Bosisio: flash mob a La Nostra Famiglia omaggia 1677 operatori sanitari che a Gaza hanno perso la vita

Anche Bosisio Parini ha risposto all’appello nazionale ''Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza'', il più grande flash mob diffuso mai realizzato in Italia dall’inizio dell’attacco israeliano alla Striscia.
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Mercoledì 2 ottobre alle 21, lavoratrici e lavoratori della sanità, cittadine e cittadini si sono ritrovati davanti alla sede de La Nostra Famiglia, illuminando con torce, lampade e candele lo spazio antistante il cancello d’ingresso, in contemporanea con oltre 230 presidi ospedalieri in tutta Italia.
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A promuovere l’iniziativa locale è stata Serena Viganò, dipendente della struttura, che racconta come tutto sia nato quasi per caso: ''Una mia amica mi aveva segnalato un flash mob a Desio. Ho visto che si poteva registrare anche un presidio qui a Bosisio e l’ho proposto a un paio di colleghe'' spiega. ''Sono entrata nel gruppo WhatsApp DigiunoGaza Lombardia, con oltre 750 persone, e mi hanno chiesto di fare da referente. Abbiamo inoltrato la richiesta alla Questura e alla direzione insieme a un collega e tutto è partito''.
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Davanti ai presenti è stato letto il comunicato nazionale condiviso in tutti i presidi italiani. Le parole hanno trasmesso la gravità e l’umanità della tragedia in corso: ''Siamo dove è giusto essere, uniti da un filo che attraversa il dolore e la distanza'' ricordavano i presenti.
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''Non accettiamo di normalizzare un genocidio'' proseguiva la lettura, e ancora: ''Il nostro dovere è prendere parte. Il nostro dovere è restare umani''. Mentre le torce illuminavano la notte, si sentiva il peso e la forza di queste parole: non era solo memoria, era un invito a reagire e a restare consapevoli della responsabilità individuale.
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Tra le testimonianze, ha preso la parola Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, :giornalista e attivista italiano ucciso a Gaza nel 2011 durante la sua missione di pace: ''Molti ci criticheranno, altri rideranno di noi, altri ancora diranno che non serve a nulla. Ma a questi cuori induriti e indifferenti possiamo rispondere con le parole di Tonino Bello: è possibile cambiare il mondo con i gesti semplici dei disarmati. Questi gesti semplici rappresentano solidarietà, fratellanza, empatia. La storia non la fanno i governanti codardi, ma le persone comuni che si impegnano per ideali straordinari come la pace e i diritti umani. Pace non è un’utopia: l’abbiamo dimostrato''.
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Un dipendente de La Nostra Famiglia ha aggiunto: ''Questo flash mob è dedicato alla memoria di 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza. Siamo qui per rendere loro omaggio e portare una testimonianza affinché il loro lavoro non venga dimenticato. I bombardamenti doppi, gli attacchi mirati ai soccorritori, rappresentano una crudeltà inaccettabile''.
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''Pensiamo a Mohammed Salem, un ragazzino di 13 anni colpito da un bombardamento: i soccorritori che tentavano di salvarlo sono stati immediatamente colpiti da un secondo attacco. Questo crimine colpisce chi salva vite, chi cura, chi protegge. È importante che la memoria di queste azioni non venga persa'' ha aggiunto.
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Il pubblico, formato da bambini, ragazzi, adulti e anziani, ha partecipato con profondo coinvolgimento. Alcuni presenti, bambini e adulti, hanno letto i nomi dei sanitari uccisi, altri hanno recitato poesie o brevi pensieri personali. Tutti hanno acceso lumini e candele in segno di ricordo e rispetto per le vittime del genocidio. La voce rotta dal dolore si accompagnava a uno sguardo alto, consapevoli di essere dalla parte della pace e dell’umanità.
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La serata ha unito riflessione e emozione, memoria e impegno: la luce dei partecipanti ha attraversato la notte di Bosisio Parini, simbolo di speranza, di solidarietà e della volontà di restare umani in un mondo spesso incapace di farlo.
G.D.
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