori. Ogni volta che si chiede conto di qualche intervento, c'è sempre la scusa delle risorse che mancano o non sono sufficienti'' ha detto Fragomeli riferendosi alla situazione in Regione Lombardia.
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Un'immagine del progetto tratta dalla pagina FB ''Ponte sullo Stretto di Messina''

''Le Olimpiadi Milano-Cortina inizieranno fra pochi mesi e scopriamo che alcune opere non saranno pronte prima del 2028. Sullo svincolo di Pescate non ci sono aggiornamenti, sul ponte di Paderno mi viene risposto come un mantra che bisogna considerare il quadro economico. E' una tiritera francamente stancante e per questo mi sono permesso di parlare del Ponte sullo Stretto: fa scena che vengano stanziati 14 miliardi di euro, quando qui si fa fatica a mettere a terra le risorse''.
Al progetto definitivo per l'opera è giunto l'ok dal Cipess, il comitato interministeriale, che l'altro giorno lo ha approvato. Orgogliosi Salvini e Meloni secondo i quali sarà un'infrastruttura dai tanti primati, a partire da quello che lo renderà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo.
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Antonino Filippone

Una prospettiva di sviluppo per il Sud che non convince tuttavia Antonino Filippone - collega di partito di Fragomeli - e amministratore di lungo corso a Bulciago dove è stato assessore, vicesindaco e oggi riveste la carica di capogruppo di maggioranza. Mentre gli chiediamo un parere sull'opera faraonica di cui tanto si sta parlando in questi giorni, Filippone si trova a Seminara (Reggio Calabria), il comune di cui è originario, pur vivendo in Brianza da ormai cinquantacinque anni. 
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Immagine tratta dalla pagina Facebook di Matteo Salvini

''Premetto che non è una questione politica: su questo tema sono sempre stato fortemente critico sin dai tempi del Governo Renzi, quando già se ne parlava. Proprio l'altro giorno, mentre dai social e dalla stampa nazionale rimbalzava la notizia dell'approvazione del progetto, mi trovavo in una località qui vicino a casa e ho avuto l'occasione di confrontarmi con alcuni calabresi. Non ne ho sentito neppure uno d'accordo'' ci ha detto l'amministratore di Bulciago. ''14 miliardi sono davvero tanti soldi e ci vorranno almeno dieci anni per completare questo intervento: nessuno si chiede cosa accadrà in futuro, come ci si sposterà, quali saranno le abitudini in termini di mobilità? Dispiace perchè questo progetto è stato bocciato da molte associazioni ambientaliste e da altrettante amministrazioni comunali, eppure si va avanti lo stesso, senza ascoltare le richieste di un territorio che ha ben altre esigenze. Senza contare l'aspetto sismico perchè in quella zona anni fa ci fu un terremoto''.
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''Invito il ministro Salvini - ha aggiunto Filippone - a farsi un giro in auto qui in Calabria: la situazione delle strade extraurbane è quasi peggiore del passato. Le infrastrutture versano in condizioni pessime, fra buche e frane. Bisogna investire sulla viabilità diffusa, sul tema dei rifiuti e non voglio parlare di sanità perchè sarebbe troppo facile. Dico soltanto che proprio in questo periodo sono iniziati i lavori per costruire un ospedale a Palmi e su quest'opera tutti sono d'accordo perchè si tratta di una vera e propria esigenza''.
''Il Ponte sullo Stretto è certamente un'opera affascinante e non c'è nulla da dire a livello tecnico, ma le priorità di questa terra a mio avviso sono altre. Si dice che porterà nuovi posti di lavoro e ben venga, ma investire in maniera capillare e costante sulla viabilità ordinaria non avrebbe lo stessso effetto?'' ha concluso il bulciaghese.  
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Felice Rocca

Potenziare le infrastrutture affinchè il Ponte sullo Stretto non diventi una sorta di ''cattedrale nel deserto'': è questa l'opinione di Felice Rocca, sindaco di Osnago originario di Catanzaro, dove ha vissuto sino all'adolescenza. ''Da calabrese abituato a rientrare a casa in treno, ricordo che l'alta velocità arriva fino a Napoli: per compiere l'ultima parte di tragitto, ben più breve rispetto a quello che separa Milano dalla Campania, ci si impiega ancora parecchio. Ad oggi manca proprio un pezzo di infrastruttura strategica'' ha spiegato Rocca, secondo il quale il Ponte tanto voluto dal ministro leghista Salvini rappresenta comunque un'opportunità per quella terra. ''Diciamocelo: raggiungere Messina da Villa San Giovanni in traghetto è un'esperienza bellissima, ma allo stesso tempo troppo lunga. I tempi d'attesa rappresentano un problema, quindi io non sono contrario a questo intervento in sè, anche perchè sul Sud bisogna investire. Il punto è che manca tutto: non abbiamo treni adeguati, strade ad alto scorrimento. E' un'opera che guarda al futuro, quando tutto il resto vive nel passato. E' un po' come la vicenda del ponte di Paderno: non si può ragionare su una nuova infrastruttura senza adeguare quello che ci sta intorno. In Calabria è ancora peggio perchè di fatto non esiste nulla che possa competere con quanto verrà realizzato''. 
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Gualtiero Chiricò

Saliti virtualmente a bordo del traghetto...arriviamo in Sicilia. Ma anche qui le perplessità non mancano. ''Il Ponte sullo Stretto di Messina - ci ha detto il sindaco barzanese Gualtiero Chiricò - è un po' come la corazzata  Potëmkin di fantozziana memoria: il problema per la nostra regione sono gli spostamenti interni, non come raggiungerla. Oggi, come 50 anni fa, per coprire in treno i 250 km che dividono Palermo da Messina servono più di tre ore, almeno. Senza considerare le tratte considerate minori, la mancanza di arterie interne, linee non elettrificate; in generale le infrastrutture di collegamento sono insufficienti e obsolete'' le parole dell'amministratore nativo di Palermo, seppur in Brianza da ormai quarant'anni. ''Con lo stesso investimento si potrebbe garantire l’ammodernamento della rete ferroviaria e stradale creando un maggior numero di posti di lavoro per più tempo'' ha aggiunto il sindaco di Barzanò.
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Insomma, le perplessità non mancano, ma il Governo è sicuro: l'opera cambierà la viabilità del Sud. Oltre al progetto - avenieristico - sono previsti infatti oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura. Intanto però, a progettazione non ancora ultimata, sono già stati annunciati i ricorsi, ''a pioggia'' fra l'altro. Come si suol dire dunque, staremo a vedere....
G.C.
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