Casatenovo: il gesto del dono attraverso la testimonianza di Alessandra e del gruppo AIDO
''Il mio lavoro, che nasce per dare un senso a ciò che stava succedendo e per sollevarmi dal dolore della scomparsa, mi ha reso consapevole del fatto che l’atto della donazione rende una persona estremamente generosa e che, di fronte alla perdita, ci sono altre vite che continuano a sopravvivere e a fiorire''. Con queste parole Alessandra Fumagalli, nella serata di martedì 30 settembre presso la sala consiliare del comune di Casatenovo, ha commentato ed esposto la propria tesi dal titolo ''La donazione di organi: questioni bioetiche e proposte legislative''. Tale ricerca (ne avevamo parlato QUI) le ha permesso di conseguire con successo la laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale all’Università degli Studi di Bergamo e di trovare lavoro nell’immediato.

Un’occasione non solo per celebrare il traguardo raggiunto, ma per ricordare la drammatica vicenda che ha colpito Alessandra e la sua famiglia. Infatti nel maggio 2023, a causa di un incidente stradale, ha perso la vita a soli 19 anni suo fratello Simone; una tragedia che ha messo a dura prova la ragazza e i genitori Fausto e Luisella, i quali, nonostante tutto, hanno trovato la forza di acconsentire all’espianto degli organi.

''Il tema della tesi mi si è presentato quasi per caso. Dopo la scomparsa di Simone sono andata in Erasmus in Germania e come esame finale del corso di bioetica era necessario scrivere un saggio su una delle problematiche che unissero morale e medicina. Tra queste mi ha colpito molto il rallentamento della donazione degli organi e il fatto che ci sia una lista d’attesa lunghissima a proposito; un segno inaspettato che mi ha permesso di affrontare il mio tormento e di dedicare questo duro lavoro a mio fratello'' ha raccontato la cittadina casatese.

In aula, oltre ai genitori, erano presenti tantissime figure ed enti, tra cui il sindaco Filippo Galbiati e i consiglieri di maggioranza e di opposizione, riuniti anche in occasione del Consiglio Comunale svolto in seguito, alcuni rappresentanti del gruppo AIDO e, a sorpresa, il dottor Francesco Raponi, Coordinatore Locale Prelievo Organi e Tessuti per l'ASST di Lecco. Il sindaco, prima di dare la parola ad Alessandra, ha chiesto un minuto di raccoglimento e di silenzio per Giorgia Cagliani e Milena Maragon, altre due giovani ragazze che nella serata del 20 settembre hanno tragicamente perso la vita investite da un’auto a Brivio. Un momento intenso e che ancora una volta ha voluto trasmettere la vicinanza del Comune e dei presenti alle famiglie coinvolte.

''È un onore avere qui Alessandra che ha trattato un tema rilevante sulla scia di un dramma profondo'' ha continuato Galbiati. ''Negli ultimi mesi i numeri dei donatori sta calando molto e a partire dal vissuto di questa famiglia e dalla collaborazione con diverse associazioni è nata un’occasione per parlare di questo tema. Mi vengono in mente due altri ragazzi, Riccardo Galbiati e Nicholas Green, grazie agli organi dei quali sono state salvate tante vite, e i loro genitori ricchi di energia e di una forza senza pari. Anche voi, Luisella e Fausto, siete un esempio da seguire e, anche se non volete intervenire stasera, vi conoscono molte persone che con me possono testimoniarlo''.

L’intervento di Alessandra è stato introdotto da Enrica Motterlini, presidente del Gruppo AIDO di Casatenovo-Missaglia-Monticello: ''Il nostro Gruppo è onorato di essere qui stasera, in questi ultimi due anni è nata una preziosa collaborazione con la famiglia di Simone. Infatti sono già state realizzate con successo e viva partecipazione due camminate che, oltre a favorire la testimonianza, hanno reso possibile costruire una rete di interazioni con altre associazioni del territorio. La tesi è un ulteriore regalo che ci arriva dalla generosità di Alessandra e permette di essere la base per una successiva fase di indagine e di ricerca riguardo i trapianti e le donazioni di organi''.

Ha successivamente preso parola Antonio Sartor, presidente regionale del Gruppo AIDO: ''È la terza volta che vengo in questa sala, questo vuol dire che si tratta di un comune in cui parlare di donazione è una cosa normale e per AIDO ciò è fondamentale; tra l’altro questa è la settimana dedicata al dire ‘si’ e AIDO chiama a riflettere sull’importanza di tale scelta. A Casatenovo ci sono 1044 soci e l’anno prossimo saranno 35 anni che in questo territorio queste persone dedicano il loro tempo a far dire di si alla donazione degli organi. Purtroppo ci sono malattie per cui se non arriva l’organo necessario si va incontro alla morte, alcuni mali possono essere affrontati solo in questo modo, eppure più di 7 milioni di italiani ancora continuano a dire di no. Noi cerchiamo di informare su una scelta semplice e altruistica, non si tratta di eroismo, ma di dare una nuova vita e concedere una seconda possibilità''.

Accanto a lui il presidente AIDO della provincia di Lecco Giacomo Colombo, il quale si è concentrato maggiormente sull’attività di divulgazione e sulla ricerca di volontari: ''È veramente sorprendente constatare cosa possa nascere da una tragedia, così come è sorprendente pensare che Simone oggi vive in altre persone. AIDO purtroppo deve affrontare tante difficoltà, come la carenza di adesione alla donazione così come il problema di reperire volontari che diffondano tali argomenti in ambienti quali le scuole. Per dire il proprio ‘si’ è possibile comunicare la propria volontà all’ufficio anagrafe in comune oppure iscriversi al nostro gruppo, io consiglio questa seconda modalità perché permette di diventare volontari attivi all’interno dell’associazione''.

Infine è intervenuto il dottor Raponi, che ha affrontato il tema della donazione da un punto di vista medico: ''Spesso le persone si chiedono se sia possibile tornare indietro dalla morte cerebrale, ma l’unica risposta a questa domanda purtroppo è negativa. Nell’ambito medico si parla di morte accertata con criterio neurologico, ma il termine morte rimane e non è casuale, non si tratta di un coma profondo. La medicina dei trapianti ha due pilastri, uno sanitario composto dai medici e uno sociale composto dai cittadini; se il secondo vacilla, e dunque non sono presenti donatori, il primo diventa inutile. La sensibilizzazione ha la stessa rilevanza dei progressi tecnologici che facciamo in sala operatoria''.

Alla fine dell’incontro il sindaco e i rappresentanti dell’AIDO hanno voluto consegnare dei doni ad Alessandra per ringraziarla del suo duro lavoro e dell’impegno impiegato, tra cui una targa commemorativa, una maglietta creata dai ragazzi delle scuole e alcuni volumi riguardanti la donazione, un tema caldo in grado di cambiare la vita del prossimo.

Alessandra Fumagalli riceve alcuni omaggi dai volontari AIDO
Un’occasione non solo per celebrare il traguardo raggiunto, ma per ricordare la drammatica vicenda che ha colpito Alessandra e la sua famiglia. Infatti nel maggio 2023, a causa di un incidente stradale, ha perso la vita a soli 19 anni suo fratello Simone; una tragedia che ha messo a dura prova la ragazza e i genitori Fausto e Luisella, i quali, nonostante tutto, hanno trovato la forza di acconsentire all’espianto degli organi.

''Il tema della tesi mi si è presentato quasi per caso. Dopo la scomparsa di Simone sono andata in Erasmus in Germania e come esame finale del corso di bioetica era necessario scrivere un saggio su una delle problematiche che unissero morale e medicina. Tra queste mi ha colpito molto il rallentamento della donazione degli organi e il fatto che ci sia una lista d’attesa lunghissima a proposito; un segno inaspettato che mi ha permesso di affrontare il mio tormento e di dedicare questo duro lavoro a mio fratello'' ha raccontato la cittadina casatese.

In aula, oltre ai genitori, erano presenti tantissime figure ed enti, tra cui il sindaco Filippo Galbiati e i consiglieri di maggioranza e di opposizione, riuniti anche in occasione del Consiglio Comunale svolto in seguito, alcuni rappresentanti del gruppo AIDO e, a sorpresa, il dottor Francesco Raponi, Coordinatore Locale Prelievo Organi e Tessuti per l'ASST di Lecco. Il sindaco, prima di dare la parola ad Alessandra, ha chiesto un minuto di raccoglimento e di silenzio per Giorgia Cagliani e Milena Maragon, altre due giovani ragazze che nella serata del 20 settembre hanno tragicamente perso la vita investite da un’auto a Brivio. Un momento intenso e che ancora una volta ha voluto trasmettere la vicinanza del Comune e dei presenti alle famiglie coinvolte.

''È un onore avere qui Alessandra che ha trattato un tema rilevante sulla scia di un dramma profondo'' ha continuato Galbiati. ''Negli ultimi mesi i numeri dei donatori sta calando molto e a partire dal vissuto di questa famiglia e dalla collaborazione con diverse associazioni è nata un’occasione per parlare di questo tema. Mi vengono in mente due altri ragazzi, Riccardo Galbiati e Nicholas Green, grazie agli organi dei quali sono state salvate tante vite, e i loro genitori ricchi di energia e di una forza senza pari. Anche voi, Luisella e Fausto, siete un esempio da seguire e, anche se non volete intervenire stasera, vi conoscono molte persone che con me possono testimoniarlo''.

L’intervento di Alessandra è stato introdotto da Enrica Motterlini, presidente del Gruppo AIDO di Casatenovo-Missaglia-Monticello: ''Il nostro Gruppo è onorato di essere qui stasera, in questi ultimi due anni è nata una preziosa collaborazione con la famiglia di Simone. Infatti sono già state realizzate con successo e viva partecipazione due camminate che, oltre a favorire la testimonianza, hanno reso possibile costruire una rete di interazioni con altre associazioni del territorio. La tesi è un ulteriore regalo che ci arriva dalla generosità di Alessandra e permette di essere la base per una successiva fase di indagine e di ricerca riguardo i trapianti e le donazioni di organi''.

Ha successivamente preso parola Antonio Sartor, presidente regionale del Gruppo AIDO: ''È la terza volta che vengo in questa sala, questo vuol dire che si tratta di un comune in cui parlare di donazione è una cosa normale e per AIDO ciò è fondamentale; tra l’altro questa è la settimana dedicata al dire ‘si’ e AIDO chiama a riflettere sull’importanza di tale scelta. A Casatenovo ci sono 1044 soci e l’anno prossimo saranno 35 anni che in questo territorio queste persone dedicano il loro tempo a far dire di si alla donazione degli organi. Purtroppo ci sono malattie per cui se non arriva l’organo necessario si va incontro alla morte, alcuni mali possono essere affrontati solo in questo modo, eppure più di 7 milioni di italiani ancora continuano a dire di no. Noi cerchiamo di informare su una scelta semplice e altruistica, non si tratta di eroismo, ma di dare una nuova vita e concedere una seconda possibilità''.

Accanto a lui il presidente AIDO della provincia di Lecco Giacomo Colombo, il quale si è concentrato maggiormente sull’attività di divulgazione e sulla ricerca di volontari: ''È veramente sorprendente constatare cosa possa nascere da una tragedia, così come è sorprendente pensare che Simone oggi vive in altre persone. AIDO purtroppo deve affrontare tante difficoltà, come la carenza di adesione alla donazione così come il problema di reperire volontari che diffondano tali argomenti in ambienti quali le scuole. Per dire il proprio ‘si’ è possibile comunicare la propria volontà all’ufficio anagrafe in comune oppure iscriversi al nostro gruppo, io consiglio questa seconda modalità perché permette di diventare volontari attivi all’interno dell’associazione''.

Infine è intervenuto il dottor Raponi, che ha affrontato il tema della donazione da un punto di vista medico: ''Spesso le persone si chiedono se sia possibile tornare indietro dalla morte cerebrale, ma l’unica risposta a questa domanda purtroppo è negativa. Nell’ambito medico si parla di morte accertata con criterio neurologico, ma il termine morte rimane e non è casuale, non si tratta di un coma profondo. La medicina dei trapianti ha due pilastri, uno sanitario composto dai medici e uno sociale composto dai cittadini; se il secondo vacilla, e dunque non sono presenti donatori, il primo diventa inutile. La sensibilizzazione ha la stessa rilevanza dei progressi tecnologici che facciamo in sala operatoria''.

Alla fine dell’incontro il sindaco e i rappresentanti dell’AIDO hanno voluto consegnare dei doni ad Alessandra per ringraziarla del suo duro lavoro e dell’impegno impiegato, tra cui una targa commemorativa, una maglietta creata dai ragazzi delle scuole e alcuni volumi riguardanti la donazione, un tema caldo in grado di cambiare la vita del prossimo.
C.Fu.